Il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela e la sua Missione Diplomatica in Italia ribadiscono che la decisione sovrana di non rinnovare la concessione al gruppo 1BC, proprietario di ‘Radio Caracas Television’ (RCTV), di cui ieri si è discusso al Parlamento Europeo, con una mancanza di presenze del 92%, è coerente e si basa sui principi che regolano la nostra Costituzione, che rispettano e difendono gli interessi ed i diritti del popolo venezuelano, il principale protagonista e beneficiario di queste iniziative.
Nonostante che il PPE, i liberali e l’estrema destra abbiano promosso questo dibattito e che la loro mozione abbia ottenuto soltanto 43 voti a favore (5,4%), rispecchiando la poca importanza data al caso RCTV, ci sorprende che questo tema sia arrivato in Parlamento. E’ importante sottolineare che gran parte del gruppo dei deputati promotori di questo dibattito era assente nell’aula. Il Parlamento ha riconosciuto -come già avevano fatto altri organismi internazionali, quali l’OEA- che si tratta di un’affare interno venezuelano.
La concessione di RCTV non sarà rinnovata poiché lo spettro radioelettrico appartiene a tutti i cittadini, i quali hanno il diritto ad avere un’informazione trasparente, opportuna e chiara, un’aspetto fondamentale per la crescita e il rafforzamento dei valori morali ed etici della nostra nazione.
D’altra parte, la campagna mediatica cerca di "delegittimare il Venezuela, il suo Presidente eletto liberamente e le sue istituzioni democratiche", come opportunamente lo ha indicato l’eurodeputato della Sinistra Unitaria Europea e Vicepresidente della Comissione delle Libertà Civili, Giustizia ed Affari Interni Europei, Giusto Catania, nel suo intervento al Parlamento. Non si è mai dichiarato che non è la prima volta che non viene rinnovata la concessione ad un’emittente televisiva in America Latina e nel mondo. Non si è neanche detto che la maggior parte dei mezzi di comunicazione venezuelani sono in mano a privati (circa l’80% di essi). Nel caso di RCTV, a dispetto della sua insistente condotta irrispettuosa nei confronti della Costituzione e delle leggi venezuelane, delle sue azioni antidemocratiche e sleali verso le istituzioni democratiche del nostro paese, non verrà chiusa il prossimo 27 maggio 2007; ma non le sarà rinnovata la licenza che permette l’accesso alla frequenza pubblica. Potrà inoltre continuare a trasmettere i suoi programmi dalla stessa sede, con gli stessi impianti, nel nostro paese, e il suo segnale arriverà in altri paesi dell’America Latina via cavo, satellite o Internet. I suoi impiegati hanno garantiti i loro diritti e sono stati invitati a partecipare e ad integrarsi nella nuova televisione di servizio pubblico Tves (Televisora Venezolana Social), un canale plurale che funzionerà con l’appoggio e la collaborazione di produttori nazionali independenti venezuelani, mezzi alternativi e comunitari, produttori internazionali ed enti pubblici.
La nostra decisione è un’atto amministrativo che ancora una volta è stato utilizzato dai poteri economici e politici presenti nel nostro territorio e oltre i nostri confini, nell’intento di influire o manipolare l’immagine del nostro Capo di Stato, a discapito del nostro popolo.
L’Ambasciata della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia, ringraziando per la diffusione che vorrete dare della presente, si avvale della circostanza per rinnovare i sensi della sua più alta stima e considerazione.
(Firmato e timbrato nell’originale)
L’unica vera voce che si fa sentire in italia è proprio quella di Cosmo de la fuente. Oggi sul blog più caldo si parla ancora dalla voce del popolo. Chavez è un bugiardo, per le strade il popolo si ribella, non lo appoggia. Quando ve ne renderete conto? andate a leggere www.familiafutura.blogspot.com
Sandra Origliasso
OGGI SU L’UNITA’.. ecco cosa vuol dire non nascondere il sole con un dito. Berlusconi peggio di Chavez (dice l’Unità) In un chilometrico articolo sull’Unità, Maurizio Chierici fa una fatica disumana per ammettere che Hugo Chavez ha sbagliato a chiudere “Radio CaracasTV”. Zittire una televisione d’opposizione per consentire alla Tv di stato di prendere le sue frequenze non è una cosa elegante neppure per un ammiratore di Chavez come Chierici. Certo, quella TV gliele cantava a Chavez, ammette l’autore, “ma non si spegne mai la voce di chi informa”. Tutto questo e con grande sudore Chierici lo sbriga nelle prime righe del pezzo: il resto dell’articolo gli serve per riprendersi dalla fatica a spese di Berlusconi.
Quello che ha fatto Chavez contro Radio CaracasTV è infatti nulla a confronto di ciò che Berlusconi ha fatto patire a Biagi e Santoro “colpevoli di testimoniare ogni realtà”. Per loro Chierici ha parole che tendono al lirismo: “In Italia essere cacciati dalla Rai in obbedienza al padrone di Mediaset è stata la riesumazione elettronica dell’antico confino fascista. Cesare Pavese e Carlo Levi e ogni intellettuale che non sopportava il regime sono stati deportati. Il dolore dei loro diari è arrivato alle gente dopo la caduta di Mussolini”. Radio CaracasTV è più fortunata, ci spiega Chierici, perché mentre Biagi e Santoro hanno anche loro (come i deportati) dovuto aspettare la caduta di Berlusconi per tornare in onda, quell’emittente “potrà continuare a trasmettere via cavo e sul satellite”. Biagi e Santoro manco quello.
Non solo, racconta ancora Chierici, il povero Chavez ha anche rischiato la sua immagine con quella decisione di scarso fair play . Perché al contrario di Biagi e Santoro che si sarebbero serenamente rassegnati al loro triste destino, quell’infame di Radio CaracasTV ha provato a reagire. E sapete come? Nel più berlusconiano e sleale dei modi: le puntate cruciali di una seguitissima telenovela “sono state trasmesse nei giorni in cui lo Stato si riprendeva le frequenze”. Qui Chierici vibra d’indignazione per una così plateale nefandezza e spiega: “Un gran numero di aficionados non ha potuto sapere se l’eroina sposerà il suo mascalzone azzurro dal quale aspettava un bambino. E la colpa è andata a Chavez”. Povero Hugo, prendersi una simile colpa. Ma anche qui, secondo Chierici, Berlusconi ha fatto di peggio quando, contro il referendum, minacciava di lasciare gli italiani senza Dinasty e Beautifull.
Il fatto che Chierici dimentica è che gli italiani, potendo scegliere, preferirono tenersi Dinasty e Beautifull contro il referendum voluto dai chavez italiani dell’epoca. E potendo scegliere, si tennero Fede piuttosto che spedirlo sul satellite. E oggi potendo scegliere guardano molto poco Biagi e Santoro
SIGNORI DELL’AMBASCIATA VENEZUELANA, NON VI SENTITE UN TANTINO SERVI E LECCACULO?
Molti venezolani ilusi dei bei discorsi di Chavez,del populismo più scontato delle sue parole,sognano perchè forse prima avevano meno, e in fondo gli posso anche capire,la democrazia e in crissi anche essa e forse il Venezuela sogna come quando Cuba sognava uscire della povertà.ma credetemi dopo accadono i fatti amari,come questo di questi giorni.Si alimenta il paternalismo di stato e piano piano si cerca di omologare i singoli obligando tutti al patriotismo più scadente.Cosi i dogmi più rigidi,il con noi o contro di noi,come a Cuba oggi.Una idea stupenda nel tempo diventata totalitarismo,venezolani salvate la democrazia pur imperfetta finchè potete,vi lo dice un cubano.Buena suerte e giuro che non mi paga nesuuuuuunoooo.
Roberto Pereira http://cubaisuoivolti.blogspot.com/
Questa è la voce del popolo! Non le balle che raccontate voi!
http://cooperazione.agi.it/?doc=200705290107-1218-RT1-CRO-0-CO02&page=1&id=cooperazione.altre
VENEZUELA: CHAVEZ CHIUDE TV PRIVATA, SCONTRI A CARACAS (AGI/AFP) - Caracas, 29 mag. - La protesta degli studenti universitari a difesa delle televisione privata chiusa da Hugo Chavez e’ esplosa a Caracas e ha determinato la reazione violenta della polizia. A Plaza Briones migliaia di studenti si sono riuniti e urlato slogan contro il governo che a mezzanotte ha staccato la spina a ’Rctv’, una delle poche voci critiche nei confronti del presidente. Chavez ha rivendicato la decisione, e aveva avvertito che "le Forze Armate sono pronte" sarebbero state pronte a reagire se le proteste fossero "degenerate in violenza". la polizia, secondo quanto ha riferito un cronista della France Presse, non ha esitato a lanciare gas lacrimogeni contro la folla. Chiudendo RCTV, Chavez controllera’ direttamente due dei quattro canali televisivi a diffusione nazionale in Venezuela. Il presidente venezuelano ha anche trovato il tempo di denunciare l’americana CNN per aver incitato alla violenza associando le immagini delle proteste contro la chiusura di RCTV a quelle di una manifestazione organizzata in Messico dopo la morte di un giornalista. La CNN, ha detto il governo, avrebbe addirittura incitato "all’assassinio" di Chavez. (AGI) Fab 290107 MAG 07
Lei carissimo ambasciatore in Italia non è altri che il tirapiedi di Chavez, da lui nominato e da lui ben stipendiato. Che si ascoltino le grida di protesta per le strade di Caracas, Che si ascolti il volere della gente che è stufa di rimanere in silenzio. Vergognatevi ad appoggiare il dispotismo, non è democrazia, non è socialismo, non è democrazia, non è civiltà. Tutto questo è fascismo di quello peggiore. Ve lo auguriamo a voi uno così...staremo poi a vedere. CHAVEZ E’ UN FASCISTA DISPOTICO PRESUNTUOSO E CAPRONE
Lucia SEMANTA
Ciao A tutti ma non ci sono manifestazioni in Italia a favore di RCTV, Chavez ha creato solo odio fra i venezuelani,,
Guardatevi i dati é cresciuta la fame e la disoccupazione.
Facciamo sentire anche dall’Italia l’appoggio a RCTV.
Ciao Davide
CARISSIMO AMBASCIATORE, IL VENEZUELA NON E’ PIU’ UN PAESE DEMOCRATICO!! E VOI DELL’AMBIASCIATA SIETE SOLO AL SERVIZIO DEL DITT.........!. ODIO IL COMUNISMO IN TUTTE LE SUE FORME!! IL VENEZUELA DEVE TORNARE AD ESSERE UN PAESE LIBEROOOOOOOOOOOOOO! BELLO E TRASPARENTE COME IN PASSATO
LUSMILA SANCHEZ
"E poi, se è così odiato dalla popolazione, verrà sconfitto alle prossime elezioni, no? Non è la balla che ci sparate prima di ogni scrutinio? Se ha vinto 12 elezioni di fila, vorrà dire che il popolo appoggia i suoi progetti, no? Simon"
Sarebbe così in un paese democratico. Il tiranno o "el loco" ha CAMBIATO LA COSTITUZIONE! Anche Mussolini vinceva le elezioni