Da recuperare 10 mila euro, altrimenti andrà in frantumi il lavoro di 5 anni

La Voce di Fiore e la sua rete rischiano di chiudere entro fine anno

Il laboratorio culturale antimafia, che comprende i siti ndrangheta.it, lasocietasparente.blogspot.com, emigrati.it ed emigrati.org, chiede aiuto a lettori e società civile impegnata
mercoledì 31 dicembre 2008.
 

Né a destra né a sinistra. E nemmeno a centro. Privi di tessere, protettori, sponsor, padroni. Squattrinati e liberi, come tanti ragazzi in Italia e nel mondo. Bamboccioni, precari, utopisti a piede libero. Seguaci, recidivi, d’un umanesimo fuori tempo: fuori schema, fuori bilancio. Coerentemente rumorosi.

Non abbiamo preso ordini, non ci siamo venduti, non siamo saltati sul carro dei vincitori, non ci siamo piegati, non abbiamo taciuto. Mai. Duri, testardi, leali nel confronto.

Dal 2004, da quando esiste “la Voce di Fiore”, abbiamo vigilato su fatti, anomalie, operazioni e vergogne del potere, senza risparmiarci, senza sconti a nessuno.

Dall’assessore comunale all’avvocato massone a palazzo, dal bando truccato al colossale scandalo sulla giustizia. Dal disabile scaricato, al cancro per merenda a innocenti, piccoli e indifesi. Dagli appalti pilotati alle consulenze inutili, dai diritti negati alla libertà di informazione. Dalla scuola all’università, alla ricerca scientifica. Dalla dignità dei gay alla condizione dello straniero. Dalle scalate alle speculazioni finanziarie. Dalle lobby farmaceutiche alla libertà di cura. Dagli emarginati ai deboli, ai poveri, agli ultimi. Dagli abusi alle violazioni. Dai santisti agli eroi dell’antimafia, martiri del silenzio. Dall’ambiente all’oro sporco dei rifiuti. Dalla periferia ai nodi dell’Impero. Dalla Calabria dei legislatori inquisiti, arrestati o sospetti, all’Italia della corruzione; galoppante, vincente, esemplare. «Dalla decrescita serena» al gioachimismo convinto, all’idea d’un pianeta diverso, equo, solidale, pacifico; fatto di tolleranza, carità, rispetto delle culture, delle religioni. Della vita. Dalla memoria alla storia; dalla coesistenza delle identità al dialogo politico, capace di fermare crociate e terrorismo, recuperando sul mercato selvaggio e spietato. Ci siamo occupati di questo e altro, sulle nostre pagine e sui siti della nostra rete, creata con sacrificio quotidiano: ndrangheta.it, lasocietasparente.blogspot.com, emigrati.it, emigrati.org. Nemici del lucro e dei riflettori, dell’idiozia e del qualunquismo.

Lo abbiamo fatto per passione civile, consapevoli dei nostri limiti, delle nostre forze e del nostro progetto di emancipazione culturale e politica costruito dal basso, aperto, sincero, onesto. Un laboratorio senza scadenze, mandati e finanziatori. Un laboratorio che ci ha portato a formare un gruppo coeso. Un gruppo che ha organizzato tante iniziative culturali (i "Quaderni" del prof. Federico La Sala", festival filosofici, spettacoli teatrali, concerti musicali); che, per la dedizione di Francesco Saverio Alessio, ha tenuto contatti e scambi con gli emigrati; che, per la rabbia di Alessio, Emiliano Morrone e Biagio Simonetta innanzi all’espansione della ’ndrangheta, ha seguito inchieste sugli intrecci fra criminalità classica e nascosta - con viaggi perfino all’estero, in zone di frontiera.

Oggi, dopo “La società sparente”, libro su ‘ndrangheta e politica che ci è costato tribunali, intimidazioni, pressioni, minacce e isolamento, ci ritroviamo con un grave passivo, che, a conti fatti, è di diecimila euro. Da soli, abbiamo organizzato iniziative a sostegno di testimoni di giustizia, abbiamo percorso lo Stivale parlando di legalità a giovani come noi; nelle piazze, nelle scuole, nelle università. Abbiamo ascoltato la loro preoccupazione, comprendendo il loro senso e il loro bisogno di giustizia e verità. Questo senso e questo bisogno lo abbiamo rappresentato, esposto, interiorizzato, riverberato. Abbiamo raccontato vicende e protagonisti d’un malaffare diventato progressivamente normale, impunito e inarrestabile. D’un sistema, calabrese e nazionale, che sembra avere la meglio, purtroppo, sul popolo dei comuni mortali; quelli che si sbattono, dato che i fondi per la cosa pubblica spariscono a vantaggio di «colletti sporchi», allenati a fingere e tornare a galla. Abbiamo proposto soluzioni e cercato di coinvolgere istituzioni laiche e religiose, mai chiedendo denaro. Abbiamo lavorato, faticato, ricevuto batoste e colpi bassi. Al nostro fianco, abbiamo sempre avuto chi ha sperato e non si è lasciato abbattere da certa strategia della paura. Abbiamo avuto uomini liberi e generosi come Gianni Vattimo, docenti illuminati, figure di un’antimafia combattiva e legata ai princìpi costituzionali. Non ci siamo arresi, persuasi che l’informazione corretta e il senso critico costituiscono la base d’una sana e civile democrazia.

Siamo partiti da una piccola comunità, quella di San Giovanni in Fiore (in provincia di Cosenza), forse il comune più assistito d’Italia, dove la formazione del consenso e delle rappresentanze si basa, come nel resto del Mezzogiorno, sul bisogno e la disperazione delle masse. Da lì - nella vicinissima area crotonese, nel 2007 sono state uccise 2,2 persone ogni 10.000 abitanti - c’è toccato andar via. Per la nostra tranquillità e il nostro futuro. Ciononostante, abbiamo continuato a seguirne le sorti. Abbiamo raccolto e accolto segnalazioni e denunce da ogni angolo d’Italia, intervenendo all’occorrenza. Questo giornale on -line, che non ha mai voluto pubblicità, ha superato i tre milioni di visitatori effettivi (4 milioni e mezzo con i siti della sua rete). Ha offerto dibattiti e spazi a chiunque, parteggiando per l’intelligenza, la libertà e i più umili.

Non avremmo mai voluto scrivere questa lettera pubblica, che in qualche modo sa di sconfitta. Oggi, se vogliamo proseguire come sempre, siamo obbligati a chiedere un aiuto materiale a quanti condividono le nostre idee e confidano nel nostro impegno. Chiediamo, pertanto, una donazione spontanea, incondizionata, libera.

È anche vero che le battaglie si conducono con le risorse, mancando le quali si è ancora più a rischio, in balia di soggetti che aspettano, trepidanti, che si spenga la nostra voce, la voce di chi ci esorta, di chi crede nelle nostre azioni e nei nostri propositi.

Speriamo, con la sensibilità e l’attenzione di chi vorrà sostenerci, di riuscire a continuare come sempre. Ci auguriamo di recuperare al più presto almeno il debito accumulato nel tempo. Pertanto, ci poniamo una scadenza simbolica, per il raggiungimento dell’obiettivo che è, come già detto, di soli diecimila euro. La scadenza è al 31 dicembre 2008.

Vorremmo subito costituire una rete di protezione per gli scrittori antimafia, e sappiamo che possiamo farla, con la generosità di chi ne comprende l’importanza.

Ci affidiamo, sereni, ai nostri lettori e a chi vuole, per sua scelta, contribuire alla nostra sopravvivenza. Senza possibilità di respirare, dovremo dire addio alla nostra lotta civile, chiudendo bottega a fine anno e incominciando il 2009 con tanti cocci da raccogliere. Grazie di cuore a tutti.

9/12/2008

I giovani della rete di "La Voce di Fiore"

"la Voce di Fiore" renderà pubblicamente conto del sostegno ricevuto e di come sarà utilizzato

Leggi l’ultimo appello

Una parte dell’impegno che sta per vanificarsi

Il percorso e gli obiettivi antimafia dei giovani di "la Voce di Fiore", ricostruiti nella prefazione al libro "La società sparente" (Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio, Neftasia, Pesaro, 2007), scritta dal prof. Gianni Vattimo e dall’on.le Angela Napoli

Il bilancio pubblico di "la Voce di Fiore"

Per aiutarci:

Donazione per possessori di carta di credito:

ricarica di postepay

Carta numero: 4023 6004 45917273

intestata a Biagio Simonetta

Bonifico bancario sul conto corrente:

Intestazione: MORRONE EMILIANO

ABI 05256

CAB 80960

Numero Conto 00000861333

IBAN IT13B0525680960000000861333


Elenco sostenitori, aggiornato al 27 dicembre 2008:

Domenico Andreoli (Milano) 50 euro;

Francesco Caligiuri (Torino) 20 euro;

Angelo Di Rienzo (Roma) 100 euro;

Mario Iaquinta (San Giovanni in Fiore) 100 euro;

Tiziana Aceto (Cosenza) 20 euro;

Donatore anonimo 60 euro;

Donatore anonimo 25 euro;

Massimiliano Palumbo (Mendicino) 10 euro;

Mita Borgogno (Rossano Calabro) 10 euro;

Orfeo Notaristefano (Roma) 100 euro;

Davide Rizzo 300 euro;

Fernanda Bilanzuoli (San Giovanni in Fiore) 100 euro;

Anna Rita Sarro (Torano Castello) 50 auro;

Vincenzo Mauro (San Giovanni in Fiore) 100 euro;

Giancarlo Contu 50 euro;

Bartolo Iamonte 50 euro;

Nicolò Conti 20 euro;

Luigi Resta e Angela Greco 20 euro;

Pasquale Tiano (San Giovanni in Fiore) 50 euro;

Donatore Anonimo (Rocciola Sorda - Ragusa) 25 euro;

Paolo (Verona) 10 euro;

Emmanuele Angione (Regno Unito) 100 euro;

Francesco Nava (Pordenone) 50 euro;

"Gioacchino" (San Giovanni in Fiore) 15 euro;

Donatore anonimo (ricarica on line) 50 euro;

Samanta Di Persio (Pescara) 10 euro;

Paolo Militerno (Roma) 200 euro;

Due donatori (vicini a "Legalità e Giustizia" di Verona) 100 euro;

Walter Cano 50 euro;

Mariaelena D’Ippolito e Domenico Fazio 50 euro;

Paolo Morelli e Barbara Carapia 100 euro;

Giovanni Schiava (Taurianova) 30 euro;

Donatore anonimo (Sant’Eufemia di Lamezia) 50 euro;

Giuseppe Piazzolla (Milano) 25 euro;

Egidio Invernizzi (Bergamo) 50 euro;

Francesco Laratta (membro della commissione parlamentare Antimafia) 500 euro;

Francesco Spina e Maria Perri (San Giovanni in Fiore) 50 euro;

Luca Ciompi 15 euro;

Donatore Anonimo (Ricarica uff. postale Cirò Marina) 20 euro;

Movimento Ammazzateci Tutti 500 euro;

Giovanni Coscarelli (San Giovanni in Fiore) 10 euro;

Antonino Monteleone (Reggio Calabria) 50 euro;

Antonio Tursi (Cosenza) 20 euro;

Marco Marchese (Lamezia Terme) 50 euro;

Laura La Versa (Messina) 20 euro;

Grazia Degl’Innocenti (Bologna) 50 euro;

Michele Creazzo (Molochio RC) 15 euro;

totale al 3 gennaio 2009, ore 20,10

3.445 euro

mancano ancora 6.555 euro


L’appello è presente anche su:

-  Paolo Borsellino

-  Benny Calasanzio

-  Pino Masciari

-  La società sparente

-  ndrangheta.it

-  http://italiancrimes.wordpress.com/

-  http://mafiacrimes.forumfree.net/?t=34931478

-  Associazione Nazionale Vittime di Mafia

-  I Portulani, i guardiani dell’antico borgo di Palagianello (Ta)

-  Cultura Mediterranea

-  Calabrianotizie

-  Verso Sud



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