Attualità

Vattimo parla del papa, Benedetto XVI

sabato 23 aprile 2005.
 

Agenzia Stampa Quotidiana Nazionale 21 aprile 2005 Vattimo: Ratzinger uno dei teologi non banali della Chiesa

(ASCA) - Udine, 20 apr - ’’Ratzinger e’ uno dei teologi non banali della nostra Chiesa. Va benissimo. Certo, che venga dal Sant’Uffizio non e’ una rassicurazione per i liberal’’. Lo dichiara, a margine di un convegno a Udine, il filosofo Gianni Vattimo, conversando con i giornalisti. Senza conoscere ancora il discorso programmatico letto questa mattina da Benedetto XVI nella Cappella Sistina.

D - Lei lo ha mai incontrato?.

R - ’’Si’, una volta a Parigi per un dibattito alla Sorbona. E debbo dire che, per la verita’, non ho mai avuto antipatia per lui.’’.

D - L’ha trovato sul fronte opposto al suo?

R - ’’Ratzinger l’hanno mitizzato nella sua contrapposizione al cardinale Martini, ma non penso che sia cosi’ terribile come l’hanno descritto. E poi c’e’ una ’’grazia di stato’’. Lo Spirito Santo non e’ proprio pazzo. La ’’grazia di stato’’ vuol dire che il papa sara’ aiutato, sia dalla sua situazione, sia dal collegio dei vescovi, sia dai suoi elettori.Insomma non mi aspetto da lui cose drammatiche, come taluno teme’’.

D - Qual e’ il problema principale che Benedetto XVI dovra’ affrontare?

R - ’’E’ il problema per la Chiesa di essere meno centralistica e meno centralizzata sia sul piano dogmatico che su quello disciplinare. Le Chiese locali devono avere i loro diritti. Ratzinger non e’ un’incognita sul piano dottrinale. Bisogna vedere come si comportera’ su quello disciplinare’’.

D - Ritiene che Ratzinger terra’, sul piano dogmatico, le posizioni assunte durante la presidenza della Congregazione per la dottrina della fede?.

R -’’Ho letto delle sue cose che mi sembravano dogmaticamente molto equilibrate, meno sanguarie di come uno se le immagina. Spero bene, insomma. Poi e’ un uomo colto. E arriva da un Paese che e’ stato teologicamente sempre piu’ vivace dell’Italia. Anzi, a questo riguardo spero che ci sia una rinascita della teologia, che in questi ultimi anni, soprattutto in Italia, ha taciuto’’.

D - Ratzinger ha parlato di dittatura del relativismo, prima del conclave.

R - ’’Questo purtroppo e’ sbagliato. Se la vedra’ Ratzinger con tutto le conseguenze della pretesa di dettare legge in tanti campi dell’etica che non sono necessariamente toccati dalla rivelazione cristiana. Mi riferisco, ad esempio, alla famiglia e alla sessualita’. Ratzinger fara’ donne preti o no? Fin dove si spingera’ in questa testardaggine di Wojtyla, per cui le donne non possono diventar preti, quando ci sono cosi’ pochi preti? I preti si potranno sposare o no? Se continuera’ la posizione dogmatica che aveva Giovanni Paolo II, vorro’ vedere come se la cavera’ la Chiesa, che soffre una situazione d’impasse’’.

D - Ratzinger, pero’, ha le sue ragioni sul relativismo, sia religioso che etico.

R - ’’Mettere la carita’ prima di tutto. Quanto dice il Vangelo e’ relativismo etico o no? Se la carita’ va messa prima di tutto, vuol dire che non possiamo negare alle donne di diventare preti solo perche’ sono femmine. Perche’ questo significherebbe mancanza di carita’ verso di loro’’.

D - Come vorrebbe che Ratzinger facesse il papa?

R - ’’Prima di tutto vorrei un papa che stesse piu’ zitto. Wojtyla ha parlato dovunque, sempre, di tutto. Adesso un po’ di silenzio, per favore. Vorrei che la gente risolvesse i suoi problemi sentendosi predicare il Vangelo, non sententendosi predicare che la famiglia dev’essere composta in un modo anziche’ in un altro. Io sono figlio devoto della Chiesa e non voglio che la Chiesa m’imponga delle stupiddagini. Non sono un laicista che dice: il papa dice delle fesserie, noi non ci crediamo, ma lasciamolo dire’’.


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