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IL GOLPISMO DEL MENTITORE. PER "SOPRAVVIVENZA", UN CITTADINO RUBA IL NOME DI TUTTO UN POPOLO E LO USA PER FONDARE IL PROPRIO PARTITO-STATO... E PROCLAMA "URBI ET ORBI" DI LAVORARE PER IL BENE "COMUNE"!!!

NANDO DELLA CHIESA METTE IL DITO NELLA PIAGA E (QUASI) ARRIVA A DIRLO: MA ABBIAMO LAVORATO E LAVORIAMO ANCORA PER L’ ITALIA O PER "FORZA ITALIA"?! Ai posteri l’ardua sentenza - a cura di Federico La Sala

In fondo ci siamo dimenticati molto in fretta che Totò Cuffaro, prima di governare la Sicilia per il centrodestra, l’aveva governata con il centrosinistra...
giovedì 17 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Che dire, ad esempio, della Calabria? Di quella famosa inchiesta televisiva andata in onda una domenica sera su Rai3 sulla politica calabrese? Un’inchiesta al termine della quale ti mettevi le mani nei capelli per aver gioito della vittoria di quei rappresentanti del popolo che teorizzavano, anche dall’estrema sinistra, quanto fosse giusto assumere i propri parenti alla Regione? La Calabria, appunto. La terra in cui un consigliere regionale come Fortugno può essere ucciso per (...)

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> NANDO DELLA CHIESA METTE IL DITO NELLA PIAGA E (QUASI) ARRIVA A DIRLO: MA ABBIAMO LAVORATO E LAVORIAMO ANCORA PER L’ ITALIA O PER "FORZA ITALIA"?! Ai posteri l’ardua sentenza ---- IL CAVALIERE TIRA DRITTO. Incurante di tutto, forte dei suoi sondaggi ("solo il 6 per cento degli elettori del Pdl ha ancora fiducia nella magistratura"), agli eurodeputati riuniti in un albergo della Capitale dice: "Non sono mai stato più determinato di adesso. Ci vuole una riforma giusta per il Paese. E’ una priorità nazionale".

mercoledì 16 luglio 2008


-  Dopo gli annunci del premier e del Guardasigilli, la Lega frena
-  "Il 2008 è pieno, se ne può parlare ma solo in futuro"

-  Giustizia, duello Lega-Berlusconi
-  Il Carroccio frena, il premier insiste

-  Il Cavaliere: "Separazione carriere e riforma Csm sono priorità nazionale"
-  Disaccordi anche sulla legge elettorale per le Europee del prossimo anno

ROMA - La Lega frena: "C’è tempo, prima di riformare la giustizia serve il federalismo fiscale". Berlusconi accellera: "Adesso, e sono più determinato che mai". Oggetto del contendere è la riforma della giustizia. Dopo gli annunci di ieri del premier e del suo ministro Guardasigilli sulle necessità di una riforma "radicale" del sistema giustizia e dei poteri dei magistrati, stamani Il Carroccio ha puntato i piedi. Non se ne parla, c’è altro da fare prima, ovverosia - come dice il programma del Pdl - il federalismo fiscale. Ma nel primo pomeriggio Berlusconi fa finta di nulla. E riunito con gli eurodeputati del Pdl e dice: "Mai stato determinato come adesso. Serve una riforma della giustizia dalle fondamenta".

L’altolà della Lega. A Berlusconi che spinge sull’acceleratore e chiede di dare via alla riforma della giustizia già "da settembre", il Carroccio mette un freno. "Abbiamo fatto una tabella temporale delle riforme e in quella tabella la riforma della giustizia non c’è. Questo non vuol dire che non si farà, ma viene dopo" dice Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione. Diversa la scala delle priorità del Carroccio: "In autunno abbiamo il federalismo fiscale, il codice delle autonomie e poi la finanziaria. A seguire, la riforma costituzionale. Una riforma della giustizia ci può anche stare, ma il 2008 è piuttosto pieno".

"Evitare altre tensioni con le opposizioni". E dire che solo ieri il premier e il Guardasigilli Angelino Alfano davano per fatta "la riforma organica della giustizia" a settembre. Il fatto è che la Lega è preoccupata che nuove tensioni con l’opposizione rappresentino un ostacolo sul cammino verso il federalismo. Il Carroccio lo sa, come sa che uno scontro sulla giustizia, genererebbe un muro contro muro che sarebbe impossibile da evitare. E, con l’opposizione sulle barricate, il federalismo tanto voluto da Bossi e seguaci rischierebbe di essere solo una chimera.

Il Cavaliere tira dritto. Incurante di tutto, forte dei suoi sondaggi ("solo il 6 per cento degli elettori del Pdl ha ancora fiducia nella magistratura"), agli eurodeputati riuniti in un albergo della Capitale dice: "Non sono mai stato più determinato di adesso. Ci vuole una riforma giusta per il Paese. E’ una priorità nazionale". Il premier non vuole parlare con i giornalisti al di fuori delle conferenze stampa. Alcuni presenti all’incontro riferiscono così che "il primo punto della riforma della giustizia sarà l’immunità parlamentare". A seguire poi la riforma del Csm, la separazione delle carriere tra giudici e pm e la riforma dei codici penali e di procedura.

Litigio anche su legge elettorale europea. Punti di vista diversi tra Lega e Berlusconi anche sulla legge elettorale per le elezioni europee nel 2009. Il premier vorrebbe uno sbarramento del 5% e liste bloccate, senza preferenze, con un collegio unico nazionale. La sua è una proposta trattabile: la soglia di sbarramento potrebbe scendere al 4%; possiiblità di mantenere le preferenze a condizione però di mantenere gli attuali cinque collegi. "La proposta di Calderoli non mi convince" aggiunge il premier che si riferisce alla proposta del Carroccio di inserire la preferenza unica.

* la Repubblica, 16 luglio 2008


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