Possiamo appropriarci delle dichiarazioni del sindaco Succurro all’amico e collega Gian Antonio Stella, sulla salubrità della nostra area, preservata, a suo dire, dai tentacoli della mafia? Possiamo gioire, in quanto nessuno ci vieta di parlare e lo Stato italiano ci assicura, attraverso enti e uffici meridionali, diritti e servizi?

Sembra sentire parlare di Messina un pò di anni fa...negli anni 80 Messina era definita "provincia babba",cioè priva di mafia...ma accadevano strane cose.Riporto il caso di Graziella Campagna,una una ragazza di 17 anni,che aveva un umile lavoro in una lavanderia del paese di Saponara(ME).Durante un giorno di lavoro,come tanti,Graziella trova nella tasca della giacca di un cliente,l’ingegnere Eugenio Cannata,la carta d’identità di Gerlando Alberti Jr.Il boss latitante si nascondeva sotto una falsa identità e camminava indisturbato,mentre tutti sapevano, ma non parlavano.La povera Graziella fu uccisa la notte del 12 dicembre del 1985.Questo perchè Messina era una "provincia babba".Fu un giornalista di Barcellona P.G.a voler smentire questa definizione della provincia,Beppe Alfano,che comicniò a condurre inchieste scomode sul malaffare.Evidentemente queste indagini a qualcuno non facevano piacere e fu così che decisero di porre fine sia alla sua vita che alle sue inchieste uccidendolo la notte dell’8 gennaio 1993 perchè "parlava troppo". Ho cercato di sintetizzare il più possibile.Volevo solo evidenziare quanto questa realtà(calabrese)sia vicina alla mia(messinese).Beppe Alfano credo sia stato l’unico abitante di Barcellona che ebbe veramente il coraggio di parlare,quindi confido nell’arrivo di un altro Beppe Alfano a San Giovanni in Fiore.