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LA COSTITUZIONE, LE REGOLE DEL GIOCO, E IL GIOCO SPORCO DEI MENTITORI ISTITUZIONALI....

PASSATO "DECRETO GELMINI", IL DECRETO DEL PARTITO "FORZA ITALIA". UNA CATASTROFE PER L’ITALIA INTERA. LA PROTESTA CONTINUA: REFERENDUM SUBITO. A cura di Federico La Sala

"Potranno tagliare tutti i fiori / mai saranno i padroni della primavera" (Pablo Neruda)!!!
martedì 28 ottobre 2008 di Maria Paola Falchinelli
Dl Gemini approvato al Senato
Ma non si ferma la protesta
L’aula di palazzo Madama ha dato il via libera a decreto che reca la firma del ministro dell’Istruzione Gelmini. Fuori migliaia di studenti. Ieri, fino a tarda sera, hanno continuato a protestare nonostante la pioggia battente. Manifestazioni in tutta Italia. *
10:48 Milano, studenti Statgale a radio Deejay
Un gruppetto di 12 studenti dell’Università degli Studi di Milano si sono presentati oggi alle 10 sotto la sede di Radio (...)

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> PASSATO "DECRETO GELMINI", IL DECRETO DEL PARTITO "FORZA ITALIA". UNA CATASTROFE PER L’ITALIA INTERA. --- Via libera alla riforma dell’Università. Governo battuto due volte alla Camera, poi in serata c’è il "sì". Gli studenti in rivolta nelle città.

martedì 30 novembre 2010


-  LA RIFORMA CONTESTATA - GIORNATA DI TENSIONE

-  Via libera alla riforma dell’Università Berlusconi: in piazza solo i fuoricorso

-  Governo battuto due volte alla
-  Camera, poi in serata c’è il "sì".
-  Gli studenti in rivolta nelle città.
-  Il premier: «Chi studia è a casa».
-  Pd contro Maroni sulla sicurezza *

ROMA Via libera sofferto dell’Aula di Montecitorio alla riforma dell’Università. I finiani ancora una volta mettono in evidenza la loro «insostituibilità» per la tenuta parlamentare del governo. E, prima del voto finale, mandano sotto l’esecutivo due volte su altrettanti emendamenti che hanno il via libera anche dall’opposizione. Testi che vengono approvati contro il parere del governo con una ventina di voti di scarto.

Ma Silvio Berlusconi difende a spada tratta il ddl e attacca i manifestanti: «I veri studenti sono a casa a studiare», dice, chi va ora in piazza «sono i fuoricorso dei centri sociali». Poi ad approvazione ottenuta, esulta: contro l’occupazione da parte della sinistra dei settori della cultura, della scuola e dell’Università, è stato inferto «un colpo mortale a parentopoli», dimostrando inoltre al paese di essere «il governo del fare». Ma la giornata, con i due voti dei finiani a battere il governo, ha consegnato motivi di soddisfazione anche all’opposizione che non ha perso l’occasione per attaccare la riforma a testa bassa. Ed è scontro in aula con il centrodestra che insorge contro i «massimalismi» di Pd e Idv.

Ogni volta che un emendamento di Fli viene messo ai voti, mentre è aperta la votazione dai banchi del centrosinistra si sente la classica "ola" degli stadi di calcio in vista di un’azione decisiva. Ma è anche scontro al calor bianco sulla sicurezza nelle città italiane ’invasè da tantissimi studenti che protestano contro la riforma. Pd e Idv attaccano il ministro dell’ Interno accusandolo di aver «militarizzato» Roma. Lui si difende parlando di «difesa adeguata». Silvio Berlusconi, dunque, difende il testo Gelmini. «È - rivendica - una buona riforma che favorisce studenti, professori e più in generale tutto il mondo accademico e dunque deve passare se vogliamo finalmente ammodernare l’Università». Il presidente del Consiglio non si capacita delle proteste e dell’opposizione alla riforma: «È stata discussa con tutte le parti in causa, modificata, migliorata e credo che meglio di così non si potesse proprio fare». Per questo, osserva Sandro Bondi, «un’opposizione responsabile dovrebbe sostenerla». E invece, secondo Ignazio La Russa, «la sinistra solidarizza con i violenti».

Gli «estremisti che hanno bloccato Roma e causato gravi incidenti non hanno reso un buon servizio alla stragrande maggioranza di studenti scesi in piazza con motivazioni non totalmente condivisibili ma certamente animate da una positiva volontà di partecipazione e di miglioramento delle condizioni della nostra Università», si schiera il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che esprime solidarietà «alle Forze di Polizia, ai cittadini romani e ai tantissimi giovani in buona fede, la cui protesta «è stata strumentalizzata». Incidenti che per il presidente del Senato Renato Schifani, che condanna gli attacchi alle forze dell’ordine, «non hanno certamente giovato alla vita democratica e a chi voleva manifestare pacificamente».

Ma per il Pd responsabile della tensione è solo e soltanto il governo. «Mi pare - denuncia il leader Pierluigi Bersani - che nella stragrande maggioranza studenti e ricercatori si siano mossi in modo pacifico. Ha impressionato la città militarizzata. E se si è arrivati a questa tensione è per irresponsabilità dell’Esecutivo che ha perso la testa e la presa sui problemi del paese». E sotto attacco della sinistra radicale è il ministro dell’Interno Roberto Maroni, cui Nichi Vendola contesta «una responsabilità gravissima», perchè sta facendo diventare «le proteste studentesche una vicenda di disordine pubblico». IL responsabile del Viminale non ci sta: «Io - rivendica - ho il compito di gestire l’ordine pubblico e evitare incidenti e l’assalto ai luoghi sacri della democrazia, come avvenuto la scorsa settimana in Senato. E mi pare che tutto stia avvenendo con grande responsabilità delle forze dell’ordine che hanno subito violenza e stanno gestendo una situazione molto complicata».

*La Stampa, 30/11/2010


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