’’Drammaticamente nuova è la crisi della finanza mondiale’’
Napolitano: ’’Servono rigore e sacrifici ma no a tagli alla cultura’’
Il presidente della Repubblica: ’’Nessuno può ignorare l’insostenibile peso del debito’’ ma ’’non bisogna perdere di vista le esigenze che possono considerarsi prioritarie’’ come quelle di alcuni settori. ’’Non tutte le decisioni in campo finanzario possono essere ’pesate’ con il bilancino economico’’
Roma, 14 nov. - (Adnkronos/Ign) - A causa della crisi economica "si impongono politiche di rigore e anche di sacrifici" ma "non bisogna però perdere di vista le esigenze che possono considerarsi prioritarie perché meritano una speciale attenzione". Tra queste priorità di cui tener conto ci sono quelle relative al mondo della cultura e dello spettacolo, "un settore di particolare significato e rilievo".
Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella foto), intervenendo al Quirinale alla cerimonia per i premi ai protagonisti di cinema e teatro, alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e del ministro per i Beni culturali Sandro Bondi.
Il capo dello Stato non nasconde che i tagli sono dolorosi e necessari in ogni settore, ma vi sono delle peculiarità che vanno salvaguardate e non tutte le decisioni in campo finanzario possono essere ’pesate’ con il bilancino economico.
"Si impongono politiche di rigore e anche di sacrifici -premette Napolitano- ma non bisogna perdere di vista esigenze prioritarie che meritano una speciale attenzione, come il settore della cultura e dello spettacolo per il suo particolare significato e rilievo. Le cifre non dicono tutto - esclama il Capo dello Stato - e le voci di spesa non sono tutte le stesse".
Per Napolitano, infatti, "bisogna confrontarsi sul merito delle conseguenze che può avere ogni decisione restrittiva. La critica situazione attuale - suggerisce il presidente - deve essere vista e affrontata anche come occasione per un riesame rigoroso e per una seria riforma nel campo dello spettacolo, al fine di giungere a un impiego più qualificato e severo delle risorse publiche, oltre che ad un più ampio coinvolgimento delle risorse private e degli apporti della società civile".
L’attuale crisi finanziara internazionale, constata il capo dello Stato, si innesta in una economia italiana che è costretta a fare i conti anche con la situazione critica pregressa: "Siamo chiamati a fare i conti con una realtà difficile più che nel passato, come da anni non abbiamo visto, perché si stanno sovrapponendo questioni antiche e questioni nuove".
"Antica - ricorda il presidente della Repubblica - è la condizione critica della nostra finanza pubblica, per il peso del debito accumulatosi, di tanto in tanto alleggerito e scalfito ma divenuto oramai insostenibile. Nessuno, in qualunque campo operi - avverte Napolitano - può ignorare ciò e non farsene carico". Allo stesso tempo, "drammaticamente nuova è la crisi della finanza mondiale, le cui ricadute, sia sull’economia europea sia sui conti pubblici italiani, appaiono sempre più evidenti e gravi".