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In memoria di Sandro Pertini. Caro Presidente della Repubblica....

"FRATELLI D’ITALIA"?! MA DOV’E’ PIU’ L’ITALIA?! NON SOLO L’INNO MA IL NOME STESSO DELL’INTERA ***ITALIA*** E’ STATO MESSO SOTTO I PIEDI DA UN USO GOLPISTA DELLA "LOGICA" DEL MENTITORE. Un po’ di decenza, se vogliamo andare avanti dignitosamente!!! - di Federico La Sala

mercoledì 23 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
25 aprile 2008. ITALIA: LA PAROLA RUBATA. Una sollecitazione (del 2004 e del 2003) ad uscire dal sonnambulismo, oggi e finalmente
PACIFICAZIONE, COSTITUZIONE E NUOVO GOVERNO: RESTITUIRE LA PAROLA "ITALIA" AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO, E ALL’INTERO PARLAMENTO. Forza! VIVA, VIVA L’ITALIA
LA CRISI ITALIANA, LA STELLA POLARE E GIORGIO NAPOLITANO. L’IMPARZIALITA’ DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E’ BEN AL DI SOPRA DELLA PRESENZA MINACCIOSA DEL PARTITO CHE LO HA (...)

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> "FRATELLI D’ITALIA"?! MA DOV’E’ PIU’ L’ITALIA?! ... LODO ALFANO, NAPOLITANO HA PROMULGATO LA LEGGE ....ALFANO, PER ME LODO E’ LEGGE DELLO STATO... "Questa è una legislatura che ha una maggioranza solida, un’idea e un piano chiari sulla giustizia. E’ l’occasione giusta per procedere. Non ce la faremo scappare"(Ansa)

mercoledì 23 luglio 2008

Ansa» 2008-07-23 18:42

LODO ALFANO, NAPOLITANO HA PROMULGATO LA LEGGE

ROMA - Al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si legge in un comunicato dell’ufficio stampa del Quirinale, è stata sottoposta oggi, per la promulgazione, la legge in materia di sospensione del processo penale nei confronti delle alte cariche dello Stato. Già il 2 luglio, in riferimento alla autorizzazione alla presentazione alle Camere del disegno di legge (ora approvato dal Parlamento), si era reso noto che "punto di riferimento per la decisione del Capo dello Stato è stata la sentenza n. 24 del 2004 con cui la Corte costituzionale dichiarò l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge n. 140 del 20 giugno 2003 che prevedeva la sospensione dei processi che investissero le alte cariche dello Stato.

A un primo esame, quale compete al Capo dello Stato in questa fase -, prosegue la nota - il disegno di legge approvato il 27 giugno dal Consiglio dei ministri è risultato corrispondere ai rilievi formulati in quella sentenza. La Corte, infatti, non sancì che la norma di sospensione di quei processi dovesse essere adottata con legge costituzionale. Giudicò inoltre un interesse apprezzabilé la tutela del bene costituito dalla "assicurazione del sereno svolgimento delle rilevanti funzioni che ineriscono a quelle cariche", rilevando che tale interesse ’puo’ essere tutelato in armonia con i principi fondamentali dello Stato di diritto, rispetto al cui migliore assetto la protezione è strumentale", e stabilendo a tal fine alcune essenziali condizioni". Non essendo intervenute, in sede parlamentare, modifiche all’impianto del provvedimento, salvo una integrazione al comma 5 dell’articolo unico diretta a meglio delimitarne l’ambito di applicazione - conclude la nota -, il presidente della Repubblica ha ritenuto, sulla base del medesimo riferimento alla sentenza della Corte costituzionale, di procedere alla promulgazione della legge.

MANCINI, SERVE LEGGE COSTITUZIONALE - "Non sarebbe fuor d’opera rafforzare con una legge costituzionale" il ’lodo Alfano’. All’indomani dell’approvazione definitiva del provvedimento il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, ribadisce il suo punto di vista per il quale ha ricevuto anche critiche. Il vice presidente del Csm ricorda di aver sempre sostenuto che un intervento per garantire l’immunità alle alte cariche dello stato per un periodo temporaneo richiedesse una legge costituzionale. "Da senatore ho sostenuto - dice - che la legge Schifani sarebbe stata travolta dalla Corte Costituzionale. Qualcuno ha insinuato il sospetto che avessi collegamenti con la Consulta. Non era vero allora e non è vero neanche adesso". Mancino si dice quindi amareggiato per le critiche ricevute all’epoca e anche di recente: "ora mi sono imposto un periodo di tregua; alla ripresa, a settembre, non penso che ci sarà la guerra. Ma mi chiedo: è legittimo esprimere una opinione in un paese democratico?".

ALFANO, PER ME LODO E’ LEGGE DELLO STATO - "Per me il Lodo è legge dello stato. Siamo già proiettati sulla riforma". Lo ha detto il ministro della giustizia, Angelino Alfano, a margine di un convegno sulla giustizia, rispondendo a una domanda relativa alle dichiarazioni del vice presidente del Csm, Nicola Mancino, il quale ha sostenuto la necessità di abbinare il Lodo Alfano ad una riforma costituzionale.

"Questa è una legislatura che ha una maggioranza solida, un’idea e un piano chiari sulla giustizia. E’ l’occasione giusta per procedere. Non ce la faremo scappare". Il guardasigilli, Angelino Alfano, ha accolto l’occasione di un convegno sulla giustizia per ribadire il senso della riforma del sistema giudiziario che il governo intende mettere in atto a settembre. "L’idea che la giustizia sia un tema prioritario dell’agenda - ha detto - è un risultato positivo a tre mesi dall’insediamento del nuovo governo. La riforma alla quale intendiamo mettere mano in autunno non deve spaventare né illudere. Presenteremo un piano che costituirà la piattaforma di lavoro per il Parlamento". Il ministro ha quindi ribadito: "non intendiamo procedere contro qualcuno, ma per il cittadino. Il punto centrale della riforma sarà il cittadino". Riferendosi alle difficoltà derivanti dai tagli di spesa destinati alla giustizia, Alfano ha detto che ieri è stato approvato un decreto del presidente del Consiglio con cui sarà costituito un fondo al quale confluiranno i beni confiscati al di sopra del miliardo di euro che potrà essere utilizzato in materia di giustizia e sicurezza.


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