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Da recuperare 10 mila euro, altrimenti andrà in frantumi il lavoro di 5 anni

La Voce di Fiore e la sua rete rischiano di chiudere entro fine anno

Il laboratorio culturale antimafia, che comprende i siti ndrangheta.it, lasocietasparente.blogspot.com, emigrati.it ed emigrati.org, chiede aiuto a lettori e società civile impegnata
mercoledì 31 dicembre 2008
Né a destra né a sinistra. E nemmeno a centro. Privi di tessere, protettori, sponsor, padroni. Squattrinati e liberi, come tanti ragazzi in Italia e nel mondo. Bamboccioni, precari, utopisti a piede libero. Seguaci, recidivi, d’un umanesimo fuori tempo: fuori schema, fuori bilancio. Coerentemente rumorosi.
Non abbiamo preso ordini, non ci siamo venduti, non siamo saltati sul carro dei vincitori, non ci siamo piegati, non abbiamo taciuto. Mai. Duri, testardi, leali nel confronto.
Dal 2004, (...)

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> La Voce di Fiore e la sua rete rischiano di chiudere entro fine anno

mercoledì 17 dicembre 2008
Non si parla più dell’imminente attentato da parte dei casalesi allo scrittore Saviano! La mafia non dimentica. Quindi le istituzioni, man mano che si spengono i riflettori sul caso, via via aumentano la scorta assegnatagli. Almeno si spera! Anzi non c’è dubbio, considerata la strategia adottata da Sandokan, capo dei casalesi: dal 41 bis, aggravato dal 14 bis, ha spostato l’attenzione dei media prima sull’arresto di un assessore napoletano, quindi, lo ha costretto al suicidio; poi, in ordine, con il caso Catanzaro (resistenza armata e fuorilegge da parte di magistrati ad un provvedimento giudiziario legittimo); la rimozione del giornalista Vulpio, Corriere della Sera (non si allineava alle direttive); l’arresto del sindaco di Pescara (tangenti); quello del deputato Margiotta e dall’Ad della Total (imbrogli sul petrolio della Basilicata); ed infine, notizia di oggi, l’arresto di ulteriori due assessori del Comune di Napoli (corruzione). Il tutto intramezzo alla visita di D’Alema a Bassolino nella quale ha ricevuto in dono una boccetta di melanzane sotto olio, prodotte nei campi sequestrati alla camorra e lavorate, dalle associazioni anti-camorra, nei laboratori finanziati dalla Regione Campania! Che dire!?!? Nulla! È meglio. Diversamente dovremmo suggerire alle Istituzioni di seguire l’esempio siciliano, infatti, le ultime due retate di mafiosi, una risalente al 2001, l’altra di ieri, confermano le analisi degli addetti ai lavori: la mafia in Sicilia è stata sconfitta! (Conseguenza: il sacrificio di de Magistris e dei colleghi calabresi e campani fedeli solo alla legge, come i martiri siciliani) bartolo iamonte.

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