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EMERGENZA BALLISMO. UN CITTADINO RUBA IL NOME DI TUTTO UN POPOLO, NE FA LA BANDIERA DEL PROPRIO PARTITO PERSONALE E REALIZZA LA PIU’ GRANDE BOLLA DELLA STORIA DELLA SPECULAZIONE ITALIANA...

UNA SOLA SCUOLA E UNA SOLA NOTTE BIANCA. TUTTA L’ITALIA A SCUOLA, PER RISCRIVERE IL PRESENTE E IL FUTURO. Notizie dalla terra delle mille città - a cura di pfls

Berlusconi a Bruxelles parla della sua longevità politica: "Governerò per 19 anni quasi come quello là..."
giovedì 16 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] L’IDEA DELLA NOTTE bianca della scuola pubblica è partita da Bologna e in un baleno i coordinamenti nazionali di genitori e insegnanti hanno dato vita al «No Gelmini Day & Night». Da Milano a Castrovillari (Cosenza), passando per Brescia, Mestre, Viareggio, Parma, Roma, e Sassari, la protesta anti-Gelmini è scattata all’unisono: al mattino tutti in classe, poi dall’imbrunire a mezzanotte tutti nelle scuole per un pigiama-party o nelle piazze dei municipi a «far rumore», in corteo con (...)

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> UNA SOLA SCUOLA E UNA SOLA NOTTE BIANCA. TUTTA L’ITALIA A SCUOLA, PER RISCRIVERE IL PRESENTE E IL FUTURO. ---- No Gelmini, proteste da Milano a Palermo.

lunedì 20 ottobre 2008

No Gelmini, proteste da Milano a Palermo *

La protesta contro la riforma Gelmini sia nella scuola dell’obbligo sia nelle università si allarga, da Nord a Sud. Momenti di tensione a Palermo al termine di una manifestazione con oltre cinquemila studenti che si è conclusa davanti al Rettorato dell’università, dove era in corso un convegno al quale avrebbe dovuto prender parte il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini.

La polizia, in tenuta antisommossa, ha respinto il tentativo degli studenti universitari di forzare il cancello d’ingresso del palazzo del Rettorato. Il rettore Giuseppe Silvestri per smorzare la tensione è sceso in strada a parlare con gli studenti. Con un megafono ha espresso agli studenti sostenendo la propria contrarietà alle misure previste dalla riforma Gelmini e in particolare «alla trasformazione delle università statali in fondazioni». E nello stesso tempo ha invitato gli studenti a evitare «di bloccare le attività didattiche in un momento così difficile». «Non ci sottraiamo a un’analisi critica - ha detto poi riferendosi alle misure previste dal ministro Gelmini -Ma avremo difficoltà a fare il bilancio del 2009 e non chiuderemo quello del 2010. Il sistema collasserà, è matematico. Molte università vedono incidere per il 90% i costi del personale sul fondo di finanziamento ordinario. E su questo fondo sono previsti ulteriori tagli».

Il rettore ha promesso che il sito dell’ università di Palermo sarà oscurato per protesta e sarà inserita solo inserirò una dichiarazione dello stesso Silvestri « su quanto sta accadendo nel mondo universitario». Il rettore ha poi garantito: «Domani - martedì ndr -mattina sarò in prefettura per spiegare al prefetto il disagio che sta vivendo il mondo universitario». I manifestanti a gruppi hanno iniziato ad abbandonare la piazza.

A Firenze da lunedì è occupato anche il plesso didattico di viale Morgagni, dove si trovano gran parte delle aule delle facoltà di ingegneria e farmacia e alcune di scienze e medicina. Lo ha deciso a maggioranza un’assemblea studentesca (circa 500 i partecipanti) convocata dai collettivi, nell’ambito della protesta contro la legge 133. Nelle scorse settimane erano già state occupate e lo sono tuttora le facoltà di agraria, il dipartimento di matematica, il Polo di Sesto fiorentino e un edifico del complesso di Novoli.

Martedì gli studenti parteciperanno alla manifestazione regionale dei lavoratori dell’università, degli enti di ricerca e dell’Afam, organizzata da Flc Cgil, Cisl Università, Fir Cisl, Uil Pa. Il corteo promosso per chiedere al governo di modificare i contenuti delle legge 133 e di ritirare l’emendamento che blocca le stabilizzazioni, partirà alle ore 10 da piazza San Marco.

A Catania studenti della facoltà di Scienze politiche hanno occupato stamane l’aula magna rimanendovi in assemblea permanente. I promotori dell’iniziativa hanno annunciato che la mobilitazione è l’inizio di un «percorso di lotta che da domani coinvolgerà altre facoltà dell’università di Catania».

L’Unione degli studenti universitari, annuncia iniziative in corso, o previste per le prossime ore, a Pavia, dove in serata ci sarà un’assemblea con la partecipazione di dottorandi, ricercatori, docenti, ad Ancona dove pure ci sarà un’assemblea a Medicina e a Ferrara, dove le mobilitazioni contro la ex 133 iniziano con una contro-inaugurazione dell’anno accademico.

Gli studenti che partecipano alle mobilitazioni indosseranno «un nastro rosso contro la privatizzazione» per esprimere anche simbolicamente la contrarietà all’intenzione governativa di privatizzare gli Atenei.

A Torino la settimana si inaugura con azioni di protesta e di sensibilizzazione contro le misure della Gelmini sia nella scuola che nell’università. Lunedì, anche qui lezioni all’aperto, la mattina ed il pomeriggio, sotto la Mole Antonelliana e di fronte alla sede della Rai. Martedì e mercoledì l’università resterà aperta anche di notte per il «No Gelmini nights and days». Per mercoledì 22 ottobre è, invece, «autoconvocata» l’assemblea generale d’Ateneo «a seguito - spiegano gli organizzatori - della mancata convocazione da parte del Rettore». Per quel giorno è stata chiesta la sospensione delle lezioni «per agevolare la partecipazione degli studenti». Il 23 ottobre, è in programma un’assemblea cittadina degli studenti.

Gli studenti delle superiori, a Milano, hanno bruciato in piazza una copia del decreto davanti alla sede del Comune, Palazzo Marino. «È una risposta spontanea alle dichiarazioni del ministro che ci accusa di non essere informati - spiega Gianmarco del coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e provincia - Ma il dl parla da solo. È una risposta anche al vicesindaco di Milano De Corato che ha affermato che è inamissibile bloccare la città ogni settimana».

Corteo anche a Livorno e a Napoli dove è stato occupato il liceo classico Genovesi. La Rete degli Studenti annuncia per giovedì 23 ottobre la prossima giornata di protesta nazionale anti Gelmini. «Occuperemo le entrate delle nostre scuole per sbarrare la strada alla riforma e ai tagli con tutta la nostra creatività e voglia di cambiamento», dicono gli studenti. Assemblee e sit-in si svolgeranno davanti alle scuole a Torino, Verona, Vicenza, Treviso, Padova, Venezia, Siracusa, Bergamo, Cuneo, Prato, Massa, Pisa, Teramo, Frosinone, Roma, Catania, Savona, Reggio Emilia.

Intanto sul fronte dei professori e dei maestri sembra riavvicinarsi all’idea dello sciopero - che la Cgil ha indetto per il 30 ottobre - anche il segretario della Cisl Raffaele Bonanni: «Sulla scuola abbiamo chiesto una riflessione - spiega - Con un semplice decreto e poi con la richiesta di fiducia non si trova soluzione». Insomma, il governo non mostra nessuna apertura. Forse anche per Bonanni è arrivato il momento di farsi sentire.

* l’Unità, Pubblicato il: 20.10.08, Modificato il: 20.10.08 alle ore 21.36


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