Grande adesione all’iniziativa del consorzio di cooperative sociali "Jobel"
In piazza giovani e commercianti arrivati anche dalle regioni del Nord
"No a tutte le mafie"
Crotone, migliaia in corteo
Uno striscione davanti al tribunale per ringraziare giudici e magistrati
Il sindaco. "Sgravi fiscali a chi denuncia i tentativi di estorsione"
CROTONE - Per dire "No a tutte le mafie", in settemila sono scesi oggi in piazza a Crotone. Sono arrivati anche da Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana per aderire all’iniziativa del consorzio di cooperative sociali "Jobel", sulla scia della prima manifestazione che si era svolta lo scorso anno a Locri.
Tanti i giovani, ma tanti anche i commercianti, gli artigiani, gli agricoltori, insieme per opporsi a una realtà nella quale le intimidazioni del racket sono routine quotidiana. Qualcuno ha manifestato con le catene ai polsi, un gesto simbolico di richiesta "di essere liberato dalla ’ndrangheta" , mentre gli alunni dell’istituto comprensivo "Anna Frank" hanno portato uno striscione davanti al tribunale per ringraziare magistrati e giudici "per il lavoro e i sacrifici che fate".
Il Comune di Crotone "ha deciso di adottare un regolamento che preveda agevolazioni fiscali in favore delle imprese che sporgeranno denuncia nei confronti di atti estorsivi ai loro danni": lo ha annunciato il sindaco Peppino Vallone. "Applicheremo sgravi - ha spiegato - rispetto ai tributi dovuti al Comune per quegli esercenti, imprenditori, commercianti che, vittime di un tentativo di estorsione, denuncino all’autorità giudiziaria le richieste estorsive. Siamo pronti anche a costituirci parte civile nei processi contro i reati per estorsione ai danni dei cittadini".
Tra gli altri, in corteo c’erano anche il vescovo di Crotone, monsignor Domenico Graziani, i parlamentari Maria Grazia Laganà e Nicodemo Oliverio, padre Alex Zanotelli, Aldo Pecora del movimento "Ammazzateci tutti", le Acli, i sindacati e il mondo della cooperazione sociale. "Sono qua - ha detto Laganà - per dare un contributo a vincere lo scoramento, perché sono convinta che il cancro della criminalità può essere sconfitto. Per farlo, bisogna convincere i calabresi della loro forza". Padre Zanotelli ha rivolto un invito ai calabresi a fare attenzione a non farsi espropriare "il bene più prezioso che è l’acqua" e ad evitare che la ’ndrangheta porti in Calabria rifiuti tossici e nocivi.
* la Repubblica, 1 marzo 2009