Caro Francesco,
CHE SI FACCIA PRESTISSIMO CHIAREZZA E GIUSTIZIA!!!: questa è stata la richiesta del direttore della Voce (e anche mia), fin dall’inizio. Condivido quanto scrivi: "impariamo prima di tutto l’umiltà, e smettiamola di pensare che i sacerdoti siano dei super uomini immuni da ogni male e da ogni peccato, sono UOMINI, come tutti noi".
Ma credo anche che ci sia ’qualcosa’ che non va, sia nella teoria sia nella pratica, nella Chiesa (che si dice e vuole essere universale) ’cattolica’. Dici che stai "facendo un cammino vocazionale" che ti porterà, "se il Signore vorrà, a diventare un sacerdote religioso, come padre Fedele" e inviti alla preghiera: "e se ne siamo capaci mettiamo le mani giunte, inginocchiamoci e preghiamo il Signore Dio per intercessione della nostra cara Madre Maria che li aiuti nel loro difficile ministero".
Condivido anche questo, ma non credi che in quello che dici ci sia ’qualcosa’ che non va?! E’ mai possibile che nel duemila dopo Cristo, e dopo Francesco d’ Assisi !!!, si continui a mentire alla grande, a confondere mente e cuore e a indicare un modello di famiglia (la ’sacra famiglia’) ancora tutto pre-cristiano?!
Pensaci bene prima di procedere sul tuo cammino, di imitazione di Gesù: di chi sei ’figlio’?, solo di ’Maria’?! Come Gesù, e come Francesco, non sei anche tu figlio dello stesso Spirito Santo, dell’Amore?
E allora, ti prego, sii fedele a te stesso e allo spirito della verità e della vita, medita (oltre che su tutti gli altri ’passi’ evangelici, anche) su questo passo di Matteo (1. 21): [MARIA] Ella partorirà un figlio, E TU [GIUSEPPE] GLI PORRAI NOME GESU’, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati.
Pensaci: non è che, avendo la Chiesa ’cattolica’ (soprattutto, e non solo) costretto tutti e tutte a ’dimenticare’ GIUSEPPE, tutti gli esseri umani non siano potuti diventare veramente figli e figlie di ’Dio’, e il "DEUS CARITAS EST" è stato coniugato (e fatto coniugare ancora oggi, fino all’enciclica di Benedetto XVI compresa!!!) ostinatamente male, ancora e solo in senso apostolico-romano - e nient’affatto (dal punto di vista teorico, istituzionale, ed educativo) cristiano e veramente umano?!
O mi sbaglio? Cosa ne pensi? CHE SI FACCIA PRESTISSIMO CHIAREZZA E GIUSTIZIA, per tutti gli esseri umani e anche per padre Fedele!!! Pace e bene, sul e per il tuo cammino. Molti cordiali saluti,
Federico La Sala (29.01.2006)
*(www.ildialogo.org/filosofia, Mercoledì, 01 febbraio 2006)
Sul tema, nel sito, si cfr.:
Padre Fedele, un arresto strano - di don Vitaliano Della Sala
Sindaco Cosenza, padre Fedele assessore
Ex frate cappuccino avrà delega a contrasto povertà e pregiudizi
di Redazione ANSA *
(ANSA) - COSENZA, 25 GIU - Padre Fedele Bisceglia, l’ex frate cappuccino assolto con sentenza definitiva in Cassazione dall’accusa di violenza sessuale nei confronti di una suora, ricoprirà l’incarico di assessore nella nuova giunta comunale di Cosenza. Ad annunciarlo, con un post su Facebook, è il sindaco della città, Mario Occhiuto.
L’ex sacerdote sospeso a divinis, che sul social appare in una foto con il sindaco, avrà assegnata la delega al "contrasto alle povertà, al disagio, alla miseria umana e materiale, al pregiudizio razziale e religioso, alla discriminazione sociale; ambasciatore degli invisibili e degli ultimi".
Padre Fedele, conosciuto anche come capo degli ultrà del Cosenza Calcio, nella sua città ha fondato l’Oasi Francescana, una struttura di accoglienza per i poveri. "Sono felice per questa nomina - ha detto padre Fedele - che mi spinge a fare ancora di più per i poveri. Il mio impegno sarà quello di costruire un dormitorio, perché nessuno debba ritrovarsi a dormire in strada".
Padre Fedele assolto in secondo appello
Era accusato di violenza sessuale ai danni di una suora
di Redazione *
(ANSA) - CATANZARO, 22 GIU - Padre Fedele, l’ex frate accusato di violenza sessuale ai danni di una suora, è stato assolto perchè il fatto non sussiste nel secondo processo d’appello dopo che la Cassazione aveva annullato la precedente condanna. Pena ridotta per il segretario dell’ex frate, Antonio Gaudio, assolto dall’accusa di avere violentato in due occasioni la religiosa ma condannato a 3 anni e 4 mesi per la violenza su una ospite dell’Oasi Francescana di Cosenza. Padre Fedele non era in aula.
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Padre Fedele salva ambulante che tenta suicidio dandosi fuoco
di Maria Teresa Improta (QuiCosenza.it, Venerdì, 09 Gennaio 2015)
COSENZA - Il noto frate francescano è intervenuto nel corso di un blitz delle forze dell’ordine.
Momenti di tensione a Cosenza, dove si svolge il consueto mercato del venerdì, in via Milelli, nei pressi di Lungo Crati. La polizia municipale pare che stamattina abbia allontanato diversi venditori ambulanti privi del necessario permesso. Uno di questi, colto dalla disperazione, avrebbe quindi minacciato di darsi fuoco cospargendosi di benzina. Sul posto si è subito precipitato Padre Fedele Bisceglia informato telefonicamente da un conoscente di ciò che stava avvenendo. Il frate insieme ai vigili ha poi convinto l’ambulante a desistere dall’estremo gesto.
"E’ un uomo che guadagna qualche soldo - spiega Padre Fedele - per dare da mangiare ai figli. Era deciso a farla finita si era già buttato la benzina addosso schizzando anche sul mio saio e protestava con l’accendino in mano. Non è giusto. Voglio lanciare un appello alle autorità: ’Lasciamo vivere questi commercianti. Ci vuole il permesso per lavorare, certo, ma se noi avessimo dei bimbi e fossimo senza lavoro cosa faremmo? Summum ius, summa iniuria. Massima giustizia, massima ingiustizia diceva Cicerone. C’è gente sotto sfratto e politici che rubano a destra e sinistra. Come facciamo a prendercela con questi poveri disgraziati? Un po’ di umanità. I poveri sono il sangue di Cristo".
Cosenza
Al via i lavori nuova oasi di Padre Fedele
Comincia a prendere corpo la nuova struttura di accoglienza per bimbi disabili che grazie all’aiuto di tanti benefattori Padre Fedele sta realizzando. *
In attesa del nuovo processo in appello disposto dalla Cassazione Padre Fedele Bisceglia non sta con le mani in mano. Oltre alle quotidiane iniziative per sostenere i poveri e gli emarginati della città asscirando loro alimenti e vestiari, segue i lavori della nuova struttura di accoglienza per bambini disabili che sta realizzando a Donnici grazie alle generose offerte di tanti benefattori.
Si chiama “Il Paradiso dei Poveri”, come la sua associazione di beneficenza. E’ il nuovo sogno di Padre Fedele Bisceglia, che prende forma, giorno dopo giorno. Ora si lavora per sistemare il terreno, che si trova all’ingresso sud di Cosenza. I lavori, sembra incredibile, di questi tempi, vanno avanti grazie ad anonimi benefattori.
Padre Fedele dice che, alla fine, magari è stato proprio un volere superiore a farlo incappare nelle pieghe della giustizia, coinvolgendolo nella sua nota vicenda, per la quale si è sempre dichiarato innocente. Senza tutto questo, non avrebbe certo pensato di realizzare una nuova struttura, tutta dedicata ai bimbi bisognosi di cure.
Intanto, non perde occasione per rivolgere un accorato appello alla suora di dire finalmente la verità, e al vescovo di Cosenza di volerlo ricevere per cercare di trovare una soluzione alla sua condizione. Padre Fedele vuole tornare a celebrare messa. E’ la sua aspirazione più grande perché è sicuro di essere degno di celebrare il ministero.
Padre Fedele:Cassazione, rifare processo
Nel 2012 aveva avuto 9 anni per violenza sessuale su una suora
di Redazione *
(ANSA) - CATANZARO, 18 SET - E’ da rifare il processo d’appello a padre Fedele, il frate cappuccino sospeso a divinis nel 2008 per le accuse di violenza sessuale su una suora. La Cassazione ha annullato con rinvio la condanna a 9 anni e 3 mesi inflittagli in appello nel 2012. Annullata solo parzialmente la condanna del suo segretario Antonio Gaudio.
"Per padre Fedele - ha detto l’avv. Eugenio Bisceglia - la Cassazione ha applicato le norme del diritto che in questo processo non sono mai state rispettate".
COSENZA
Violenza sessuale su una suora
Condannato Padre Fedele
La sentenza del tribunale di Cosenza. Nove anni e tre mesi di carcere all’ex frate cappuccino. I pm ne avevano chiesti otto. Il religioso reagisce urlando: "Vergognatevi tutti, avete infangato un sacerdote onesto". Sei anni e tre mesi al suo segretario, Antonio Gaudio *
COSENZA - Nove anni e tre mesi di reclusione: è questa la condanna inflitta dal tribunale di Cosenza a padre Fedele Bisceglia, giudicato colpevole di violenza sessuale su una suora. Il tribunale ha condannato anche il segretario, Antonio Gaudio a sei anni e tre mesi per lo stesso reato. I pubblici ministeri Adriano Del Bene e Salvatore De Maio avevano chiesto una condanna ad otto anni di carcere per Bisceglia e a sei anni per Gaudio.
Lo sfogo. "Vergognatevi tutti, magistrati, suore e preti, perché è stato condannato un innocente - ha urlato l’ex religioso dopo la lettura della sentenza - Avete infangato un sacerdote onesto. E’ la pagina più dolorosa mai scritta dalla magistratura di Cosenza". "Pentitevi", ha aggiunto all’uscita dal tribunale rivolgendosi alle suore dell’ordine a cui appartiene la vittima, anch’esse presenti al processo. L’ex frate ha continuato inoltre a chiedere l’intervento dell’arcivescovo di Cosenza monsignor Salvatore Nunnari.
Le suore: "Sollievo". La decisione dei giudici è stata accolta con molta soddisfazione dalle suore Francescane dei Poveri, secondo cui la sentenza "rappresenta un grande sollievo per la nostra sorella e tutte le donne immigrate coinvolte come vittime in questa triste vicenda". "E’ stata un’esperienza molto dura - prosegue il comunicato - e ciò che ha sostenuto la nostra consorella e tutte noi è stata la fede e anche la fedeltà alla nostra identità di suore Francescane dei poveri. Siamo infatti chiamate ad ascoltare il grido dei più vulnerabili e la nostra suora ha trovato il coraggio di denunciare, proprio a sostegno delle altre donne, che si trovavano nella stessa situazione di abuso". "La ringraziamo - conclude la nota - per questo e per aver aperto ancora di più gli occhi e il cuore sulla drammatica situazione in cui versano tante donne vittime di violenze di ogni genere".
La vicenda. L’ex frate cappuccino, fondatore dell’Oasi dei poveri, finì in carcere il 23 gennaio 2006 per i cinque stupri denunciati dalla suora che operava nella struttura di accoglienza. La donna riferì di essere stata costretta ad assumere dei farmaci, che l’avrebbero resa completamente succube dei suoi violentatori. L’accusa ha incentrato il processo sull’esuberante personalità dell’ex frate missionario, noto per la sua passione calcistica, da vero ultrà, per la squadra del Cosenza e per avere convertito una pornostar, mentre la difesa ha puntato sulla mancanza di prove consistenti che confermassero le violenze.
* la Repubblica, 06 luglio 2011:
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/07/06/news/condanna_padre_fedele-18744863/?ref=HREC2-6
Padre Fedele alla sbarra per lo stupro di una suora *
Cosenza, 9 aprile 2008
E’ iniziata intorno alle ore 9,30, a porte chiuse, l’udienza del processo a Padre Fedele Bisceglia e al suo segretario Antonio Gaudio, accusati di violenza sessuale nei confronti di una monaca, suor Tania. Entrambi gli imputati sono presenti in aula. Oggi saranno sentiti due funzionari di Polizia, tra cui Stefano Dodaro, Capo della Squadra Mobile cosentina al momento dell’arresto dei due imputati. Saranno ascoltate anche due delle suore presenti nell’Oasi Francescana, un dormitorio per poveri fondato da Padre Fedele, al momento in cui sarebbero stati commessi gli abusi.
Suor Tania non è invece presente nel tribunale cosentino. Le indagini sono partite in seguito alla denuncia presentata dalla suora che avrebbe subito le violenze sessuali avvenute all’interno dell’Oasi Francescana, dove la religiosa ha lavorato. Gli elementi d’accusa sono basati anche sul contenuto di alcune intercettazioni telefoniche e su alcuni video. L’ex frate cappuccino, arrestato due anni fa, è stato sospeso dall’ordine religioso, il suo nome è circolato sui giornali anche per alcune sue iniziative che hanno suscitato scalpore, come la partecipazione nel 1995 all’Erotica Tour, la fiera itinerante dell’erotismo, accanto alla pornostar Luana Borgia che in seguito ha “convertito” per raccogliere fondi a favore del Ruanda.
Padre Fedele resta ai domiciliari
Revocato l’ordine di libertà per il religioso
ROMA - Revocato l’ordine di tenere in libertà padre Fedele. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione che con la sentenza numero 39366 di oggi, ha ravvisato nella testimonianza della parte lesa i gravi indizi necessari per l’applicazione della misura cautelare. Messo agli arresti domiciliari per atti di violenza e libidine contro una suora, Francesco Bisceglia, meglio noto come padre Fedele, era stato poi liberato con un ordine del Tribunale di Catanzaro per alcune incongruenze nella testimonianza della donna.
Non c’era chiarezza, infatti, sul giorno in cui le violenze sarebbero avvenute. Erano necessari, a parere dei giudici di merito, «ulteriori, opportuni approfondimenti». Contro questa decisione ha fatto ricorso in Cassazione il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza. I giudici del Palazzaccio lo hanno accolto facendo applicazione del principio secondo cui «le dichiarazioni accusatorie della persona offesa possono essere assunte, anche da sole, come fonte di prova quando abbiano avuto positivo riscontro i profili di attendibilità oggettivi e soggettivi». Ora le ordinanze impugnate dovranno tornare al Tribunale di Catanzaro per un nuovo esame alla luce di quanto chiarito in sede di legittimità.
* La Stampa, 30.11.2006
Caro Federico, qui si gira troppo al largo e non si da alle cose il proprio nome e cognome.
Parli di "qualcosa che non va", di un "modello precristiano (???) di sacra famiglia" e altre cose vaghe. Ma vogliamo dare pane al pane e vino al vino?
Sappiamo che padre Fedele Bisceglia è stato rispedito in Italia per diretto intervento della Conferenza Episcopale della Rep. Dem. del Congo perché notoriamente si accompagnava a prostitute e aveva una convivente ( http://www.politicaonline.net/forum/redirect.php?url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/02_Febbraio/01/fede.shtml ). Sappiamo che una donna extracomunitaria (intervistata da Striscia la Notizia) ospite della "oasi" di padre Bisceglia, dopo aver subito delle violenze dice di essere andata dal ministro provinciale dei cappuccini a denunciare la violenza carnale e di essere stata presa per pazza ( http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2006/01/30/5401132 ).
Emerge chiaramente che i vertici ecclesiastici sapevano che persona fosse Bisceglia, che fosse dedito a relazioni sessuali. Emerge una cosa gravissima: il ministro dei cappuccini pare aver coperto le violenze di un suo sottoposto, non indagando e soprattutto non denunciando i fatti alla magistratura.
Come si chiamano questi fatti? Come "qualcosa che non va"? Cominceremo un giorno a interrogarci sulle responsabilità dei vertici ecclesiastici negli abusi sessuali dei sacerdoti?
Sul "modello precristiano di sacra famiglia". Ma lo vogliamo dire chiaramente che i sacerdoti, votati al celibato, non hanno nulla a che vedere con qualsiasi modello di famiglia, in quanto uomini istituzionalmente votati a non costituire famiglie, a non sposarsi e a non riprodursi? Di quale famiglia parliamo?
Vogliamo dire chiaramente che la castità è contraria agli istinti umani e chi fa questo voto è quasi sicuro che non riusirà a rispettarlo e che può facilmente vivere in maniera violenta la propria sessualità? Quale è l’origine degli scandali, spesso coperti, dei sacerdoti pedofili?
Pane al pane e vino al vino. Perché Gesù Cristo disse: "Il tuo parlare sia SI, SI, NO, NO. Il di più è del maligno".
Francesco (che non è l’aspirante sacerdote).
Caro Francesco - "(che non è l’aspirante prete)"!!!
condivido quanto scrivi, ma tieni presente che quel ’qualcosa’ è ironico e dice solo della punta dell’iceberg. Credo che ora si sia arrivati al capolinea e tutte le fondamenta del ’sistema’ stanno per crollare. Che altro dire: è l’antropologia ’cattolica’ che fa acqua da tutta le parti, e porta a galla tutta la bimellenaria miseria del suo ’Dio’. Permettimelo. Un mio libro dal titolo - La Mente accogliente. Tracce per una svolta antropologica (Antonio Pellicani editore, Roma) del 1991, così inizia: OMOSESSUALITA’ [NEGATA], PEDOFILIA E ALTRE "PERPETUE" QUESTIONI (CON TUTTE LE LORO DEVASTANTI IMPLICAZIONI) ASSILLANO DA SECOLI LA VITA ISTITUZIONALE DELLA CHIESA CATTOLICA........ Che ne dici? Ti ringrazio per e dell’intervento. M. saluti, Federico La Sala
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_15172980.html
» 2008-01-09 20:17 PADRE FEDELE: RINVIO A GIUDIZIO, DA 2 ANNI ALTALENA DI ACCUSE COSENZA - Era una decisione quasi scontata quella del rinvio a giudizio di Padre Fedele Bisceglia e del suo segretario, Antonio Gaudio, accusati di avere violentato una suora nell’Oasi francescana di Cosenza. La decisione del Gup, Livio Cristofano, non ha sorpreso i difensori dei due indagati che, al termine dell’udienza preliminare, hanno parlato di una decisione "che non ci lascia stupiti".
Nonostante le varie fasi giudiziarie e decisioni, Padre Fedele non si rassegna ed ancora ha voluto gridare la sua innocenza. In una lettera consegnata al Gup ha giurato "dinnanzi al mondo intero e con le mani sul Vangelo che il delitto-peccato di stupro singolo e di gruppo ascrittomi da suor Gaetana Alesci non solo non l’ho commesso ma neanche pensato". Sul rinvio a giudizio hanno espresso soddisfazione i legali di parte civile che rappresentano la suora che ha subito gli abusi sessuali ed il centro antiviolenza ’Lanzino’ di Cosenza.
L’odissea giudiziaria di Padre Fedele e del suo segretario inizia con il loro arresto, avvenuto il 23 gennaio del 2006. Nell’interrogatorio dinanzi al Gip, Giusy Ferrucci, che aveva emesso l’ordinanza di custodia cautelare, il frate sostiene di essere vittima di un complotto. Dopo alcuni giorni di detenzione, padre Fedele ottiene gli arresti domiciliari nel convento dei frati cappuccini di Belvedere Marittimo. La struttura da circa 300 anni conserva parti delle reliquie di San Valentino e viene anche comunemente chiamato ’Convento dell’amore’.
Durante la fase delle indagini preliminari la vicenda di Padre Fedele vede molteplici sorprese dal punto di vista giudiziario e sul fronte mediatico. A distanza di poche settimane dall’arresto i difensori del frate rendono noto che il loro assistito non ha potuto aver compiuto la violenza sessuale perché affetto da una patologia alla prostata che lo rende impotente, ma dopo una settimana un altro colpo di scena: dopo le numerose trasmissioni televisive e la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche di Padre Fedele, la Conferenza dei Vescovi della Calabria denuncia lo scempio mediatico compiuto nei confronti del frate e il 24 febbraio il tribunale della libertà di Catanzaro rimette in libertà Antonio Gaudio.
Il primo colpo di scena si ha nel maggio del 2006 quando i giudici del tribunale della libertà rimettono in libertà Padre Fedele, sostenendo che la suora non è attendibile. Ma gli effetti della decisione del Tribunale del riesame dura poco: il 26 ottobre la Cassazione annulla con rinvio la decisione del tribunale della libertà per Padre Fedele e Antonio Gaudio e fissa per marzo 2007 una nuova udienza del riesame a Catanzaro.
Dopo la nuova udienza dinanzi al tribunale della libertà, il frate torna ai domiciliari in un convento dell’Umbria. Il 18 luglio di quest’anno, dopo le numerose dichiarazioni fatte dal frate, l’Ordine dei Cappuccini decide di sospenderlo a divinis. A distanza di pochi mesi però Padre Fedele torna libero, anche se con l’obbligo di dimora. La decisione più clamorosa è del 27 ottobre dell’anno scorso, quando il frate viene espulso dall’Ordine generale dei frati minori cappuccini. Il 20 dicembre inizia l’udienza preliminare nei confronti di Padre Fedele e del suo segretario Antonio Gaudio. Stasera la conclusione, con il rinvio a giudizio e la fissazione per l’11 marzo dell’inizio del dibattimento a Cosenza.