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L’ACQUA E’ LA VITA, NON E’ UNA MERCE!!! UN S.O.S. DI ALEX ZANOTELLI SUL COLPO SFERRATO IL 5 AGOSTO A TUTTA L’ITALIA DAL GOVERNO BERLUSCONI CON L’ART. 23 BIS DEL DECRETO LEGGE 112 DEL MINISTRO TREMONTI - a cura di pfls

martedì 9 settembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Ma cosa succede in questo nostro paese? Perchè siamo così immobili? Perchè ci è così difficile fare causa comune con tutte le lotte locali, rinchiudendoci nei nostri territori?
Perché il Forum dell’acqua non lancia una campagna su internet, per inviare migliaia di sollecitazioni alla Commissione Ambiente della Camera dove dorme la Legge di iniziativa popolare sull’acqua?
Non è giunto il momento di appellarsi ai parlamentari di tutti i partiti per far passare in Parlamento una (...)

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> L’ACQUA E’ LA VITA, NON E’ UNA MERCE!!! ---- ARRIVA IL BIS.... andare alla ricerca del comma nascosto dovrà diventare il nuovo sport nazionale

mercoledì 22 ottobre 2008

Arriva il bis: privatizzata l’acqua. E si apre la caccia al comma. *

Santa la Gabanelli che ha trovato, nei meandri del decreto Alitalia, non so quale articolo che in due righe regalava l’impunità ai soliti Tanzi, Geronzi e compagnia. Grande cagnara, Tremonti fa il bel gesto, e l’articolo viene cancellato.

Ma andare alla ricerca del comma nascosto dovrà diventare il nuovo sport nazionale. In un decreto per la salvaguardia del criceto maremmano può nascondersi un inceneritore, in un finanziamento per una centrale elettrica la salvezza per un mafioso. Chi può saperlo?

Nel frattempo, circola insistentemente in Rete un articolo di Rosaria Ruffini che racconta:

Il Parlamento ha votato l’articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica.

Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l’acqua non sarà più un bene pubblico, ma una merce e, dunque, sarà gestita da multinazionali internazionali (le stesse che già possiedono le acque minerali).

Ahiahi. E’ un decreto approvato il 5 agosto, è già la data preannuncia, come si dice a Roma, la sòla. Molti dubitano della veridicità della denuncia, così andiamo ad approfondire. E scopriamo che in data 26 agosto ci aveva già pensato Alex Zanotelli dal settimanale Carta a lanciare un grido di allarme in proposito:

Mi giunge, come un fulmine a ciel sereno, la notizia che il governo Berlusconi sancisce la privatizzazione dell’acqua. Infatti il 5 agosto il Parlamento italiano ha votato l’articolo 23 bis del decreto legge numero 112 del ministro G. Tremonti che nel comma 1 afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell’economia capitalistica. Tutto questo con l’appoggio dell’opposizione, in particolare del Pd, nella persona del suo corrispettivo ministro-ombra Lanzillotta. (Una decisione che mi indigna, ma non mi sorprende, vista la risposta dell’on. Veltroni alla lettera sull’acqua che gli avevo inviata durante le elezioni!)

Così, vado a guardarmi il decreto legge. E scopro con sollievo che all’art.23 si parla di contratti di apprendistato, e subito dopo c’è l’art.24. Andiamo, ragazzi! Che paranoia è mai questa! Il governo è innocente, almeno stavolta!

E invece no. Il decreto è del 25 giugno, quando er cittadino era ancora a casa a vigilare sui suoi rappresentanti. Viene trasformato in legge appunto il 5 agosto, e mentre tutti sono al mare tra l’art.23 e il 24 viene aggiunto l’infame 23 bis che titola "Servizi pubblici locali di rilevanza economica".

Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria, a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite

Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati.

tutti i servizi pubblici locali di rilevanza economica in materia di rifiuti, trasporti, energia elettrica e gas, nonche’ in materia di acqua;

E così via. Leggetevelo. Si situa tra un articolo sui contratti di apprendistato e un altro che regolamenta l’uso della carta nei Ministeri.

Ora volevo raccontarvi di Cochabamba, ma devo correre a spulciarmi il decreto che norma la coltivazione dei fichi d’india. Chissà che dentro non ci sia una dichiarazione di guerra al Turkmenistan o una centrale nucleare in Val d’Orcia o l’amnistia per Totò Riina.

* Pubblicato da Debora Billi alle 10:00 in Acqua


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