Dall’Annuario Statistico emerge un netto regresso finanziario
il 54% ritiene peggiorata la propria situazione economica
L’Istat fotografa lo stato dell’Italia
sfiduciata e sempre più povera
La popolazione è ancora invecchiata: un quinto è ultrasessantacinquenne
E quasi il 40% è affetta da patologie croniche, a cominciare da artrosi e ipertensione
di ROSARIA AMATO *
ROMA - Un paese sempre più povero, insoddisfatto, sfiduciato, vecchio. E’ quello che emerge dall’Annuario Statistico Italiano, pubblicato oggi dall’Istat. Oltre 800 pagine di cifre, frutto delle rilevazioni statistiche effettuate prevalentemente nel 2007, ma anche in parte nel 2008. Numeri eloquenti, che mostrano una popolazione costituita per un quinto da ultrasessantacinquenni, che cresce solo grazie all’afflusso degli immigrati, notevolmente impoverita e profondamente scoraggiata.
Situazione economica peggiorata per il 54,5%. La percentuale di persone di 14 anni e oltre che si dichiarano molto o abbastanza soddisfatte per la propria situazione economica registra un vero e proprio crollo: è al 43,7 per cento, contro il 51,2 per cento dell’anno scorso e il 64,1 per cento del 2001. In sette anni il grado di soddisfazione economico è arretrato di oltre 20 punti. Al contrario, la quota di famiglie che giudicano peggiorata la propria situazione economica rispetto all’anno precedente è del 54,5 per cento, contro il 41 per cento del 2007. Scende al 39,4 per cento dal 51,9 del 2007 la percentuale di chi giudica invariata la propria posizione economica. Per il 16,2 per cento è "molto peggiorata" (l’anno scorso la percentuale era del 9,2). Solo l’0,8 per cento delle famiglie ritiene che le proprie risorse economiche siano ottime; di contro l’8,1 per cento degli intervistati le giudica insufficienti.
Al Sud maggiori difficoltà economiche. L’Annuario conferma, ammesso che ce ne sia bisogno, il perenne e sempre maggiore svantaggio economico del Sud. Infatti al Nord la quota di cittadini che dà un giudidizio positivo sulla propria situazione economica è del 51,8 per cento, contro il 43,1 per cento del Centro e il 33,4 per cento del Mezzogiorno. Al Nord è maggiore anche la soddisfazione per il proprio stato di salute: 82,8 per cento contro 77,3 per cento al Sud. E anche per le relazioni familiari, e amicali. Il 18,7 per cento delle famiglie residenti nelle regioni del Mezzogiorno ritiene che nel 2008 la propria situazione economica sia molto peggiorata rispetto all’anno precedente: al Nord tale percentuale scende al 14,9 per cento.
Diminuisce la soddisfazione sul lavoro. In generale però dall’Annuario 2008 emerge una maggiore soddisfazione degli italiani per tutto quello che riguarda la vita privata: famiglia, amici, tempo libero. E un minore apprezzamento per le ricadute dell’economia. A conferma, anche la soddisfazione lavorativa decresce al 74,6 per cento, dal 76,3 per cento nel 2007, in coincidenza con una ripresa del tasso di disoccupazione, che invece l’anno scorso era sceso al 6,1 per cento, il livello più basso dal 1993.
Un italiano su 5 è ultrasessantacinquenne. Alla fine del 2007, come risultava giù dal bilancio demografico annuale pubblicato a luglio, gli italiani erano già 59.619.290, circa 488.000 in più rispetto all’anno precedente, esclusivamente grazie al saldo attivo del movimento migratorio (+494.871 unità) che ha ampiamente neutralizzato l’effetto negativo del saldo naturale (-6868 unità). Gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2008 erano 3.432.651, e rappresentano il 5,8 per cento della popolazione totale. La fecondità delle donne italiane è salita nel 2007 a 1,37 figli per donna, il livello più alto registrato negli ultimi anni. Ma questo non ferma l’inesorabile processo di invecchiamento della popolazione: ormai un italiano su cinque è ultrasessantacinquenne.
Quasi il 40% è affetto da patologie croniche. Nonostante nel 2007 il 73,3 per cento della popolazione italiana valuti come buono il proprio stato di salute, c’è una forte incidenza delle malattie croniche. Dichiara infatti di esserne affetto il 39,2 per cento dei residenti in Italia. Quelle maggiormente diffuse sono l’artrosi/artrite (17,9 per cento), l’ipertensione (15,8 per cento), le malattie allergiche (10,6 per cento) e l’osteoporosi (7,3 per cento).
Servizi pubblici difficilmente accessibili. Gli italiani continuano a denunciare, anche nel 2008, la difficile accessibilità dei servizi di primaria importanza, dagli ospedali alle Poste. Le situazione di maggiore difficoltà si riscontra per il pronto soccorso: lamenta difficoltà d’accesso il 55,7 per cento degli italiani. Seguono le forze dell’ordine (40,6 per cento), gli uffici comunali (35,3 per cento), i supermercati (31,5 per cento) e gli uffici postali (27,9 per cento). I tempi di attesa medi oscillano intorno ai venti minuti.
* la Repubblica, 12 novembre 2008
Sul tema, nel sito, si cfr.:
CRISI FINANZIARIA, ECONOMICA E POLITICA. CHE "PARADISO": UN LUNGO DEFICIT DI LOGICA E DI ETICA!!!
’’Drammaticamente nuova è la crisi della finanza mondiale’’
Napolitano: ’’Servono rigore e sacrifici ma no a tagli alla cultura’’
Il presidente della Repubblica: ’’Nessuno può ignorare l’insostenibile peso del debito’’ ma ’’non bisogna perdere di vista le esigenze che possono considerarsi prioritarie’’ come quelle di alcuni settori. ’’Non tutte le decisioni in campo finanzario possono essere ’pesate’ con il bilancino economico’’
Roma, 14 nov. - (Adnkronos/Ign) - A causa della crisi economica "si impongono politiche di rigore e anche di sacrifici" ma "non bisogna però perdere di vista le esigenze che possono considerarsi prioritarie perché meritano una speciale attenzione". Tra queste priorità di cui tener conto ci sono quelle relative al mondo della cultura e dello spettacolo, "un settore di particolare significato e rilievo".
Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella foto), intervenendo al Quirinale alla cerimonia per i premi ai protagonisti di cinema e teatro, alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e del ministro per i Beni culturali Sandro Bondi.
Il capo dello Stato non nasconde che i tagli sono dolorosi e necessari in ogni settore, ma vi sono delle peculiarità che vanno salvaguardate e non tutte le decisioni in campo finanzario possono essere ’pesate’ con il bilancino economico.
"Si impongono politiche di rigore e anche di sacrifici -premette Napolitano- ma non bisogna perdere di vista esigenze prioritarie che meritano una speciale attenzione, come il settore della cultura e dello spettacolo per il suo particolare significato e rilievo. Le cifre non dicono tutto - esclama il Capo dello Stato - e le voci di spesa non sono tutte le stesse".
Per Napolitano, infatti, "bisogna confrontarsi sul merito delle conseguenze che può avere ogni decisione restrittiva. La critica situazione attuale - suggerisce il presidente - deve essere vista e affrontata anche come occasione per un riesame rigoroso e per una seria riforma nel campo dello spettacolo, al fine di giungere a un impiego più qualificato e severo delle risorse publiche, oltre che ad un più ampio coinvolgimento delle risorse private e degli apporti della società civile".
L’attuale crisi finanziara internazionale, constata il capo dello Stato, si innesta in una economia italiana che è costretta a fare i conti anche con la situazione critica pregressa: "Siamo chiamati a fare i conti con una realtà difficile più che nel passato, come da anni non abbiamo visto, perché si stanno sovrapponendo questioni antiche e questioni nuove".
"Antica - ricorda il presidente della Repubblica - è la condizione critica della nostra finanza pubblica, per il peso del debito accumulatosi, di tanto in tanto alleggerito e scalfito ma divenuto oramai insostenibile. Nessuno, in qualunque campo operi - avverte Napolitano - può ignorare ciò e non farsene carico". Allo stesso tempo, "drammaticamente nuova è la crisi della finanza mondiale, le cui ricadute, sia sull’economia europea sia sui conti pubblici italiani, appaiono sempre più evidenti e gravi".
Il Prodotto interno lordo italiano nel terzo trimestre 2008 è calato dello 0,5%
Dato negativo che sui aggiunge a quello (-0,3%) del periodo aprile-giugno
Pil negativo negli ultimi sei mesi
l’Istat certifica recessione tecnica *
ROMA - Il Prodotto interno lordo italiano nel terzo trimestre del 2008 è calato dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% rispetto al terzo trimestre 2007. Lo comunica l’Istat, precisando che si tratta di una stima preliminare. L’Italia è dunque in recessione tecnica in quanto è il secondo trimestre consecutivo (-0,4% nel secondo trimestre, rivisto oggi in peggioramento dalla precedente stima di -0,3%) che registra il Pil in calo congiunturale. Il dato definitivo sul Pil nel terzo trimestre dell’anno sarà comunicato comunque il 10 dicembre. La crescita ’acquisita’ del Prodotto interno lordo, ovvero la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nel restante trimestre dell’anno, è stimata per il 2008 pari a -0,3%.
Il risultato congiunturale del Pil, secondo quanto ricostruisce l’Istituto di statistica, è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi. Un performance resa ancor più negativa dal fatto che il terzo trimestre del 2008 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2007.
Se una recessione tecnica dell’economia italiana è già stata vissuta nel 2004-2005, per avere però una situazione più negativa rispetto a quella registrata oggi con i dati del terzo trimestre 2008 bisogna risalire al 1992-1993, quando, a cavallo dei due anni, ci sono stati ben sei trimestri con il Pil in calo congiunturale (nel ’92 tre consecutivi).
Lo ricordano gli esperti dell’Istat aggiungendo che sempre 15-16 anni fa si erano registrati anche cali tendenziali consistenti. Per esempio nel primo trimestre del ’93 si era verificata una diminuzione del Pil dell’1,5% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente (nel terzo trimestre di quest’anno il calo tendenziale c’è, -0,9%, ma inferiore).
L’Istat fornisce contestualmente anche il quadro di riferimento internazionale, segnalando come la frenata italiana sia più brusca di quella molte altre economie. Nel terzo trimestre 2008 il Pil è diminuito in termini congiunturali dello 0,1% negli Stati Uniti, dello 0,5% nel Regno Unito e in Germania. In termini tendenziali, il Pil è cresciuto dello 0,8% negli Stati Uniti e in Germania e dello 0,3% nel Regno Unito.
* la Repubblica, 14 novembre 2008
Ansa» 2008-11-13 12:51
IMMIGRAZIONE, NAPOLITANO: CADANO VECCHI PREGIUDIZI
ROMA - "Debbono cadere vecchi pregiudizi, occorre un clima di apertura e apprezzamento verso gli stranieri che si fanno italiani. In un clima siffatto possono avere successo le politiche volte a stabilire regole e a rendere possibile non solo la più feconda e pacifica convivenza con gli stranieri, ma anche l’accoglimento di un numero crescente di nuovi cittadini", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Quirinale, nel corso di una cerimonia durante la quale ha preso la parola anche il ministro dell’Interno, Roberto Maroni.
Giorgio Napolitano ha accolto con un simbolico "abbraccio festoso delle istituzioni" una rappresentanza dei nuovi cittadini italiani, dei 39 mila che hanno ottenuto la cittadinanza nel 2007. "Questo afflusso di nuove energie da ogni parte del mondo, radicatesi nel nostro paese è un fattore di freschezza e di forza per la nazione italiana", ha detto sottolineando che l’afflusso negli ultimi dieci anni è più che triplicato e pone un problema di "migliore inserimento" sociale e allo stesso tempo il problema di "trarne nuova linfa per rafforzare la popolazione italiana, arricchendola di apporti validi e di elementi preziosi di dinamismo". Il capo dello Stato ha invitato a "procedere decisamente in questa direzione", come hanno fatto altri paesi quali Inghilterra, Francia, Germania. Gli immigrati ha sottolineato, sono "una componente non trascurabile del peso di ciascun paese nei confronti internazionali". Il problema, ha aggiunto, deve essere affrontato "con serietà, evitando innesti frettolosi che si rivelerebbero artificiali e fragili. Vogliamo - ha detto - accogliere nuovi cittadini consapevoli che siano riconosciuti e si affermano come tali. Il punto di partenza è una presa di coscienza collettiva del carattere non temporaneo che ha il fenomeno dell’immigrazione in Italia e dunque della necessità di trarne le naturali conseguenze sul piano dello sviluppo delle politiche d’integrazione e anche sul piano delle norme e delle prassi per il conferimento della cittadinanza". Occorre che la presa di coscienza, ha concluso Napolitano, sia non solo delle istituzioni, ma "dell’intera collettività nazionale" e quindi "debbono cadere vecchi pregiudizi e creare un clima di apertura e apprezzamento verso gli stranieri che si fanno italiani".
MARONI, SAPERE LINGUA E VALORI PER CITTADINANZA
"Il rispetto dei nostri valori fondanti e la conoscenza essenziale della nostra lingua e della nostra storia devono essere accertati con serenità ed equilibrio affinché non si giunga a concedere il beneficio della cittadinanza indistintamente a tutti attraverso valutazioni superficiali". Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni.
Nell’ultimo quadriennio si è assistito ad un trend crescente di concessioni della cittadinanza che, partendo dalle 19.226 del 2005 è arrivato alle 35.766 del 2006 e alle 38.466 del 2007. Al 31 ottobre di quest’anno le concessioni sono attestate a 32.238. Ha detto il ministro dell’Interno. "Questi numeri - ha sottolineato Maroni - destinati ad un progressivo aumento, richiedono un impegno da parte delle istituzioni affinché l’integrazione degli immigrati sia effettiva, obiettivo che un’apertura indiscriminata delle frontiere non riesce a garantire". Non si tratta, ha aggiunto, "solo ed esclusivamente di una questione di sicurezza, ma di creare la maggiore integrazione possibile in condizioni sostenibili da parte del Paese".
OLTRE 300 MIGRANTI IN DUE SBARCHI A LAMPEDUSA
Un barcone con 274 migranti, tra cui 45 donne e 11 minori, è stato soccorso in nottata da una nave della Marina militare italiana e dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza. L’imbarcazione è stata intercettata a circa sei miglia da Lampedusa. Gli extracomunitari, di diverse nazionalità, sono già stati trasferiti nel centro di prima accoglienza dell’isola.
All’alba altri 32 migranti sono stati bloccati in località Porto Vecchio, nei pressi dell’attracco delle navi della Siremar. I migranti sono tutti uomini e sono arrivati in Sicilia a bordo di una piccola imbarcazione in legno di circa metri 6 con motore entrobordo. Ad intercettarli e bloccarli sono stati militari delle Fiamme Gialle della brigata di Lampedusa che hanno provveduto immediatamente ad assisterli e condurli nel Centro di soccorso e accoglienza dove si stà procedendo alla loro identificazione alla prevista assistenza medica.
Napolitano: "Immigrati forza e freschezza per il Paese" *
ROMA - Gli immigrati sono un fattore di forza e freschezza per il Paese: lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Debbono cadere vecchi pregiudizi, occorre un clima di apertura e apprezzamento verso gli stranieri che si fanno italiani. In un clima siffatto possono avere successo le politiche volte a stabilire regole e a rendere possibile non solo la più feconda e pacifica convivenza con gli stranieri, ma anche l’accoglimento di un numero crescente di nuovi cittadini", ha detto Napolitano al Quirinale, nel corso di una cerimonia durante la quale ha preso la parola anche il ministro dell’Interno, Roberto Maroni.
* la Repubblica, 13-11-2008