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PIANETA TERRA. E - "Lezioni americane" (Italo Calvino) ....

USA: RISULTATO STORICO, EPOCALE. Barack Obama è il 44° Presidente degli Stati Uniti, è il primo nero a conquistare la Casa Bianca - a cura di Federico La Sala

In America "nulla è impossibile" e chi ancora non è convinto, non ha che da guardare al nuovo presidente eletto degli Stati Uniti.
mercoledì 5 novembre 2008 di Maria Paola Falchinelli
OBAMA: NULLA E’ IMPOSSIBILE IN AMERICA,
’YES WE CAN’ *
Il presidente eletto Barack Obama ha vinto le elezioni presidenziali con la maggioranza assoluta dei suffragi, circa il 52%, secondo i dati provvisori. Non succedeva dal 1976 per un candidato democratico alla casa Bianca, da quando cioé Jimmy Carter aveva ottenuto il 50,1% dei suffragi. Bill Clinton non è mai riuscito a raggiungere la maggioranza assoluta. Nel 1996, anno della sua rielezione trionfale, aveva vinto con il 49,24% dei (...)

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> USA: RISULTATO STORICO, EPOCALE. Barack Obama e’ il 44.o presidente degli Stati Uniti --- Il colore di un altro mondo (di Maurizio Chierici).

mercoledì 5 novembre 2008

Il colore di un altro mondo

di Maurizio Chierici *

Forse stasera il mondo cambia colore e la cultura degli Stati Uniti rovescia la vita di ogni comunità. Se i sondaggi non imbrogliano, giorni neri per i bianchi KKK. Non solo rabbia delle maggioranze parlanti modello Alabama. Lo sdegno KKK trema nell’inconscio delle anime perbene sconvolte da emigrazioni dai colori diversi. Insopportabili. Finché scarica patate ai mercati, pazienza, ma un nero alla Casa Bianca è come un mullah che dice messa.

I masi chiusi attorno a Bolzano dubiteranno del suo potere. Dubiteranno le folle montagnarde di leghe scandalizzate dalla profanazione. Fini aveva annunciato che era impossibile. Dovrà rassegnarsi. La democrazia ha queste scomodità. E nelle pieghe delle abitudini qualcosa comincerà ad essere diverso. Segni invisibili a poco a poco visibili appena il tempo addolcirà l’umiliazione ariana. Cominceremo a rovesciare le favole per il rispetto dovuto alla grande potenza.

Qualcuno lo ha già fatto. Caridad Toca era buia come il carbone. I signori Calvino le avevano affidato il figlio: Italo, appena due anni, quando Cuba era un regno americano. Ieri come oggi gli uomini neri impaurivano l’infanzia con la crudeltà di chi rubava i bambini nel sacco. Ma nei racconti della tata nera l’uomo nero si trasforma nell’angelo della luce. Salva chi affoga nel fiume, scaccia lupi randagi. Incanti dei quali lo scrittore non si è mai liberato. Il tempo ci abituerà all’anomalia della storia che si chiama Obama. Quando padre e madre dovranno indovinare chi viene a cena per sposare la figlia, se Obama ce la fa, il sospiro sarà meno desolato: «Almeno è intelligente».

Dovranno rassegnarsi i vecchi dal sangue stanco adattandosi a figli che non vogliono perdere il filo delle novità: addio moldave alle pallide, solo badanti africane. Ecco il dubbio: quali colori finiranno nel ghetto delle classi differenziate? Turandosi il naso, anche i partiti della razza romperanno le quote rosa per briciole di quote nere: l’America é sempre la nostra America ma nessuno si piegherà davvero. Nelle segrete abbandonate dai black power, i white power resusciteranno l’indignazione appena Obama sbaglierà. E sbaglierà, come ogni presidente. Ma è un presidente nero: l’avevano detto. L’ultimo libro di Eduardo Galeano («Specchi», Sperling & Kupfer ) racconta le incisioni delle grotte dei deserti africani: colline verdi, frutti che piegano i rami. Quel paradiso terrestre dove Adamo ed Eva si sono forse incontrati. Ed erano neri. Meglio non farlo sapere nei giorni del lutto bianco.

* l’Unità, Pubblicato il: 04.11.08, Modificato il: 03.11.08 alle ore 21.38


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