Cerco di seguire costantemente le discussioni incendiate da Emiliano, mente acuta, e sempre riferibili al suo libro. Mi sono impressionato in questi mesi, caratterizzati principalmente dalle polemiche su "La società sparente", di come le opinioni della gente si siano marginalizzate verso posizioni estreme, comunque scomode, tanto da sembrare surreali. Personalmente mi schiero contro le tesi di Emiliano e Alessio: rifiuto "in primis" il fatto che San Giovanni in Fiore sia stato preso come caso simbolo del malaffare calabrese. Non è così, è evidente; azzarderei storico. E sono daccordo con chi sostiene che il contenuto de "La società sparente" infanghi l’immagine della città. Eppure è strano, Emiliano è un gran conoscitore delle "nostre cose", Emiliano conosce chi governa e chi pratica la politica florense, i suoi automatismi. Emiliano è malizioso. E allora sà benissimo che a San Giovanni in Fiore non amministra la ’ndrangheta. Certo, negare l’esistenza di una classe dirigente poco dignitosa e molto legata, purtroppo, al clientelismo e alle poltrone è da pazzi. Ma allora perchè non credere che ad Aosta non sia la stessa cosa?
Emiliano, testa folta, non passa inosservato. Emiliano è uno stimolo. Riesce a far parlare la gente, scambiarsi opinioni, far venire idee. Farsi mandare a fanculo. Non è un problema se Emiliano è difettoso, è un problema se è la società ad essere difettosa. Io sono convinto di sapere che la società, i giovani florensi non siano in difetto. Ma per essere convinti di ciò non bisogna pensare che se non viviamo la realtà del crotonese o della locride, allora "stiamo bene". Perchè non è così. In fondo questo spero sia il messaggio di Emiliano.