La nascita della nuova formazione sarà ufficializzata il 16 dicembre
Sullo sfondo la lotta tra vecchia guardia e nuove leve e le dimissioni di Mbeki
Sudafrica, scissione nell’Anc
il partito di Mandela si spacca
dal nostro inviato DANIELE MASTROGIACOMO
NAIROBI - Per la prima volta dalla fine dell’apartheid il partito-simbolo della lotta contro l’ex regime segregazionista di Pretoria, si divide. In una sala gremita da almeno duemila militanti riuniti a Johannesburg, la nuova fazione dell’African national congress (ANC) ha ufficialmente annunciato quello che tutti temevano. Solo a dicembre si conoscerà il nome della nuova organizzazione, ma la presenza di molti leader politici del partito fondato da Nelson Mandela testimonia il disagio crescente che attraversa l’Anc dopo le dimissioni forzate dell’ex presidente Thabo Mbeki e la candidatura alle elezioni dell’aprile prossimo dell’attuale presidente del partito Jacob Zuma.
"Non sottovalutiamo la responsabilità che ci siamo assunti con la formazione di questa organizzazione", spiega l’ex governatore della ricca provincia sudafricana del Guateng, Mbhazima Shicowa, che si è eppena dimesso per unirsi ai transfughi. Il 16 dicembre prossimo si ufficializzerà la nascita del nuovo partito, sostenuto dal ministro della Difesa, Mosiva Lekota, anche lui dimissionario. Sono in corso trattative tra la vecchia guardia dell’Anc, legata al futuro candidato presidenziale Jacob Zuma, alle prese con uno processo per corruzione che rischia di ostacolare il suo cammino verso la presidenza, e le nuove leve rimaste insoddisfatte di come si è arrivati alle dimissioni di Thabo Mbeki.
Il nuovo, importante passo, apre una serie di incognite che peseranno sicuramente sul futuro assetto politico del Sudafrica. Da sempre partito egemone in parlamento, con oltre l’80 per cento dei seggi, l’Anc di Zuma si potrebbe trovare per la prima volta in minoranza, inseguito dalla nuova fazione e dalla Democratic alliance di Hellen Zille. Zuma può contare sull’appoggio della centrale dei sindacati e sul Partito comunista sudafricano. Ma la fuga di molti quadri, critici sulla gestione del partito e sulle scelte dei candidati, mette a rischio una vittoria che già tutti davano per scontata.
Tra gli obiettivi rivendicati dalla nuova fazione dell’Anc c’è l’elezione diretta del presidente della Repubblica e non più attraverso il Parlamento. L’obiettivo è scalzare l’attuale vertice dell’Anc: da sempre il presidente del partito è stato il cadidato alla guida del paese. E con un partito di larga maggioranza, l’elezione di Jacob Zuma era più che scontata. L’ombra di un processo e di una condanna per corruzione, ha reso il cammino del prossimo candidato dell’African National Congress più incerto e più imbarazzante. Di qui, la decisione di avviare una scissione, segno dei tempi che sta vivendo il nuovo Sudafrica.
* la Repubblica, 3 novembre 2008