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Mistica e poesia...

KHALIL GIBRAN (1883-1931). Aforismi, nota biografica, e un breve saggio di Isabella Farnelli - a cura di pfls

Io non conosco verità assolute, ma sono umile di fronte alla mia ignoranza: in ciò è il mio onore e la mia ricompensa
lunedì 22 settembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Per Kahlil Gibran l’esistenza è il tempo regalato per ricomporre la frattura esistente tra noi e Dio; quando nell’individuo bene e male, perfezione e imperfezione, piccoli sentimenti e grandi passioni riusciranno a convivere, ecco che nella coincidenza degli opposti si manifesteranno saggezza, perfezione e felicità.
La mistica di Gibran sfugge a ogni classificazione, il poeta parla per immagini ricorrendo a un mondo simbolico dai mille significati, che per la sua universalità (...)

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> KHALIL GIBRAN (1883-1931). --- "Mi chiedi in quale modo io sia divenuto folle. Accadde così: un giorno, assai prima che molti dèi fossero generati, mi svegliai da un sonno profondo e mi accorsi che erano state rubate tutte le mie maschere (di K. Gibran)

domenica 26 dicembre 2021

Il Folle

di Kahlil Gibran *

"Mi chiedi in quale modo io sia divenuto folle. Accadde così: un giorno, assai prima che molti dèi fossero generati, mi svegliai da un sonno profondo e mi accorsi che erano state rubate tutte le mie maschere - le sette maschere che in sette vite avevo forgiato e indossato -, e senza maschera corsi per le vie affollate gridando: "Ladri, ladri, maledetti ladri".

Ridevano di me uomini e donne, e alcuni si precipitarono alle loro case, per paura di me.

E quando giunsi nella piazza del mercato, un giovane dal tetto di una casa gridò: "È un folle". Volsi gli occhi in alto per guardarlo; per la prima volta il sole mi baciò il volto, il mio volto nudo. Il sole baciava per la prima volta il mio viso scoperto e la mia anima avvampava d’amore per il sole, e non rimpiangevo più le mie maschere.

E come in trance gridai: "Benedetti, benedetti i ladri che hanno rubato le maschere". Fu così che divenni folle.

E ho trovato nella follia la libertà e la salvezza: libertà dalla solitudine e salvezza dalla comprensione, perché quelli che ci comprendono asserviscono qualcosa in noi".

* Fonte: Il Folle (Il Giardino dei Libri).


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