E’ in corso l’audizione al Csm dei protagonisti della guerra tra procure
Il presidente della Prima Commissione: "Decisione entro oggi, ogni minuto di ritardo è pericoloso"
L’accusa dei pm di Catanzaro
"Denudati per perquisirci"
Il procuratore di Salerno Apicella: "Non abbiamo violato nessuna norma" *
ROMA - Modalità sconcertanti per le perquisizioni ordinate dalla Procura di Salerno nelle abitazioni dei pm di Catanzaro, durante le quali alcuni pubblici ministeri sarebbero stati addirittura denudati. Questo avrebbe raccontato il procuratore generale della città calabrese Enzo Jannelli di fronte alla Prima commissione del Csm. Sono le prime indiscrezioni trapelate sull’audizione di oggi, un’iniziativa senza precedenti, voluta dal Consiglio superiore della magistratura per fare luce sulla guerra tra le procure di Salerno e Catanzaro e sugli strascichi del caso De Magistris.
Ugo Bergamo, presidente della Prima commissione del Csm,ha detto che il Csm prenderà una decisione "nel più breve tempo possibile; entro oggi". "Ogni minuto di ritardo è pericoloso", ha affermato Bergamo, parlando di "tensione e sofferenza" in aula.
Si sposta così la linea del fronte nello scontro tra le due Procure, innescata dagli strascichi delle vicende del pm Luigi De Magistris e delle sue inchieste, Why not e Poseidone. Questo perché, con una celerità assolutamente eccezionale rispetto alla prassi, la Prima commissione del Csm - quella dei trasferimenti d’ufficio - sta tenendo le audizioni dei pg di Catanzaro e Salerno (rispettivamente, Enzo Jannelli e Lucio Di Pietro, il primo a essere ascoltato); dei presidenti della due Corti d’appello, Pietro Sirena e Matteo Casale; dei procuratori della Repubblica, Antonio Lombardo e Luigi Apicella.
Interpellato dall’Ansa, a proposito della decisione di sequestrare a Catanzaro gli atti della vicenda De Magistris, il procuratore di Salerno Apicella, ha risposto così: "Quando si ha la coscienza tranquilla si è sereni. Non abbiamo violato alcuna norma né aperto alcun conflitto con la procura generale di Catanzaro, non contestando la competenza di quell’ufficio a trattare il procedimento Why Not". Apicella ha spiegato che la Procura ha disposto il sequestro penale solo per acquisire atti "che potevano essere rilevanti".
"La decisione di effettuare il sequestro dei documenti delle inchieste Poseidon e Why Not con il blitz alla procura di Catanzaro - ha aggiunto - è stata fatta dopo tante inutili richieste di acquisizione di documenti". Il pm di Salerno ha precisato che, se Catanzaro avesse ritenuto la richiesta illegittima, allora avrebbe potuto "fare ricorso al Tribunale del Riesame".
All’inizio della riunione della Prima commissione, il presidente Ugo Bergamo ha ricordato che la seduta è a porte chiuse e secretata. Sul tavolo dei consiglieri del Csm oltre ad una rassegna stampa che riassume tutte le notizie trapelate sul caso, ci sono 5 fascicoli (3 volumi grossi e due più piccoli) con gli atti del decreto di perquisizione e sequestro disposto il 2 dicembre scorso dalla procura di Salerno nei confronti della Procura di Catanzaro. Non sono arrivati, invece, gli atti della Procura di Catanzaro.
Alle audizioni di oggi partecipano numerosi consiglieri, anche quelli che non fanno parte della Prima Commissione. L’iniziativa di convocare i protagonisti dello scontro, come ha spiegato il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, "è una decisione autonoma" dell’organo di autogoverno, anche se presa "d’intesa col capo dello Stato": i magistrati convocati dovranno "chiarire nel dettaglio i fatti che hanno portato le due Procure all’aspro confronto".