di Davide Madeddu *
L’Europa sul web convince. E quasi raddoppia. A due anni dalla fondazione e lancio sulla rete, il suffisso .eu ottiene il suo successo. E ha vinto la battaglia della cosiddetta sopravvivenza trovando posto tra i 10 principali domini mondiali di primo livello. Un risultato positivo soprattutto se si considera la concorrenza con i suffissi tradizionali come ".com", ".net" oppure ".org". Chi pensava che dopo il boom iniziale registrato al momento dell’apertura e del lancio della nuova identità internauta, ci potesse essere un calo o un rallentamento si sbaglia. Nel corso dei 24 mesi che si sono succeduti dal momento dell’inaugurazione c’è stato un progressivo aumento delle registrazioni. Non solo, è infatti in crescita il numero di sottoscrizioni e le registrazioni dei domini ".eu". Secondo uno studio effettuato dalla delegazione italiana del Pse al Parlamento europeo, continua a crescere il numero di internauti che utilizza server, domini di posta con il suffisso .eu.
Si parte dalle istituzioni europee, www.europa.eu in testa, per continuare con i siti di piccole e medie imprese per arrivare sino alle organizzazioni non governative e ai privati cittadini. E tra questi cominciano a comparire anche i siti dei giornali che scelgono il dominio .eu. In Italia è il caso del quotidiano freepress Dnews, diretto da Antonio e Gianni Cipriani che alle testate su carta distribuite in diverse città d’Italia unisce il sito www.dnews.eu in cui si possono leggere i diversi quotidiani e dove, entro breve tempo (si legge) «partirà la testata interattiva».
Secondo i dati diffusi dalla Delegazione Italiana al Pse lo stato con il maggiore numero di registrazioni di siti internet .eu è la Germania con il 31,4 per cento. Seguono i Paesi Bassi con il 13,4 %, il Regno Unito con il 13,3 % e la Francia con il 7,3 %. Al quinto posto l’Italia dove la percentuale di siti internet .eu raggiunge appena il 4,1 per cento.
«In termini di crescita, emerge invece un quadro diverso - si legge nel documento della Delegazione italiana al Pse -. Nel 2007 la crescita globale del numero di registrazioni è stata dell’11 per cento, con un aumento del 48,6 per cento delle richieste provenienti dalla Polonia, seguita dalla Lituania con il48,4 per cento e dalla Finlandia 39,9 per cento». Non è tutto. A leggere i dati si scopre anche che l’utilizzo effettivo e la visibilità di .eu continuano ad essere forti con quasi l’80 per cento di nomi registrati che corrispondono a un sito internet o a un server di posta elettronica funzionanti.
* l’Unità, Pubblicato il: 05.04.08, Modificato il: 07.04.08 alle ore 11.05