Nell’articolo è descritto solo uno dei numerosi episodi di intimidazione vissuti. La mia situazione attuale è di grande rischio, egualmente quella di Emiliano Morrone. I media non si interessano certo di noi. C’è qualcosa sul web, sulla rete dei movimenti anti mafia, ma la stampa locale e nazionale, le tv, le radio hanno ben altro da pensare. Una situazione a rischio di uccisione la vivono anche altri che combattono le mafie e penso soprattutto a quella di Aldo Pecora e di Roberto Saviano. Esprimo tutta la mia solidarietà a Roberto Saviano che continua a vivere sotto scorta, una vita difficile e dolorosa, solo per aver descritto la camorra; per quello che ha scritto vive una vita blindata, triste. Alcune sue recenti dichiarazioni sono veramente sconfortanti. Quella più sconfortante in assoluto è questa: "Non so se rifarei tutto quello che ho fatto. Sono sicuro di aver compiuto una cosa importante, ma non c’è mattina in cui mi chiedo perché l’ho fatto e non mi so rispondere, non so se ne valeva davvero la pena" a Fahrenheit su Radio3. Mi spiace molto sentirgli dire queste cose. Sono dichiarazioni molto esplicative di una tristezza e di un malessere profondo. Poi mi chiedo se ho il tempo di dispiacermi per altri che comunque almeno sono protetti, ed il cui rischio è riconosciuto dall’opinione pubblica, mentre devo continuamente guardarmi le spalle e da solo, mentre vivo quotidianamente con il pensiero di finire morto ammazzato. Aldo Pecora, come me ed Emiliano Morrone, non ha nessuna protezione, nonostante come noi subisca continuamente pressioni, intimidazioni e minacce. Come dimenticare Pino Masciari, testimone di giustizia che col suo coraggio ha permesso l’arresto di numerosi criminali della ’ndrangheta e colletti sporchi della nostra fetida società; lo Stato attualmente sta cercando di sbarazzarsi di lui, gli ha offerto una cifra per non interessarsene più e non gli fornisce scorta se decide di andare a parlare di legalità e giustizia da qualche parte. Una vergogna! Lo stanno uccidendo. Mi sento solo se penso allo Stato. Se penso che rischio la pelle per difendere i principi fondamentali della Costituzione Repubblicana. Non ci saranno mai scorte per noi, non appelli del capo dello Stato, non giornalisti di gran firma che ti pubblicano in prima pagina. Perché? Roberto Saviano in fondo ha scritto solo di camorra, non c’è quasi un rigo nel suo libro che riguardi gli intrecci fra questa e la politica esecutiva, tra queste e la massoneria. La società sparente è esattamente il contrario di Gomorra da questo punto di vista: non c’è quasi un rigo sulla ‘ndrangheta militare e ci sono duecento pagine sui politici e sulle porcherie che questi fanno in combutta con la criminalità organizzata e con la massoneria. Ci sono i nomi ed i cognomi di chi produce ancora emigrazione, sottosviluppo, sottocultura, disperazione, morte. Per un povero stronzo come me c’è solo la lupara che l’aspetta qualche sera di ritorno in una delle mille case che è costretto a cambiare continuamente, chiedendo ospitalità ad amici, per cercare di proteggersi da solo. Non ci saranno mai scorte per me e per Emiliano Morrone, non ci sarà nessun capo dello Stato ad esprimersi in nostro favore, non ci sarà un solo politico (a parte l’on. Angela Napoli) a difenderci dalla ‘ndrangheta; ci saranno altre querele, altre offese, minacce, violazioni della privacy , prima dell’esecuzione capitale, prima del nostro sangue immolato per la verità. Vorrei invitare tutti voi a diffondere il più possibile i nostri scritti. A loro fa molto male. Gli assassini, i mafiosi, i politici, i massoni, hanno paura delle parole. Come ha dichiarato su la Repubblica del 15 ottobre 2008 Roberto Saviano: “[...] Loro, di questo, hanno paura: delle parole. Non è meraviglioso? Le parole sono sufficienti a disarmarli, a sconfiggerli, a vederli in ginocchio. E allora ben vengano le parole e che siano tante. Sia benedetto il mercato, se chiede altre parole, altri racconti, altre rappresentazioni dei Casalesi e delle mafie. Ogni nuovo libro che si pubblica e si vende sarà per loro una sconfitta. È il peso delle parole che ha messo in movimento le coscienze, la pubblica opinione, l’informazione [...]”L’unica nostra arma per ora è scrivere e diffondere quello che scriviamo. Nonostante la preoccupazione per la mia incolumità fisica voglio vivere con gioia. La vera gioia emerge quando si combatte, nella pratica e nell’azione, per la felicità propria e degl’altri. Ho dedicato la mia vita a lottare con gioia per un futuro migliore. E come ho dichiarato in un precedente articolo: scriverò sempre. Fino alla morte. Naturale o accidentale che sia .
Milano, 16 ottobre 2008
Questo artcolo è un ringraziamento in risposta a tutti quelli che hanno partecipato al forum rigrardante l’articolo: ’Ndrangheta in Calabria, nel paese degli allocchi: il nasone, la bestia e il coglione Tre animali e un artista al bivio del comune
lo trovi (con relativi commenti) anche su
lasocietasparente.blogspot.com
cultura-mediterranea.blogspot.com
CHI HA PAURA DELLE PAROLE HA PAURA DELLA VERITA’
Nazione Indiana: minacce in Calabria
L’articolo 21 della Costituzione: possibili limitazioni alla libertà di manifestazione del pensiero?
’Ndrangheta, in manette sindaci di Gioia Tauro e di Rosarno
Risultati da Google News su ’ndrangheta
Vi dico chi sono i nemici di Saviano Leggendo le parole di Saviano che pensa di lasciare l’Italia mi sono sentito oppresso. Siamo tutti riscattati dal coraggio di questo ragazzo del Sud - Nichi Vendola
E poi pretendono che noi emigrati paghiamo la spazzatura per tutto l’anno !!!
Incredibileeeeeee !
Ma quali amministratori ?? Questi non sanno amministrare neppure casa loro !
Grazie Blek della comunicazione
(Ciao John, bell’articolo !)
EMPATIA...EMPATIA...EMPATIA...( PER TE PAESANO MIO ) Sono da 45 anni emigrato-integrato e sono un (Testimone di Geova) (sono neutrale ad ogni conflitto) Amo il mio paese nativo e amo tutti I paesani senza descriminazione. (Lo scritto nero non e’ mio)
Sin dall’Eden......Questo mondo è calpestato e ferito, nel groviglio del tempo dei giorni che passano in fretta... Poi; venne Gesu’, e dopo un millennio; Gioacchino....che; al confine della SILA-SELVA...trovo’; il Prato di fiori e solco’ le fondamenta del suo Monastero-Abbazia; per dare Asilo; e protezione; ai sbandati, sviati e corrotti.
Contemplo assopito questo cielo estivo, Ora qui a SAN GIOVANNI IN FIORE.
L’animo è inquieto come se da lontano si udissero voci e pianti, di emigranti integrati, inquieti d’animo e con un nostalgico cuore per la sorte che dovranno subbire...essere sepolti in paesi lontani o spandere le loro ceneri in parchi, montagne e laghi e fiumi, con tanti pini, ebeti e querce...come sono anche nella loro SILA.
Pianti, di vite innocenti, di cuori rabbiosi d’odio, che non ci sono parole e composizione di frasi per spiegare questo loro atteggiamento, intimo che li fa’ soffocare...e poi...Spirare; con le loro mezze incomprese parole prima di morire (La SILA...La MIA SILA).
E’vuoto e miseria per l’uomo la Guerra. Quanto negativa...parola guerra sei!
Orrenda parola che; ingabbia l’uomo nelle assurde convinzioni di questo mondo iniquo. Se; tu saresti nato nella Sila...allora e solo allora sapresti cosa ti e’ mancato.
Uomini arroganti dettano leggi assurde. Proprio come i romani dell’SPQR...che dettavano leggi; basandosi; a come si alzavano la mattina...di buon-umore o di; assetato di sangue-umore; senza amore. Armi che uccidono con la naturalezza del vento e coscienze assorte ad accumulare potere, conti in banca con tanti zeri da non finire...coscienza debbole e molle come un fico maturo che; decidono il nostro futuro. Non vedono e ne’ protestano piu’...Ne’ urlano nelle publiche piazza (le parole di verita’) stando inerti a subbire, ogni insulto e sopportare il disaggio...per quanta miseria e disperazione tra quelli rri’tti; sieliche e vagli...c’e’ di terrore...Per il beneficio di; (un futuro migliore)
Non ha senso tutto questo, tanto male e dolore nell’animo dei vivi, nel ricordo dei morti.
Vite frantumate, dignità calpestate, convinzioni errate, ed il non senso apre una sofferenza indicibile.
Ecco perche’ la terra inzzuppapa di sangue grida...Come ; quando, Caino uccise Abele suo fratello...un suo paesano (La pace e’ stata violata) per promuovere, l’odio la corruzione e l’illegalita, da coloro che ne fanno un mestiere per campa’.
Anche se in ritardo, voglio esprime a Francesco Saverio tutta la mia solidarietà e la mia stima per il coraggio e la bontà da sempre contenute nelle sue parole ...
... LE PAROLE: IL LORO TERRORE, LA NOSTRA UNICA SALVEZZA.
TALLARICO A.
L’on. Franco Laratta, come mille altri approfittatori politici e non, sfrutta il nome ed il dramma di Roberto Saviano per farsi pubblicità. Era questo il tema che volevo proporre con l’articolo. Franco Laratta nei suoi comunicati stampa se ne strafotte del fatto che per gli stessi motivi di Saviano due sue compaesani rischiano seriamente di finire morti ammazzati. Uno perchè non siamo celebri come Saviano e due perchè con il nostro libro, io ed Emiliano abbiamo toccato profondamente proprio il potere di quella casta politica cui lui appartiene. Per la sua richiesta di ospitare Saviano a Montecitorio un turba di avvoltoi si è subito precipitata a firmare. Perchè non ha fatto una richiesta di protezione per noi, conosce benissimo i nostri problemi. Ma noi siamo realmente scomodi ed è meglio non nominarci proprio ed aspettare che qualcuno ci ammazzi e, che qualcuno ci faccia tacere per sempre.
Roma, 18 ottobre 2008 - Oltre cento deputati hanno sottoscritto finora la proposta del parlamentare Franco Laratta di invitare lo scrittore Roberto Saviano a Montecitorio. E’ quanto informa lo stesso deputato che nei giorni scorsi ha rivolto una richiesta al presidente della Camera, Gianfranco Fini, per invitare in Aula Saviano dopo che un pentito ha rivelato di un piano per ucciderlo. Il collaboratore di giustizia dopo qualche giorno ha ritrattato, ma per Laratta "a Saviano vogliamo e dobbiamo comunque testimoniare la nostra vicinanza perché è tuttora un uomo nel mirino della Camorra. Attraverso il suo libro denuncia ha toccato il cuore dele organizzazioni criminali del casertano che, secondo stime delle autorità inquirenti e a detta dell’autore di "Gomorra", gestiscono un patrimonio illegale inestimabile.Oltre cento colleghi, di tutte le appartenenze politiche, hanno finora condiviso l’idea di riceverlo a Montecitorio per tributargli gli onori delle istituzioni". Una proposta tuttora al vaglio del presidente Fini, che ha ricevuto numerose adesioni da parte di semplici cittadini. L’on. Laratta sta pensando di invitare Saviano anche in Calabria, "terra di ’ndrangheta e corruzione che fatica a reagire allo strapotere dei clan. Da lui un messaggio di speranza ai nostri giovani che hanno fatto già sentire la propria voce contro, ma hanno bisogno di essere sostenuti dalle istituzioni e da coloro che contro la "bestia" si sono ribellati. La camorra, così come tutte le mafie possono essere battute sul piano economico e culturale, ma bisogna avere il coraggio di uscire dal coro omologante dell’omertà".
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/politica/2008/10/18/126477-invitiamo_saviano_alla_camera.shtml
Perdonami, caro Alessio, ma se l’on. Laratta, come tu affermi, è un "colluso", perchè è stato invitato, un anno fa, nella sala Pietro da Cortona del Campidoglio durante la presentazione del vostro libro ?
cari saluti
biagio allevato
Volevo aggiungere altre due righe che ho trovato su una discussione parallela sul forum di E adesso ammazzateci tutti, per fornire un raggio più ampio di discussione, alla quale prenderò parte più tardi perchè se no perdo il treno.
Il post è di Olotrab: La notizia che un pentito ha riferito che i “casalesi” stanno preparando un attentato contro lo scrittore Roberto Saviano, ha indotto l’onorevole calabrese del PD Franco Laratta, a raccogliere firme tra i parlamentari in modo da sottoporre al Presidente Fini la richiesta di sentire lo stesso scrittore in Parlamento! Questo ieri (ne aveva raccolte già 50), oggi, invece, si apprende che lo stesso pentito ha smentito di aver mai dato quella notizia! Gli italiani hanno diritto di sapere cosa sta succedendo nel loro paese tra pentiti, mafie e antimafie e Laratta, l’obbligo, anziché di raccogliere firme senza senso, di dar conto di cosa avviene nella sua Regione, in merito. Per esempio, spieghi perché tanti onorevoli regionali (Presidente incluso) e nazionali risultino essere stati o essere indagati e/o coinvolti a vario titolo in indagini antimafia. Infine, spieghi ancora, il suo programma atto a far si che la legge sia veramente Uguale per Tutti! Specie con riferimento al reato previsto dall’art. 416 bis del c.p.. Sarebbe questa la migliore solidarietà e risposta gradita da Saviano e dall’Italia intera!
Venerdì 17 Ott 2008
Stanotte non riuscivo a dormire e, nei meandri del buio insonne, mi sono venuti in mente i cari amici della Zenith. In breve, la Zenith è “un’aula liberata” dell’Università della Calabria dove ogni forma d’arte e pensiero prende vita con gestualità semplici e purezza di spirito; li dentro gruppi di studenti indy-pendenti si confrontano, crescono insieme, modellano la loro futura professione e personalità combattendo qualunque cosa intacchi il ben-vivere sociale. Potrei continuare all’infinito nel parlarvi dei ragazzi della Zenith...loro stessi, però, sia sul loro sito che suo loro Myspace si descrivono molto meglio di come potrei farlo io...pertanto:
http://www.aulazenith.org/ e da qui è possibile visitare anche il Myspace.
Ho agito di istinto, ma soprattutto, per come credevo fosse giusto...e allora l’ho fatto...li ho contattati e gli ho parlato di “La Società Sparente” e dei suoi autori; per i canoni della trasparenza segue il mio messaggio originale alla “popolazione Zenith”:
Cari amici indy-pendenti,
innanzi tutto mi congratulo per l’ottimo lavoro che avete svolto e che continuate a fare per la sistemazione della nuova sede in piazza Vermicelli (ci voleva un pò di arte pura vicino alla facoltà di ingegneria...e lo dice una che per 5 lunghi anni da studentessa, ha visto in culo al ponte, solo acciaio e cemento...triste no?). L’oggetto del messaggio è la proposta di presentazione di un libro..."La società sparente" si intitola, tratta di ’ndrangheta e politica, di come i "cervelli del sud" sono costretti ad emigrar su per dar libero sfogo al proprio agire...e altro che non mi dilungo a esporvi ma vi indirizzo, invece, direttamente al blog del libro.
http://lasocietasparente.blogspot.com/
Il testo è stato scritto lo scorso anno da due autori, i loro nomi: Francesco Saverio Alessio ed Emiliano Morrone...due puri di cuore, due gioacchimiti, miei compaesani della vicina alla nostra Unical San Giovanni in Fiore, che dalla pubblicazione del loro "capo"-lavoro subiscono continui attacchi e minacce...non soltanto dal punto di vista legale purtroppo. Queste due persone si battono quotidianamente per cause di legalità e giustizia e diffondono il loro messaggio in tutta Italia: in questi giorni stanno portando la nostra realtà cruda davanti agli occhi dei giovani padani che, pur essendo lontani dal malsano “modus vivendi” che vige “camuffato” e vigoroso dalle nostre parti, si interessano volentieri a comprenderlo e alcuni di loro anche a combatterlo.
Perché mi rivolgo a voi? Zenith- Aul@ Liberat@... la risposta è già nel nome...è il posto dove ognuno è libero di esprimere il proprio essere, il proprio sentire, il proprio conoscere prescindendo dalle regole imposte sbagliate (il più delle volte) o giuste (secondo la teoria della relatività) che siano. Io ho letto questo libro e, da un po’ (tanto) di tempo seguo il percorso degli autori gioendo dei frutti del loro “rischiosissimo” lavoro.
Autonomamente (senza prima consultare gli autori) ho deciso di contattarvi per proporvi un’eventuale meeting da organizzare per la presentazione di questo testo, invitandone gli autori e ascoltando (e in seguito diffondendo a scelta libera) il loro prezioso messaggio.
Sarei felice di ricevere vostra risposta...anche un “...ci penseremo!” va benissimo per il momento...soprattutto per non peccare di “inettitudine” nei confronti dei due autori. Appena riceverò vostra risposta, infatti, trasmetterò in copia questo messaggio sul sito del loro giornale on-line al quale, già fin da ora, vi indirizzo volentieri:
http://www.lavocedifiore.org
Vi abbraccio fortissimo tutti quanti con sincera stima. Un salutino particolare agli amici Fabio e RobertEno.
Grazie in anticipo
Giusy (CIMPY). :-)
La risposta al mio messaggio è arrivata in tempi record, ne copio, a seguire, qualche riga:
ciao giù!!!
Sono proprio fabio, più che interessante la riterrei appropriata come proposta. (...)
Noi stiamo allestendo fisicamente il posto che sarà inaugurato il 23 del mese ma i lavori andranno avanti anche infra-settimanalmente perché sono previsti degli eventi a breve. Non sarà la vecchia Zenith come potrai notare ma uno spazio meno confuso e più organizzato.(...)
Fatti viva, vieni a trovarci al più presto così parliamo della tua proposta personalmente. (...)
Quasi sicuramente ho sbagliato nel prendere l’iniziativa del contatto con gli “Zenithiani” senza chiedere parere/autorizzazione agli autori ma il mio istinto non sempre riesco a controllarlo (quasi mai!).
L’eventuale scelta di “approdare” nella “Nuova Zenith” sta a voi autori adesso.
Ancora perdono per la mia “non autorizzata” iniziativa.
Giusy.
certo che ti consento del tu,caro Blek!! non c’è spazio per le formalità,quì siamo tutti amici! dobbiamo dialogare,ma soprattutto fare rete(come dice Emiliano,"mio fratello"!). dobbiamo essere coerenti con ciò che scriviamo e,quindi,pensiamo! diffondiamo,perciò, gli scritti di Emiliano e Francesco Saverio,facciamo da cassa di risonanza delle loro voci,condurremo così una battaglia civile fondamentale! uniamo le nostre forze! torneremo ad essere degni cittadini di questo paese. ciao Blek e grazie!
Anna Rita