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L’ITALIA NON S’E’ DESTATA E GLI ITALIANI SONO PROPRIO DEI "COGLIONI"....

GRAZIE QUAGLIARIELLO!!! CHE ELEGANTE COLPO DI STATO E CHE SPETTACOLO!!! ABBIAMO MESSO FUORI CAMPO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NAPOLITANO E TUTTA LA SINISTRA E ORA IL SOVRANO SONO IO. ABBIAMO VINTO: FORZA ITALIA!!! Una nota di Ida Dominijanni - a cura di pfls

La forma della Repubblica è cambiata nell’aula del senato alle 20 in punto, 171 sì 128 no e 6 astensioni al lodo Alfano.
mercoledì 23 luglio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Da ieri però c’è anche una farsa che può rivoltarsi in tragedia. Finora troppo pop, troppo cheap, troppo naïf, Silvio Berlusconi ha capito che gli serve un apparato ideologico, un pennacchio intellettuale, una rilettura della storia nazionale adatta allo scopo. E’ l’ultima casamatta da espugnare all’egemonia che fu della sinistra. Lo spettro della sinistra ci rifletta e riemerga anch’esso da dov’è nascosto. È ora di ritrovare quantomeno una propria versione dei fatti e dei misfatti (...)

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> GRAZIE QUAGLIARIELLO!!! CHE ELEGANTE COLPO DI STATO E CHE SPETTACOLO!!! ---- il testo approvato dalle Camere corrisponde ai rilievi formulati dalla Corte Costituzionale nella sentenza del 2004, quella che sancì l’incostituzionalità del lodo che allora si chiamava Schifani. È possibile che anche questa volta la Consulta sia chiamata a decidere sulla stessa materia. Vedremo con quali esiti (di A. Padellaro)..

giovedì 24 luglio 2008

Caro Presidente

di Antonio Padellaro *

Quando promulga una legge il presidente della Repubblica non esprime un’opinione personale. Significa che ne ha verificato la legittimità costituzionale. A proposito del lodo Alfano questo ci dice il Quirinale nel suo breve comunicato: il testo approvato dalle Camere corrisponde ai rilievi formulati dalla Corte Costituzionale nella sentenza del 2004, quella che sancì l’incostituzionalità del lodo che allora si chiamava Schifani. È possibile che anche questa volta la Consulta sia chiamata a decidere sulla stessa materia. Vedremo con quali esiti. T

uttavia, non saremmo sinceri se nascondessimo il nostro forte disagio per la norma sull’immunità delle quattro più alte cariche dello Stato dietro il rispetto formale per l’istituzione che ne ha convalidato il testo o nell’attesa di una decisione successiva. Perciò, se ci rivolgiamo al presidente Napolitano è perché in questi difficili anni ha saputo esercitare la sua alta funzione in modo ineccepibile dando nello stesso tempo ascolto e voce a quanto dal Paese veniva espresso.

Non pretendiamo certo di rappresentare tutti gli italiani ma sappiamo che sono numerosi quelli che giudicano il lodo come un grave strappo al principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. In Parlamento l’opposizione ha manifestato i pericoli di questa grave rottura delle regole.

Invano, poiché dall’altra parte c’è una maggioranza che non ascolta ma, prona, solo ubbidisce. Da oggi dunque ci sono quattro cittadini più uguali degli altri e tutto per consentire a uno solo, e sappiamo a chi, di non essere più sottoposto ai dettami della giustizia, come un sovrano senza limiti.

Caro Presidente, siamo convinti che lei troverà il modo e le parole per rispondere anche a questo largo malessere. In nome dell’unità nazionale che lei rappresenta, e che qualcuno cerca di calpestare per esclusivi interessi personali, gliene saremo grati.

* l’Unità, Pubblicato il: 24.07.08, Modificato il: 24.07.08 alle ore 10.23


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