Padre Fedele resta ai domiciliari
Revocato l’ordine di libertà per il religioso
ROMA - Revocato l’ordine di tenere in libertà padre Fedele. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che con la sentenza numero 39366 di oggi, ha ravvisato nella testimonianza della parte lesa i gravi indizi necessari per l’applicazione della misura cautelare. Messo agli arresti domiciliari per atti di violenza e libidine contro una suora, Francesco Bisceglia, meglio noto come padre Fedele, era stato poi liberato con un ordine del Tribunale di Catanzaro per alcune incongruenze nella testimonianza della donna.
Non c’era chiarezza, infatti, sul giorno in cui le violenze sarebbero avvenute. Erano necessari, a parere dei giudici di merito, «ulteriori, opportuni approfondimenti». Contro questa decisione ha fatto ricorso in Cassazione il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza. I giudici del Palazzaccio lo hanno accolto facendo applicazione del principio secondo cui «le dichiarazioni accusatorie della persona offesa possono essere assunte, anche da sole, come fonte di prova quando abbiano avuto positivo riscontro i profili di attendibilità oggettivi e soggettivi». Ora le ordinanze impugnate dovranno tornare al Tribunale di Catanzaro per un nuovo esame alla luce di quanto chiarito in sede di legittimità.
* La Stampa, 30.11.2006