Ansa» 2008-11-23 18:34
ROMEO E GIULIETTA TRA EBREI E MUSULMANI
di Francesca Pierleoni
ROMA - La storia di ’Romeo e Giulietta’ con protagonisti musulmani e ebrei, che vivono i propri sentimenti al di là del conflitto. E’ la chiave con cui almeno tre film quest’anno rielaborano la tragedia di Shakespeare: ’In Fair Palestine’, realizzato da alcuni liceali di Ramallah; David and Fatima di Alain Zaloum, sull’amore tra un soldato israeliano e una ragazza palestinese, e il canadese Adam’s wall di Michael MacKenzie, sul legame a Montreal tra un ragazzo di origine israeliana e una giovane libanese.
Dopo il debutto a gennaio in Palestina, sarà a dicembre al Sottodiciotto Festival di Torino, In Fair Palestine: a story of Romeo and Juliet, la docu-fiction realizzata ’no budget’ dagli studenti delle due ultime classi superiori della Quaker-run Friends’ School di Ramallah. Coordinato da un professore di inglese, Doug Hart, il film diretto da uno dei ragazzi, Yazan Al Nahhas, e interpretato dai suoi compagni, mescola la rilettura della vicenda di Romeo e Giulietta, a scene di vita di tutti i giorni dei ragazzi palestinesi.
"Abbiamo pensato di usare una piece che ha valori e principi universali e che tratta di matrimoni combinati, guerre tra famiglie, amore a prima vista, vita di adolescenti per esprimerci in una maniera diversa da quella in cui i media occidentali ci rappresentano" ha spiegato Tarek Knorn, cosceneggiatore e attore nel film. In questa versione modernizzata, che segue fedelmente il testo shakespeariano, i palestinesi Romeo (Abdul-Majeed Tahboub) e Giulietta (Deema Totah), appartenenti a famiglie rivali, si incontrano a una festa che celebra il pellegrinaggio alla Mecca. L’elemento del conflitto israeliano-palestinese, trattato solo marginalmente nel film dei ragazzi, è centrale invece in David and Fatima dell’egiziano-canadese Alain Zaloum, che comprende nel cast in ruoli di contorno, Martin Landau (nella parte di un rabbino anticonvenzionale) e Tony Curtis. La pellicola (che ha debuttato a Los Angeles a settembre), ambientata a Gerusalemme, ma girata quasi interamente negli Stati Uniti (più qualche scena in Israele) con interpreti statunitensi, ha vinto il Mondavi Award per la pace e la comprensione culturale. La storia è quella di David (Cameron Van Hoy) israeliano idealista impegnato nel servizio di leva, che nella città santa incontra e si innamora di una ragazza palestinese, Fatima (Danielle Pollack). Come prevedibile, la loro relazione incontra l’ostilità feroce delle rispettive famiglie. "Sono nato in Medioriente e ho una moglie israeliana, quindi penso di capire le ragioni e le tensioni tra le due parti - ha detto Zaloum -. Il fatto di essere di religione cristiana forse mi ha dato più obiettività nel raccontare questa storia".
L’amore contrastato tra un ebreo e una musulmana ritorna in Adam’s Wall di Michael MacKenzie. Il film, prodotto e da poco distribuito in Canada ha avuto la sua prima mondiale al Festival du Nouveau Cinema du Montreal. Protagonisti della vicenda sono Adam (Jesse Aaron Dwyre), adolescente i cui genitori sono stati uccisi in Israele, che vive a Montreal con il nonno ebreo ortodosso, e Yasmine (Flavia Bechara), ragazza musulmana emigrata dal Libano con parte della sua famiglia, attivista per i diritti dei palestinesi. I due si incontrano a una protesta studentesca e tra loro scatta un legame immediato.
Ad ostacolarlo, l’odio del nonno di Adam per gli arabi e nuove tensioni legate all’improvvisa scomparsa in Libano della mamma di Yasmine. "Intorno a questo conflitto c’é una grande rabbia e io non volevo mostrarlo in una versione edulcorata - ha spiegato il regista - allo stesso tempo la storia è riportata a un contesto quotidiano. Non esistono soluzioni immediate per uno scontro come questo ma va ricordato che anche un piccolo gesto può aiutare".