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EMERGENZA BALLISMO. COME UN CITTADINO RUBA IL NOME DI TUTTO UN POPOLO, NE FA LA BANDIERA DEL PROPRIO PARTITO PERSONALE E REALIZZA LA PIU’ GRANDE BOLLA DELLA STORIA DELLA SPECULAZIONE ITALIANA...

VELTRONI, D’ALEMA SVEGLIA!!! E’ ELEMENTARE!!! BERLUSCONI E’ GIA’ CON UN PIEDE SUL COLLE DAL ’94, CON LA FONDAZIONE DEL SUO PARTITO: "FORZA ITALIA"!!! - a cura di pfls

giovedì 2 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] la scalata al Quirinale di Berlusconi ha già trovato rinforzi con il via libera di Umberto Bossi: «Noi lo voteremo». Più cauto invece il segretario della Dca, il ministro Rotondi, che giudica «inopportuno parlare di Berlusconi al Quirinale perchè c’è un impegno assunto con gli elettori a governare cinque anni e inoltre il Quirinale è occupato da un presidente degnissimo e gradito agli elettori di centro-destra». Non esclude l’ipotesi, però, nemmeno Massimo D’Alema, secondo il quale (...)

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> VELTRONI, D’ALEMA SVEGLIA!!! E’ ELEMENTARE!!! ---- Stretta di mano Berlusconi-D’Alema. Insieme nei giardini di Villa Madama (di Marco Galluzzo).

giovedì 15 ottobre 2009

A sorpresa. Insieme nei giardini di Villa Madama. L’ex leader ds scherza sul sottosegretario

Stretta di mano Berlusconi-D’Alema

Letta favorisce l’incontro. Il Cavaliere: ci vorrebbero più occasioni così

di Marco Galluzzo (Corriere della Sera, 15.10.2009)

ROMA - Gianni Letta pren­de per mano Massimo D’Ale­ma. Per un attimo. Gianni con­duce e Massimo lo segue. Fra le aiuole appena potate dei giar­dini di Villa Madama Berlusco­ni è circondato da una decina di persone. Spunta Letta e con lui il suo sorriso, il cordone si apre: il sottosegretario di Palaz­zo Chigi si fa da parte e l’ex lea­der dei Ds si trova davanti al ca­po del governo. Il Cavaliere ha un attimo d’esitazione, il corpo si sbilancia impercettibilmen­te, i tratti del volto tradiscono la sorpresa di un incontro inat­teso.

Ieri mattina all’ora del pran­zo. D’Alema e Berlusconi si stringono la mano. Agli occhi soddisfatti di Gianni Letta si ag­giungono quelli dei presenti: fra gli altri il consigliere Rai Alessio Gorla, il presidente del­l’Enac Vito Riggio, il presidente di Adr, Fabrizio Palenzona, la senatrice del Pdl Cinzia Bonfri­sco. A rompere il ghiaccio è l’ex premier: «Sono qui perché si discute dell’interesse comu­ne, sulle cose importanti per il Paese io ci sono...». Risponde il Cavaliere, i tratti del viso non più contratti: «Ci vorrebbero più occasioni di trovarsi insie­me per cose simili, nell’interes­se dell’Italia».

Fotografi e giornalisti sono lontani. Perdono i sorrisi reci­proci, l’ironia della conversa­zione, la stretta di mano. È ap­pena terminata la presentazio­ne congiunta degli investimen­ti finanziari che Aeroporti di Roma e Sea, la società aeropor­tuale milanese, compiranno nei prossimi anni. Poco distan­te ci sono anche i sindaci delle due città, Gianni Alemanno e Letizia Moratti, il segretario ge­nerale della Farnesina, Giam­piero Massolo, che ha fatto gli onori di casa. È Palenzona dal palco a intro­durre l’argomento: «Ho un pic­colo sogno nel cassetto - dice rivolto ai presenti, fra i quali i ministri Altero Matteoli (Infra­strutture) e Sandro Bondi (Be­ni culturali) - e cioè che con l’aiuto della minoranza, alme­no quella responsabile, si pos­sa fare un piano nazionale del­la mobilità per uomini e merci per sbloccare questo benedetto Paese » . Intorno all’interesse del Pae­se, a quella convergenza strate­gica che finora è mancata nella legislatura, per pochi attimi, a beneficio dei presenti, D’Alema e Berlusconi si trovano d’accor­do. Nessun accenno alle pole­miche degli ultimi giorni. «Dobbiamo fare altre cose di questo tipo - aggiunge il Cava­liere -, io sono il primo a esse­re felice quando in questo Pae­se si riesce a lavorare insieme, spero in altre occasioni». D’Ale­ma: «Io sono sempre pron­to... ». Poi, scherzando, rivolto a Palenzona, «e con te sono of­feso, guarda che tutta l’opposi­zione, non solo una parte, è fat­ta di gente di buon senso». Pochi istanti dopo D’Alema si congeda citando ancora Pa­lenzona: «Ora vado a bere un po’ d’acqua... di Letta». Il presi­dente di Adr poco prima ha pa­ragonato proprio il sottosegre­tario all’aqua: «Come l’acqua ti accorgi quanto vale quando ti viene a mancare». D’Alema ri­corda che il concetto è una pa­rafrasi di Baudelaire, il poeta lo diceva a proposito dell’amore: «Anche se nel tuo caso - dice rivolto al sottosegretario - il paragone con l’amore mi sem­bra esagerato». Risate. Riggio: «Figuriamoci se non è esagera­to parlare di amore oggi, visto che trattiamo di aeroporti». Chiude la riunione una battuta del premier: «Quando si parla di Letta ormai vivo una crisi di identità. È sempre più bravo di me... » .

D’Alema è già lontano, anco­ra poco e Berlusconi rientrerà a Palazzo Grazioli, dove l’attende il ministro della Giustizia e tut­ti quegli affari, correnti e straor­dinari, che fino a oggi non so­no mai stati trattati da governo e minoranza, «nell’interesse del Paese», di comune accordo.


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