Inviare un messaggio

In risposta a:
FILOSOFIA. IL PENSIERO DELLA COSTITUZIONE E LA COSTITUZIONE DEL PENSIERO

MA DOVE SONO I FILOSOFI ITALIANI OGGI?! POCO CORAGGIOSI A SERVIRSI DELLA PROPRIA INTELLIGENZA E A PENSARE BENE "DIO", "IO" E "L’ITALIA", CHI PIÙ CHI MENO, TUTTI VIVONO DENTRO LA PIÙ GRANDE BOLLA SPECULATIVA DELLA STORIA FILOSOFICA E POLITICA ITALIANA, NEL REGNO DI "FORZA ITALIA"!!! Un’inchiesta e una mappa di Francesco Tomatis - a cura di Federico La Sala

Costituzione, art. 54 - Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge
lunedì 22 settembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
Non basta dire come fanno i francesi che la loro nazione è stata colta alla sprovvista. Non si perdona a una nazione, come non si perdona a una donna, il momento di debolezza in cui il primo avventuriero ha potuto farle violenza. Con queste spiegazioni l’enigma non viene risolto, ma soltanto formulato in modo diverso. Rimane da spiegare come una nazione dì 36 milioni di abitanti abbia potuto essere colta alla sprovvista da tre cavalieri di industria e ridotta in schiavitù senza far (...)

In risposta a:

> MA DOVE SONO I FILOSOFI ITALIANI OGGI?! --- ANTROPOLOGIA E TEOLOGIA-POLITICA: IL PRIMATO DELLA "CHARITAS" E DEL "SÀPERE AUDE" ORAZIANO: EPICURO, DANTE,KANT, E "L’ESSENZA DEL CRISTIANESIMO"

lunedì 26 agosto 2024

STORIA #ANTROPOLOGIA #FILOLOGIA E #TEOLOGIA DELLA CHIESA: ALBINO #LUCIANI, PAPA #GIOVANNI PAOLO I , E IL PRIMATO DELLA CARITA’ ("CHARITAS") SUL GIURIDISMO. In memoria di #Simone Weil ...

"ANNIVERSARIO. Beato Giovanni Paolo I, oggi prima memoria liturgica:

      • "[...] Nel gennaio del 1963, facendo il punto sul Concilio, il #vescovo di #VittorioVeneto annotava, come sempre in modo schematico: «Concilio ecumenico : α) #Riforma ; β) In capite (#Curia ); γ) In membris: carità > giuridismo». Il primato della carità sul giuridismo, con il richiamo alla semplicità e alla povertà lascia intuire quale fosse la #prospettiva ecclesiologica del giovane vescovo. [...] un’ampia sintesi dell’idea di riforma - evidentemente della vita cristiana - di san #FrancescodiSales , per tornare di nuovo al #tema della riforma in capite e in membris come #soluzione per la #vita e il #cammino della #Chiesa . [...]" (cfr. Dario Vitali, Avvenire, sabato 26 agosto 2023).

NOTE:

      • Storia, #letteratura, #antropologia filosofica, e filologia: "Divina Commedia".
        -  "Sàpere #aude" (#Orazio - #Kant - #Feuerbach): l’epicureismo, il problema della #immortalità dell’#anima, e la "eucharistia" ( "l’essenza del cristianesimo").
        -  Virgilio (a Dante) "[...] con #Epicuro tutti suoi seguaci, / che l’anima col corpo morta fanno" (#Dante Alighieri, "#Inferno", X, vv. 14-15).

Federico La Sala


VITA E FILOSOFIA, STORIOGRAFIA, #FILOLOGIA, E "SÀPERE AUDE!" (ORAZIO): IN #PRINCIPIO ERA LA VITA, NON LA MORTE.

FISICA E #METAFISICA. CON #KANT (#DANTE #MARX E #HUSSERL), RICORDANDO LA LEZIONE DI #EPICURO:

"[...] Abítuati a pensare che nulla è per noi la morte, poiché ogni bene e ogni male è nella sensazione, e la morte è privazione di questa. Per cui la retta conoscenza che niente è per noi la morte rende gioiosa la mortalità della vita; non aggiungendo infinito tempo, ma togliendo il desiderio dell’immortalità. Niente c’è infatti di temibile nella vita per chi è veramente convinto che niente di temibile c’è nel non vivere piú. Perciò stolto è chi dice di temere la morte non perché quando c’è sia dolorosa ma perché addolora l’attenderla; ciò che, infatti, presente non ci turba, stoltamente ci addolora quando è atteso. Il piú terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi, perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non siamo piú. Non è nulla dunque, né per i vivi né per i morti, perché per i vivi non c’è, e i morti non sono piú. Ma i piú, nei confronti della morte, ora la fuggono come il piú grande dei mali, ora come cessazione dei mali della vita la cercano. Il saggio invece né rifiuta la vita né teme la morte; perché né è contrario alla vita, né reputa un male il non vivere. E come dei cibi non cerca certo i piú abbondanti, ma i migliori, cosí del tempo non il piú durevole, ma il piú dolce si gode. Chi esorta il giovane a viver bene e il vecchio a ben morire è stolto, non solo per quel che di dolce c’è nella vita, ma perché uno solo è l’esercizio a ben vivere e ben morire. Peggio ancora chi dice: “bello non esser nato, / ma, nato, passare al piú presto le soglie dell’Ade”. [...]" (Epicuro, "Opere", "Epistola a Meneceo", Einaudi, Torino, 1970, pp. 62-63).

NOTE:

      • Storia, #letteratura, #antropologia filosofica, e filologia: "Divina Commedia".
        -  "Sàpere #aude" (#Orazio - #Kant - #Feuerbach): l’epicureismo, il problema della #immortalità dell’#anima, e la "eucharistia" ( "l’essenza del cristianesimo").
        -  Virgilio (a Dante) "[...] con Epicuro tutti suoi seguaci, / che l’anima col corpo morta fanno" (Dante Alighieri, "Inferno", X, vv. 14-15).

Federico La Sala


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: