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ITALIA. UN CITTADINO-PIFFERAIO RUBA IL NOME DI TUTTO UN POPOLO, NE FA LA BANDIERA DEL PROPRIO PARTITO PERSONALE E REALIZZA LA PIU’ GRANDE BOLLA SPECULATIVA DELLA STORIA POLITICA ITALIANA...

VIVA VERDI, VIVA PUCCINI: NESSUN DORMA!!! CONTRO LA POLITICA DI UNA MAGGIORANZA CHE INFANGA IL NOME DELL’ITALIA, NEL NOSTRO PAESE E NEL MONDO, LA PROTESTA DEI MUSICISTI E DEGLI ARTISTI DEI TEATRI E DELLE COMPAGNIE STABILI. Cronache di Luca Del Frà e di Valerio Cappelli

venerdì 18 marzo 2011 di Federico La Sala
[...] Rispolverato il motto risorgimentale
Viva Verdi con doppio significato per l’allusione a Vittorio Emanuele, suonato l’inno nazionale e tutti in piedi, ma gli orchestrali lo erano già: non bastavano certo le sedie per contenere le rappresentanze dei 12 teatri lirici (mancava solo la Scala, il pullman è tornato indietro causa maltempo). Insomma non è mancata la solennità alla manifestazione del mondo della lirica, ondeggiante tra cuore e protesta e per la prima volta unita , trasferita (...)

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> VIVA VERDI, VIVA PUCCINI: NESSUN DORMA!!! ---- L’ALLARME. Barenboim: «Tagli alla musica danno enorme»

giovedì 6 maggio 2010

L’ALLARME

Barenboim: «Tagli alla musica danno enorme» *

Dalla Scala per l’Oro del Reno al Maggio, è un diluvio di prove aperte e gratuite di opere e concerti stoppati dagli scioperi contro il decreto Bondi. I musicisti e i teatri spalancano le porte mentre dal ministero il titolare si sottrae e ci mette la faccia il sottosegretario Giro, mentre il governatore della Puglia Vendola chiede un occhio di riguardo per il Petruzzelli e la maggioranza gli risponde che ci sta già pensando.

E il direttore Daniel Barenboim fa rimbombare la sua voce dalla Scala con parole che dovrebbero mettere i brividi a tutti: «Ci sono cose non accettabili che faranno un danno enorme alla qualità della Scala e alla vita musicale di questo Paese. È un segnale molto negativo per l’Italia». E, affinché chi ha responsabilità politiche intenda: «La musica è considerata elitaria solo perché non è disponibile, lo vedo con i bambini di Ramallah in Palestina, non è qualcosa che accompagna la pubblicità in tv, è un’espressione fisica dell’ anima: anche i problemi finanziari diventeranno più facili se, invece di tagliare solamente, si faranno investimenti nell’educazione». Parole semplicemente sacrosante. STE. MI.

* l’Unità, 06.05.2010


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