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ITALIA. CAMPANIA ....

“MEDITERRANEA”. PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE DELL’ ASSOCIAZIONE CULTURALE AUT AUT. II EDIZIONE. DA PUNTA CAMPANELLA A CAPO PALINURO. Le rotte degli uomini, i percorsi degli dei - a cura di Federico La Sala

Abbiamo imparato a conoscere i Saraceni e conosciuto i Normanni ed i Longobardi, sangue misto scorre nelle nostre vene di Lucani duri e spigolosi come la terra fiera del Cilento e del Vallo di Diano, ma questo non basta per evitare di chiudere i ponti e di serrare i cuori.
lunedì 8 settembre 2008 di Maria Paola Falchinelli


PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE
“MEDITERRANEA”
II^edizione
DA PUNTA CAMPANELLA A CAPO PALINURO: le rotte degli uomini, i percorsi degli dei
“E vanno gli uomini ad ammirare le vette dei monti,
ed i grandi flutti del mare, ed il lungo corso dei fiumi,
e l’immensità dell’Oceano, ed il volgere degli astri ...
e si dimenticano di se medesimi” Sant’Agostino
Gli uomini nella dimensione della propria vita quotidiana (...)

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> “MEDITERRANEA”. DA PUNTA CAMPANELLA A CAPO PALINURO. --- Parmenide, l’assessore e le rovine di Velia (di Antonello Caporale)

giovedì 22 marzo 2012

Parmenide, l’assessore e le rovine di Velia

di Antonello Caporale (La Repubblica, ed. Napoli, 20 marzo 2012

Se Parmenide e Zenone avessero avuto la fortuna di conoscere l’onorevole Marcello Taglialatela sicuramente l’avrebbero condotto tra le rovine di Elea, la nobile città della Magna Grecia ora strangolata dall’alluminio anodizzato, dalle targhe fosforescenti, dalle case di mattoni bucati. Se solo avessero avuto questa fortuna avrebbero guidato l’assessore regionale all’Urbanistica a osservare come si sia riusciti a ingoiare persino il loro mare, affrontando le onde col cemento, chiudendo agli occhi e al cuore ogni rispetto per la memoria comune.

Ma Taglialatela di Velia, patrimonio dell’umanità rovinato dagli umani, simbolo della mediocrità di un ceto politico che danza al ritmo del calcestruzzo, ha purtroppo scarsa stima. L’assessore, cugino alla lontana di Attila, ha pensato di segnare la sua presenza alla Regione con un grandioso piano paesistico, opera formidabile di scrittura compulsiva, legge fondamentale nella quale trovano posto tutti i più bei gnè-gnè del mondo. E infatti (e come volete che mancasse all’appello!), è previsto il solito e purtroppo inutile Osservatorio, che dovrà monitorare l’integrità del paesaggio. Dovrà. Futuro del verbo dovere.

Nell’attesa, la legge annuncia la fine dell’unica legge che ha un poco salvaguardato Velia da altro cemento, un provvedimento speciale, approvato all’unanimità dal consiglio regionale nel 2005, che riduceva - seppure in limine mortis - l’appetito agli speculatori. Sei articoli che imponevano lo stop al consumo del suolo e la misericordia collettiva per i resti che ancora restano in vita.

Era una legge di salvaguardia, che ammetteva nella sua drastica misura il default della politica, l’incapacità delle amministrazioni locali di governare lo sviluppo del territorio per colpa delle collusioni e delle corruzioni, dell’ignoranza assoluta e dell’assoluta inconsapevolezza di cosa siano la bellezza e la cultura. E che valore abbia la nostra memoria, quale saldo anche economico produca.

Cosa è cambiato dal 2005 ad oggi? Cosa? Ce lo dica Taglialatela. Ci dica per esempio cosa ne è oggi della magnifica marina di Ascea, dove le concessioni edilizie sono sempre in eruzione malgrado lo zero spaccato imposto sette anni fa. Figurarsi senza quella normativa! Magari, ecco il bel futuro, avremo il suo ottimo Osservatorio che segnalerà nuovi seminterrati di carta, nuovi piani rialzati, nuove serrande di nuove finestre affacciate sulla Porta rosa.

Se solo Taglialatela facesse amicizia con Parmenide e Zenone...


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