Editoriale

Gli auguri di "la Voce di Fiore": buon Natale, buon 2009. Manteniamo, con un piccolo dono, la forza della parola

giovedì 25 dicembre 2008.
 

Stamani ho controllato se ci fossero ulteriori versamenti. Quotidianamente aggiorniamo, per dovere, l’elenco dei donatori.

Sono commosso dalla generosità di tutti i sostenitori e dalla partecipazione dei giovani.

Dal nostro recente appello, stiamo ricevendo tanti messaggi di solidarietà e auguri, di incoraggiamento e rammarico. Ci viene chiesto di resistere, di continuare, di andare avanti. Perché la parola non può finire, è l’unica speranza, l’unica arma di cui disponiamo contro l’onnipresente Ndrangheta (criminalità mafiosa + politica + poteri occulti), in una democrazia paralizzata, bugiarda, fittizia.

Possono ignorarci, come è avvenuto quando abbiamo preteso l’allontanamento del consigliere provinciale di Cosenza Luigi Garofalo, di cui il pm Vincenzo Luberto ha chiesto la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.

Possono far finta di nulla, come certa stampa nostrana e nazionale, che ha taciuto rispetto a richieste, di "la Voce di Fiore", di intervento sul campo: a Crotone, per il caso dei rifiuti tossici dissipati lungo la costa ionica; a San Giovanni in Fiore (Cosenza), cittadina schiacciata da un assistenzialismo spaventoso, di cui è traccia anche nelle carte di Why not; a Papanice, Cirò e Isola Capo Rizzuto (tutti in provincia di Crotone), dove si troverebbero arsenali della ’ndrangheta, progetti esecutivi e accordi strategici fondamentali.

Possono stremarci per l’impotenza davanti a scempi e trattative scellerate; possono indurci una percezione di inadeguatezza e persecuzione, di marginalità e smarrimento.

Possono, fautori e complici del sistema, ridere di noi giovani e, come si ricordava nel film "I cento passi", lasciarci ragliare come degli asini, permetterci di protestare sino al ridicolo, urlando, schierati, giustizia, verità ed eguaglianza.

Possono querelarci, incriminarci, perseguitarci, intimorirci.

Noi esistiamo finché abbiamo la parola, fino a quando riusciamo a raccontare che cosa è diventata la Calabria, e quindi l’Italia, di cui la ’ndrangheta in senso stretto è comodo paravento, per quanto crudele, spietata e organizzata.

Noi esistiamo finché con la parola riusciamo a spiegare chi e perché ha voluto la sparizione della Calabria, il dominio delle mafie, il potere indisturbato di certa massoneria coperta e radicata.

Diversi amici ci hanno scritto che, in questo periodo di crisi, risulta loro difficile darci una mano. Spese, affitti, bollette, tasse, mutui e imprevisti pesano sui bilanci individuali e familiari.

Comprendiamo perfettamente la situazione, pure perché ci riguarda come singoli, come persone normali.

Ribadisco: a "la Voce di Fiore" occorre un aiuto minimo, anche solo di un euro da ciascuno.

Ben consapevoli, abbiamo già detto che ci sono figuri pronti a brindare per la nostra fine. L’attendono da tempo, e sanno che può avvenire da un momento all’altro.

Abbiamo precisato che qui non c’è il rischio che chiudano dei siti, "la Voce di Fiore", "Emigrati.it", "Emigrati.org", "ndrangheta.it", "lasocietasparente.blogspot.com".

Piuttosto, il pericolo reale, e imminente, è che, in assenza di risorse - dobbiamo recuperare un disavanzo di 10.000 euro, che abbiamo reso pubblico -, non riusciremo più a organizzare iniziative per la legalità e la giustizia né potremo far sentire la nostra voce di denuncia, per iscritto o in occasioni pubbliche.

Samanta, mia coetanea, m’ha inviato una nota, ricordandomi che noi ragazzi siamo spesso definiti nichilisti, cioè incapaci di responsabilità e progettualità.

Noi, sia pure in piccolo, lottiamo per un futuro migliore. Con gli amici di Facebook, tantissimi giovani che credono che un’altra Italia è possibile; coi gruppi che offrono il loro tempo per la causa universale della giustizia, esponendosi, assumendo una posizione, rendendosi riconoscibili.

Lottiamo insieme ai tanti sconosciuti che hanno scelto di sostenerci, che hanno visto nei nostri sforzi qualcosa di bello, buono e assieme utile. Lottiamo con persone che abbiamo incontrato nel nostro cammino, e a cui ci lega, pur distanti fisicamente, l’ideale costituzionale della realizzazione della persona umana; impossibile al di fuori d’una giustizia giusta, d’una politica vissuta come servizio pubblico, di un’etica rispettosa dei princìpi, d’una solidarietà che è condivisione ed impegno comune.

Walter, Nicolò, Matteo, Giorgia, Andrea, Sonia, Chicco, Giancarlo, Serenetta, Linda, Giuseppe, Susanna, Angela, Lia, Antonino, Mario, giusto per citarne alcuni, senza far torto ad altri. E, ancora, Aldo, Rosanna, Alessandro, Benny, Desiree, Francesco, Giorgio, Adele, Piero, Christian; sino ai più navigati Orfeo, Enrico, Enrica, Marco, Rosaria, Michele, Ferruccio, Peter, Roberto, Carlo, Antonio, Pino, Salvatore, Gianni.

Vogliamo ringraziare di cuore tutti coloro che, in un modo o nell’altro, testimoniano ogni giorno che esiste un’Italia diversa, un Sud onesto, leale e combattivo.

Vogliamo ringraziare ancora una volta chi ci ha dato il suo ascolto, il suo contributo, il suo tempo.

Buon Natale e buon 2009. Il nostro appello prosegue, aiutateci a tenere viva la luce della parola.

Emiliano Morrone, per i ragazzi della rete di "la Voce di Fiore"

Link al nostro appello per sostenerci

Scaricabile gratis "La società sparente", libro su De Magistris e l’oscura Catanzaro, la corruzione in Calabria, ’ndrangheta, politica e massoneria deviata. Download del decreto con intercettazioni della Why not

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