Inviare un messaggio

In risposta a:
Riforme

Legittima difesa. Quale riforma? Vincenzo Tiano fa una breve analisi.

giovedì 2 febbraio 2006 di Vincenzo Tiano
"Occhio per occhio, dente per dente". Era una forma di giustizia rozza, ma pur sempre giustizia. In essa è chiaro il principio di proporzione tra offesa e vendetta. Se una persona mi feriva una mano, io potevo ferirgli la sua; se mi toglieva la vita, la sua poteva essere tolta. Una giustizia, fondata sulla vendetta, ma rispettosa quanto meno della ragionevolezza.
Addirittura di questa manca la recente riforma sulla legittima difesa che consente, nel domicilio, di difendersi senza limiti, (...)

In risposta a:

> Legittima difesa

venerdì 3 febbraio 2006
Concordo con il sig. Tiano sul fatto che questa riforma ci riporta indietro di molti anni sul piano civile. Il problema della difesa della persona onesta e del suo patrimonio è uno dei compiti più importanti che lo Stato civile possa assumere, ma non può decidere di farlo in maniera così selavaggia. Un governo, che rappresenta la centralità del potere, non può delegare in pieno ai singoli cittadini il compito di far desistere delinquenti e ladruncoli dalle loro azioni. Prima di arrivare a decisioni così drastiche per reprimere certi comportamenti, i nostri parlamentari potevano interrogarsi sulla validità del sistema giudiziario come deterrente. Non scopriamo certo oggi che questi malviventi una volta catturati te li ritrovi in giro per la città prima di quarantotto ore, con l’unico effetto di devastare e disincentivare l’operato delle forze dell’ordine e non certo quello di reprimere comportamenti socialmente pericolosi. Inoltre, anche da una superficiale analisi del provvedimento, si può tranquillamente nutrire dei dubbi sul fatto che questa legge renda più porotetti gli onesti cittadini con scarsa dimestichezza con le armi, a scapito di malintenzionati pronti a tutto pur di avere facili quattrini per chissà quale losco affare. Appena appreso della legge mi è venuto spontaneo pensare che un delinquente intenzionato a fare un furto si armerà fino ai denti sparando anche al rumore del vento e che una persona che si mette in testa di difendersi sarà incentivato a sparare con una facilità estrema, tutto questo porterà tra qualche anno all’aumento di tragedie familiari: persone che potrebbero sparare ad innocenti per errore, ladri che faranno fuori più facilmente le loro vittime ecc..... Per chiudere, spero di non annoiare troppo, un appunto su questi ministri della lega che si accorgono dei problemi solo quando intaccano la sicurezza e il benessere dei loro cari Padani, pur essendo ministri della REPUBBLICA ITALIANA. Ricordo chiaramente dopo gli spiacevolissimi casi delle donne violentate a Milano, Bologna ed altre città del Nord, l’intervento indignato del ministro Calderoli che minacciava la solita orda di provvedimenti drastici (castrazione chimica), mentre le tante violenz, poco documentate da i media, avvenute al Sud (vedi fatto eclatante successo a Napoli) non sono stati nemmeno degni di nota. Su questa falsa riga Calderoli, Borghezio e Company non hanno perso tempo nel tentare di arginare fenomeni di violenza che avvengono nel territorio settentrionale (rapine in villa), senza spendere una mezza parola sui tanti problemi di delinquenza che affliggono il Sud. Poco importa se i nostri imprenditori hanno a che fare con un racket diffuso, le nostre case sono meno sicure delle loro, le donne subiscono violenze e i cittadini intimidazioni; l’intervento del governo italiano è d’obbligo solo per i problemi del Nord! ed è lecito sfasciare anche uno Stato civile pur di accontentarli.

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: