Non possiamo che sganasciarci dalle risate, davanti alle ultimissime e furibonde corse del governo di San Giovanni in Fiore (Cs), comune ricco di storia, natura e cultura ma divenuto il più attempato d’Italia grazie a decenni di politica clientelare finemente condotta da diabolici signori degli anelli.
Dopo la nostra proposta di nominare assessori (a titolo gratuito) due figure di spicco della società civile, Aldo Pecora e Salvatore Borsellino, in sostituzione di Giovanni Spadafora e Antonio Tiano, dimessi nei mesi scorsi per divergenze politiche in seno alla maggioranza, i partiti si sono subito affannati a dimostrare alla cittadinanza che qualcosa invece si fa; che la politica risponde ai problemi della gente e che le notizie e le iniziative degli emigrati sullo stato di salute dell’amministrazione sono solo effetti speciali.
Il tempismo è impressionante. Andate sul sito di Sila tv (tg del 10 marzo) e toccate con mano la fervente attività della maggioranza in comune, che si sta riunendo, ritrovando, ricompattando, ricostruendo e via dicendo, allo scopo di proporre soluzioni per la città, disfatta dall’irresponsabilità di troppi politici perditempo. Ora ci dicono che hanno pronti i sostituti di Spadafora e Tiano, che hanno ritrovato l’armonia del gruppo consiliare del Pd e che, per questa via, riusciranno a mandare perfino qualcuno sulla luna.
Siccome la proposta non ci manca, indichiamo quale assessore alla cultura Giovanni Iaquinta (Pd), che almeno è uno che se ne intende molto ed ha titoli e competenze per questo incarico.
10 marzo 2008