CATANZARO - Padre Fedele Bisceglia, il francescano arrestato nei mesi scorsi per violenza sessuale nei confronti di una suora, e’ stato rimesso in liberta’ dai giudici del Tribunale della liberta’ di Catanzaro. Lo si e’ appreso da uno dei difensori del frate, l’avvocato Francesco Gambardella.
Dopo un periodo di detenzione in carcere, Padre Fedele si trovava agli arresti domiciliari in un convento a Belvedere Marittimo.
(Ansa)
Ora bisognerà capire che cosa è accaduto. Sono attendibili le accuse di Franco Piperno ai giudici cosentini? Qualcuno ha cercato di farsi pubblicità sulle spalle del frate? Che cosa c’è sotto, nella vicenda di padre Fedele? Interessi economici, volontà di liberarsi del cappuccino o cose molto più inimmaginabili?
Sul tema, nel sito, si cfr.:
Sindaco Cosenza, padre Fedele assessore
Ex frate cappuccino avrà delega a contrasto povertà e pregiudizi
di Redazione ANSA *
(ANSA) - COSENZA, 25 GIU - Padre Fedele Bisceglia, l’ex frate cappuccino assolto con sentenza definitiva in Cassazione dall’accusa di violenza sessuale nei confronti di una suora, ricoprirà l’incarico di assessore nella nuova giunta comunale di Cosenza. Ad annunciarlo, con un post su Facebook, è il sindaco della città, Mario Occhiuto.
L’ex sacerdote sospeso a divinis, che sul social appare in una foto con il sindaco, avrà assegnata la delega al "contrasto alle povertà, al disagio, alla miseria umana e materiale, al pregiudizio razziale e religioso, alla discriminazione sociale; ambasciatore degli invisibili e degli ultimi".
Padre Fedele, conosciuto anche come capo degli ultrà del Cosenza Calcio, nella sua città ha fondato l’Oasi Francescana, una struttura di accoglienza per i poveri. "Sono felice per questa nomina - ha detto padre Fedele - che mi spinge a fare ancora di più per i poveri. Il mio impegno sarà quello di costruire un dormitorio, perché nessuno debba ritrovarsi a dormire in strada".
COSENZA
Violenza sessuale su una suora
Condannato Padre Fedele
La sentenza del tribunale di Cosenza. Nove anni e tre mesi di carcere all’ex frate cappuccino. I pm ne avevano chiesti otto. Il religioso reagisce urlando: "Vergognatevi tutti, avete infangato un sacerdote onesto". Sei anni e tre mesi al suo segretario, Antonio Gaudio *
COSENZA - Nove anni e tre mesi di reclusione: è questa la condanna inflitta dal tribunale di Cosenza a padre Fedele Bisceglia, giudicato colpevole di violenza sessuale su una suora. Il tribunale ha condannato anche il segretario, Antonio Gaudio a sei anni e tre mesi per lo stesso reato. I pubblici ministeri Adriano Del Bene e Salvatore De Maio avevano chiesto una condanna ad otto anni di carcere per Bisceglia e a sei anni per Gaudio.
Lo sfogo. "Vergognatevi tutti, magistrati, suore e preti, perché è stato condannato un innocente - ha urlato l’ex religioso dopo la lettura della sentenza - Avete infangato un sacerdote onesto. E’ la pagina più dolorosa mai scritta dalla magistratura di Cosenza". "Pentitevi", ha aggiunto all’uscita dal tribunale rivolgendosi alle suore dell’ordine a cui appartiene la vittima, anch’esse presenti al processo. L’ex frate ha continuato inoltre a chiedere l’intervento dell’arcivescovo di Cosenza monsignor Salvatore Nunnari.
Le suore: "Sollievo". La decisione dei giudici è stata accolta con molta soddisfazione dalle suore Francescane dei Poveri, secondo cui la sentenza "rappresenta un grande sollievo per la nostra sorella e tutte le donne immigrate coinvolte come vittime in questa triste vicenda". "E’ stata un’esperienza molto dura - prosegue il comunicato - e ciò che ha sostenuto la nostra consorella e tutte noi è stata la fede e anche la fedeltà alla nostra identità di suore Francescane dei poveri. Siamo infatti chiamate ad ascoltare il grido dei più vulnerabili e la nostra suora ha trovato il coraggio di denunciare, proprio a sostegno delle altre donne, che si trovavano nella stessa situazione di abuso". "La ringraziamo - conclude la nota - per questo e per aver aperto ancora di più gli occhi e il cuore sulla drammatica situazione in cui versano tante donne vittime di violenze di ogni genere".
La vicenda. L’ex frate cappuccino, fondatore dell’Oasi dei poveri, finì in carcere il 23 gennaio 2006 per i cinque stupri denunciati dalla suora che operava nella struttura di accoglienza. La donna riferì di essere stata costretta ad assumere dei farmaci, che l’avrebbero resa completamente succube dei suoi violentatori. L’accusa ha incentrato il processo sull’esuberante personalità dell’ex frate missionario, noto per la sua passione calcistica, da vero ultrà, per la squadra del Cosenza e per avere convertito una pornostar, mentre la difesa ha puntato sulla mancanza di prove consistenti che confermassero le violenze.
* la Repubblica, 06 luglio 2011:
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/07/06/news/condanna_padre_fedele-18744863/?ref=HREC2-6
Padre Fedele alla sbarra per lo stupro di una suora *
Cosenza, 9 aprile 2008
E’ iniziata intorno alle ore 9,30, a porte chiuse, l’udienza del processo a Padre Fedele Bisceglia e al suo segretario Antonio Gaudio, accusati di violenza sessuale nei confronti di una monaca, suor Tania. Entrambi gli imputati sono presenti in aula. Oggi saranno sentiti due funzionari di Polizia, tra cui Stefano Dodaro, Capo della Squadra Mobile cosentina al momento dell’arresto dei due imputati. Saranno ascoltate anche due delle suore presenti nell’Oasi Francescana, un dormitorio per poveri fondato da Padre Fedele, al momento in cui sarebbero stati commessi gli abusi.
Suor Tania non è invece presente nel tribunale cosentino. Le indagini sono partite in seguito alla denuncia presentata dalla suora che avrebbe subito le violenze sessuali avvenute all’interno dell’Oasi Francescana, dove la religiosa ha lavorato. Gli elementi d’accusa sono basati anche sul contenuto di alcune intercettazioni telefoniche e su alcuni video. L’ex frate cappuccino, arrestato due anni fa, è stato sospeso dall’ordine religioso, il suo nome è circolato sui giornali anche per alcune sue iniziative che hanno suscitato scalpore, come la partecipazione nel 1995 all’Erotica Tour, la fiera itinerante dell’erotismo, accanto alla pornostar Luana Borgia che in seguito ha “convertito” per raccogliere fondi a favore del Ruanda.
LA CASSAZIONE HA DECISO CHE PADRE BISCEGLIE NON DOVEVA ESSERE MESSO IN LIBERTA’.