Palin, quell’offesa al figlio down
di Ileana Argentin *
Che vergogna! La nuova lady di ferro al seguito di McCain, Sarah Palin, nella convention repubblicana di giovedì, pur di ottenere consenso ha "utilizzato" il proprio figlio down esibendolo alla folla.
Sono senza parole, per chi come me e tanti altri combatte ogni giorno per il riconoscimento dei diritti d’uguaglianza e le pari opportunità, nel vedere uno splendido bimbo down trasformato in un trofeo contro l’aborto in una carmesse politica.
L’America continua a far finta, da troppo tempo, che al suo interno non ci sono differenze, e che tutti gli uomini e le donne sono uguali, ma purtroppo così non è.
La civiltà di un popolo si misura, secondo me, dalla presa di coscienza e dall’accettazione delle differenze, riconoscendo a queste limiti e patrimoni. Il gesto della Palin è offensivo per milioni di madri che da sempre seguono i loro figli con handicap, con dignità e rispetto.
Amare un proprio figlio "per quello che è" diviene una ricchezza acquisita e non un sacrificio da mostrare.
L’aborto terapeutico è una grande conquista con il quale fanno i conti tutte quelle donne che non hanno salute, agiatezza economica né strumenti per fare la guerra al mondo. È inutile da parte della lady di ferro cercare di dimostrare che la vita è bella per forza...lo sappiamo.
Questa società, però, non è pronta ad accoglierci con grande entusiasmo, i servizi costano e così le pensioni d’invalidità, certo, chi se ne frega, noi le battaglie le continueremo a fare, ma da disabile,sia pur deputata, vorrei dire alla Palin: "ma come ti permetti!Lasciaci in pace, noi siamo sereni ma non scemi al punto di voler stare nelle mani di altri, soprattutto se queste sono le tue. Ed ancora, ti ribadisco che io sono felice e non vorrei cambiare la mia esistenza con la tua. Non voglio essere maestra di vita per nessuno, ma impara a riconoscere alle altre donne la libertà di scegliere e solo allora potrai pensare di essere un buon politico e una madre solidale. Grazie comunque per avermi dato un altro motivo per credere ancora di più nel Partito Democratico e in Obama".
* l’Unità, Pubblicato il: 07.09.08, Modificato il: 07.09.08 alle ore 8.28