’NDRANGHETA: Dopo aver esaminato da un lato gli elementi raccolti dagli investigatori e dal pm Filippo Vitello, e dall’altro i giustificativi dell’operazione commerciale esibiti dalla difesa della società Alla Rampa, il tribunale per le misure di prevenzione della Capitale deciderà se procedere al sequestro dell’attività e dell’immobile

‘Ndrangheta: dalla Calabria a Roma in nome dei ristoranti

’NDRANGHETA: anche la strage di Duisburg è legata ad un ristorante
martedì 21 ottobre 2008.
 
Il ristorante “Alla Rampa”, uno dei locali più noti al centro di Roma, a ridosso di piazza di Spagna, sarebbe uno dei canali per il riciclaggio dei capitali della cosca calabrese Pelle-Vottari.

Roma, 21 ott (Velino) - A giugno scorso la Direzione distrettuale antimafia aveva chiesto al tribunale per le misure di prevenzione di disporne il sequestro d’urgenza, sulla base della documentazione raccolta dai carabinieri e relativa sia ai rapporti tra i soci della Srl Alla Rampa, che poco più di due anni fa ha acquistato lo storico locale dai precedenti proprietari, e alcuni esponenti della cosca calabrese, sia alle “incongruenze” tra le dichiarazioni dei redditi presentate negli ultimi anni dagli attuali titolari del ristorante, il valore di mercato della struttura e le somme versate per l’acquisto.

Ma la richiesta di sequestro preventivo è stata respinta dai giudici e si è avviato il procedimento al termine del quale, dopo aver esaminato da un lato gli elementi raccolti dagli investigatori e dal pm Filippo Vitello, e dall’altro i giustificativi dell’operazione commerciale esibiti dalla difesa della società Alla Rampa, il tribunale per le misure di prevenzione della Capitale deciderà se procedere al sequestro dell’attività e dell’immobile.

La prossima udienza è fissata il 20 novembre.

La Direzione antimafia sottolinea, nella documentazione esibita, oltre agli accertamenti patrimoniali anche alcuni precedenti di polizia che riguardano i titolari della società che ha comprato il ristorante, nonché frequentazioni e amicizie tra gli stessi proprietari ed esponenti delle famiglie Pelle, Vottari e Romeo. Componenti di quel clan al quale appartenevano i sei calabresi uccisi, a ferragosto del 2007, a Duisburg in Germania. Una strage maturata nell’ambito della faida in corso da anni a San Luca nella Locride, in Calabria, e avvenuta all’uscita di un altro ristorante della cittadina tedesca: “Da Bruno”. (segue)

Le indagini della Dda della Capitale non riguardano solo il ristorante “Alla Rampa”. Negli ultimi tre anni sono stati avviati numerosi accertamenti su attività di ristorazione nelle quali vi sarebbero interessi non solo della criminalità organizzata calabrese, ma anche della mafia, in particolare delle cosche provenienti dalla provincia di Caltanissetta, e di alcuni clan della camorra, soprattutto quelli operanti nei comuni a sud di Napoli, da Portici e Castellammare. Le indagini dell’antimafia hanno invece accertato che i clan del casertano, come la cosca dei Casalesi, preferiscono investire in edilizia e immobili nella zona del basso Lazio.

In particolare, sono in corso indagini su due catene di pizzerie che, un tempo presenti solo in Campania, hanno poi aperto diversi “punti vendita” sia a Roma sia a Milano.

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