Lei sta chiedendo la cosiddetta interpretazione autentica, o sbaglio? Non credo che nel precedente messaggio abbia fatto altrettanto, limitandosi a una sorta di sentenza non argomentata, impressa lì per ideologia, e comunque pubblicata. Ne leggo tante, del genere, sui forum di Internet.
In ogni caso, lei è giornalista, dirige un periodico. Mi suona strano che abbia delle difficoltà di orientamento, riguardo al mio pezzo. Ancora più strano è che scriva di non intendere il passaggio sulla pietà. Riguardo a "Bibbia" e "Vangelo", che ha scritto con la maiuscola, lei mi pare più biblica e meno evangelica. Forse le sfugge che l’assolutismo della Prima Età (Antico Testamento) è superato dall’umanesimo integrale - mi scusi ma non riesco a non citare Maritain - di Cristo, che, ricorda San Paolo, ha oltrepassato - anche in senso nietzschiano, diremmo noi post-moderni - la legge ("Se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla [... poiché] in Cristo Gesù non ha valore l’essere circonciso o incirconciso, ma vale la fede operante per mezzo dell’amore" (Gal 5,2; 5,6)).
Da come si pone, pare, ripeto, pare, che abbia la verità in mano, ma non vuole articolarla, svelarla. Dovremmo riceverla sic et simpliciter. E perché? Lei, che mi pare, ripeto, pare, sulla linea politica della preminenza del potere legislativo su quello giudiziario, non è mica il Salvatore - altro da Borsellino. Dato il suo riferimento al testo sacro, mi torna spontaneo rammentarle che la Verità è parola. Ha per certo presente l’incipit del Vangelo di Giovanni, "in principio erat Verbum".
Ho letto suoi scritti: è contro il giornalismo alla Travaglio, che etichetta, forse a priori, come giustizialistico. Mi spieghi, quindi, che cosa intende per "pastrocchi Poseidone e Why not". Partiamo da qui, per esempio, per un confronto sui fatti. Sui fatti. Le chiarirò, dunque, il significato delle frasi che dice di non aver afferrato.
Cordiali saluti.
em