Nel pomeriggio arriva a Montecitorio la norma che sancisce
l’immunità alle quattro cariche più alte dello Stato
Giustizia, lodo Alfano alla Camera
Via alla discussione sull’immunità
ROMA - Approda in aula il lodo Alfano. Oggi pomeriggio il provvedimento che sancisce l’immunità per le 4 cariche più alte dello Stato sarà discusso alla Camera. Lo attende un clima teso con il Pd e l’Italia dei valori che annunciano una forte opposizione (quasi trecento gli emendamenti presentati) e con la maggioranza che punta all’approvazione già nella giornata di domani.
E per meglio capire il clima di forte contrapposzione che si respira vale la pena di ricordare la dura polemica che ieri ha visto protagonisti il Pd e il presidente di Montecitorio Gianfranco Fini per la decisione di quest’ultimo di anticipare e contingentare i tempi del confronto in Aula. Proprio contro le scelte di Fini il partito di Veltroni aveva deciso di abbandonare in segno di protesta la discussione preliminare in Commissione giustizia. Decisione rientrata, visto la decisione dell’Idv di rimanere. E questa non è l’unica diversità di vedute tra democratici e dipietristi. Altro punto di dissenso è come rapportarsi con la maggioranza sul tema della giustizia. Senza alcuno spazio di mediazione per l’Idv, più articolata ala posizione del Pd che aveva chiesto che il ’’lodo Alfano’’ avesse come conseguenze diretta la cancellazione del cosidetto emendamento "salva-premier", quello cioè che prevede il blocco dei processi per reati commessi prima del 30 giugno 2002. La risposta del Pdl è stata una generica disponibilità a modificarlo ma solo dopo l’approvazione del lodo Alfano.
Ed è probabile che in Aula si faranno sentire gli strascichi della manifestazione di piazza Navona con gli attacchi di Beppe Grillo al capo dello Stato e di sabina Guzzanti al Papa e al ministro Carfagna. E al Senato un applauso ha salutato la solidarietà espressa dal presidente Renato Schifani al presidente della Repubblica ed al Papa "colpiti da vergognosi attacchi verbali".