[...] Il materiale avrebbe dovuto essere trattato in discariche specializzate ed invece sarebbe stato ceduto a imprese di costruzioni che lo hanno utilizzato in lavori edili riguardanti anche alloggi popolari, villette, una banchina portuale e strade.
Sette gli indagati, rappresentanti legali di ditte edili e funzionari dell’azienda sanitaria: Vincenzo Mano, legale rappresentante pro-tempore della Pertusola sud, che ha chiuso l’attività alla fine degli anni ’90; Giovanni Ciampà, rappresentante legale delle imprese Ciampà; Paolo Girelli, rappresentante legale dell’impresa Bonatti; Alfredo Mungari, rappresentante legale della Costruzioni Leto e i tre funzionari dell’asl regionale: Domenico Colosimo, Francesco Ruscio e Domenico Curcio. Per tutti l’accusa è associazione a delinquere [...]
Crotone, scuole fatte con rifiuti tossici
sette persone indagate dalla procura
Migliaia di tonnellate di materiale con arsenico, zinco, piombo, indio, germanio e mercurio
proveniente dall’industria "Pertusola" invece di essere smaltiti in discarica erano usati in edilizia *
CROTONE - Scuole, parcheggi, strade, case e opere pubbliche costruite con materiale di scarto industriale, rifiuti tossici e sostanze cancerogene. E’ quanto emerge dall’operazione della polizia denominata ’Black Mountains’ che questa mattina ha portato al sequestro di ben 18 aree disseminate lungo tutto il territorio crotonese fino a Cutro e Isola Capo Rizzuto, aree ad alta densità mafiosa nell’entroterra. La procura della Repubblica di Crotone, coordinata dal sostituto procuratore Pierpaolo Bruni, ha provveduto a sequestrare le strutture al centro dell’indagine. Sette persone sono state iscritte nel registro degli indagati.
Almeno 350 mila tonnellate di materiali tossici sono state utilizzate per costruire, tra l’altro, tre cortili di altrettante scuole: l’elementare San Francesco e un istituto tecnico superiore, entrambi di Crotone, e una scuola elementare a Cutro. Arsenico, zinco, piombo, indio, germanio, mercurio, sostanze tossiche speciali provenienti dagli scarti dell’industria "Pertusola" di Crotone che invece di essere smaltiti con le cautele di legge venivano impiegati in edilizia.
Il materiale avrebbe dovuto essere trattato in discariche specializzate ed invece sarebbe stato ceduto a imprese di costruzioni che lo hanno utilizzato in lavori edili riguardanti anche alloggi popolari, villette, una banchina portuale e strade.
Sette gli indagati, rappresentanti legali di ditte edili e funzionari dell’azienda sanitaria: Vincenzo Mano, legale rappresentante pro-tempore della Pertusola sud, che ha chiuso l’attività alla fine degli anni ’90; Giovanni Ciampà, rappresentante legale delle imprese Ciampà; Paolo Girelli, rappresentante legale dell’impresa Bonatti; Alfredo Mungari, rappresentante legale della Costruzioni Leto e i tre funzionari dell’asl regionale: Domenico Colosimo, Francesco Ruscio e Domenico Curcio. Per tutti l’accusa è associazione a delinquere.
Il sequestro delle 18 aree è stato notificato al presidente della Provincia, Sergio Iritale, che ha diffuso una nota durissima. "La notizia - si legge - conferma, se pure ce n’era bisogno, la gravità eccezionale della situazione ambientale su larga parte del territorio provinciale e, in particolare, la responsabilità che, nel determinarsi di questa situazione, hanno avuto le politiche di aggressione al territorio e di rapina delle risorse per lunghi anni attuate dall’Eni attraverso le società controllate e le attività condotte nella provincia di Crotone".
"Questo - continua la nota - è il risultato della logica del profitto a tutti i costi, che ha trovato sul posto classi dirigenti cieche ed insensibili. Persino settori dell’informazione, sull’altare di meschini interessi economici, hanno chiuso gli occhi davanti a realtà inquietanti, che oggi si manifestano in tutta la loro esplosiva negatività. Incalcolabili danni sono stati causati alla salute dei cittadini, all’ambiente, al sistema produttivo".
* la Repubblica, 25 settembre 2008
Sul tema, nel sito, si cfr.:
Grande adesione all’iniziativa del consorzio di cooperative sociali "Jobel"
In piazza giovani e commercianti arrivati anche dalle regioni del Nord
"No a tutte le mafie"
Crotone, migliaia in corteo
Uno striscione davanti al tribunale per ringraziare giudici e magistrati
Il sindaco. "Sgravi fiscali a chi denuncia i tentativi di estorsione"
CROTONE - Per dire "No a tutte le mafie", in settemila sono scesi oggi in piazza a Crotone. Sono arrivati anche da Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana per aderire all’iniziativa del consorzio di cooperative sociali "Jobel", sulla scia della prima manifestazione che si era svolta lo scorso anno a Locri.
Tanti i giovani, ma tanti anche i commercianti, gli artigiani, gli agricoltori, insieme per opporsi a una realtà nella quale le intimidazioni del racket sono routine quotidiana. Qualcuno ha manifestato con le catene ai polsi, un gesto simbolico di richiesta "di essere liberato dalla ’ndrangheta" , mentre gli alunni dell’istituto comprensivo "Anna Frank" hanno portato uno striscione davanti al tribunale per ringraziare magistrati e giudici "per il lavoro e i sacrifici che fate".
Il Comune di Crotone "ha deciso di adottare un regolamento che preveda agevolazioni fiscali in favore delle imprese che sporgeranno denuncia nei confronti di atti estorsivi ai loro danni": lo ha annunciato il sindaco Peppino Vallone. "Applicheremo sgravi - ha spiegato - rispetto ai tributi dovuti al Comune per quegli esercenti, imprenditori, commercianti che, vittime di un tentativo di estorsione, denuncino all’autorità giudiziaria le richieste estorsive. Siamo pronti anche a costituirci parte civile nei processi contro i reati per estorsione ai danni dei cittadini".
Tra gli altri, in corteo c’erano anche il vescovo di Crotone, monsignor Domenico Graziani, i parlamentari Maria Grazia Laganà e Nicodemo Oliverio, padre Alex Zanotelli, Aldo Pecora del movimento "Ammazzateci tutti", le Acli, i sindacati e il mondo della cooperazione sociale. "Sono qua - ha detto Laganà - per dare un contributo a vincere lo scoramento, perché sono convinta che il cancro della criminalità può essere sconfitto. Per farlo, bisogna convincere i calabresi della loro forza". Padre Zanotelli ha rivolto un invito ai calabresi a fare attenzione a non farsi espropriare "il bene più prezioso che è l’acqua" e ad evitare che la ’ndrangheta porti in Calabria rifiuti tossici e nocivi.
* la Repubblica, 1 marzo 2009
Ansa» 2008-12-29 14:10
RIFIUTI:SEQUESTRO EX PERTUSOLA,SCORIE IN PIAZZALI TRE SCUOLE
CROTONE - E’ stato sequestrato a Crotone lo stabilimento della Pertusola sud, l’industria, chiusa dalla fine degli anni ’90, in cui si produceva zinco. Ad eseguire il provedimento di sequestro i carabinieri, la guardia di finanza ed il Nucleo investigativo sanita’ ed ambiente della Procura della Repubblica di Crotone. Il decreto di sequestro è stato emesso dal procuratore della Repubblica, Raffaele Mazzotta, nell’ambito dell’inchiesta sull’utilizzo a Crotone, per l’esecuzione di lavori pubblici, di scorie tossiche derivanti dalla produzione della Pertusola. In particolare il materiale sarebbe stato utilizzato per realizzare i sottofondi di alcune opere pubbliche, tra cui scuole, piazzali e complessi residenziali.
Trecentocinquantamila tonnellate di scorie tossiche derivanti dalla produzione dell’ex fabbrica di zinco Pertusola sud riciclate come materiale da costruzione ed utilizzate per i lavori di realizzazione di costruzioni pubbliche e private, tra cui i piazzali di tre scuole.
E’ quanto è emerso dall’inchiesta, denominata Black Mountains, condotta dalla Procura della Repubblica di Crotone che il 25 settembre scorso ha portato al sequestro di 18 aree dislocate tra i comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro e che oggi ha registrato un altro passaggio significativo con il sequestro dello stabilimento dell’ex Pertusola sud. Le scuole per la costruzione delle quali sarebbero state utilizzate le scorie tossiche sono una scuola media ed una scuola superiore a Crotone ed un’elementare a Cutro (Crotone). Nell’ambito della stessa inchiesta, la Procura di Crotone ha indagato sette persone tra cui il legale rappresentante della Pertusola sud. (ANSA).
volevo solo proporre di mandare i bambini o ragazzi di queste scuole, in altre scuole..molto più sicure...!!solo questo e basta!!!perchè mi sembra la cosa + giusta!!!
ciao roberta dalla calabria