"Minacciare bocciatura è reato" *
ROMA - Minacciare la bocciatura? Non si può. Anzi, è reato. Lo ha stabilito, con una sentenza destinata a far discutere, la corte di Cassazione.
Insomma, il professore che intimidisce i suoi studenti promettendogli la bocciatura commette il reato di minaccia aggravata. E nella sentenza si legge che per i ragazzi "la ingiusta prospettazione di una bocciatura rappresenta una delle peggiori evenienze" e un simile atteggiamento del docente è "idoneo ad ingenerare forti timori, incidendo sulla libertà morale" degli allievi.
Per questo motivo la Suprema Corte ha confermato la condanna per Marcello P., (50 anni) insegnante del liceo scientifico ’Paolo Lioy’ di Vicenza.
I legali del docente - condannato anche per abuso d’ufficio per aver dato a pagamento ripetizioni private agli studenti costringendoli anche a fargli dei regali - avevano sostenuto che il reato di minaccia non era configurabile "in quanto il tale minacciato (l’ingiusta bocciatura) non dipendeva solo dalla sua volontà, ma dall’intero collegio dei docenti". Ma gli ermellini hanno bocciato questa tesi e confermato il verdetto di colpevolezza emesso dalla Corte di Appello di Venezia il 23 ottobre 2007.
In particolare, il ’prof’ aveva detto a Silvia C. che "non aveva più alcuna possibilità di essere promossa", per ’vendicarsi’ di un intervento fatto nell’Assemblea dei genitori dalla mamma della ragazza che proponeva di rimuovere il docente, per la sua scorrettezza, nel triennio successivo.
* la Repubblica, 24 settembre 2008