Inviare un messaggio

In risposta a:
La Sala

L’AMORE NON E’ LO ZIMBELLO DEL TEMPO: "AMORE E’ PIU’ FORTE DI MORTE" (Cantico dei cantici: 8.6). Un omaggio a William Shakespeare* e a Giovanni Garbini** - progetto e selezione a cura del prof. Federico La Sala

lunedì 6 febbraio 2006 di Emiliano Morrone
SHAKESPEARE, SONETTO 116
Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments. Love is not love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove:
O, no! it is an ever-fixed mark,
That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,
Whose worth’s unknown, although his height be taken.
Love’s not Time’s fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle’s compass come;
Love alters not with his brief hours and (...)

In risposta a:

> L’AMORE NON E’ LO ZIMBELLO DEL TEMPO ---- Dopo 500 anni il test Dna risolve il ’caso’ di Riccardo III. Scoperti anche l’aspetto fisico e una falsa paternità

martedì 2 dicembre 2014

Dopo 500 anni il test Dna risolve il ’caso’ di Riccardo III

Scoperti anche l’aspetto fisico e una falsa paternità*

Dopo oltre 500 anni il test del Dna permette di porre fine, oltre ogni ragionevole dubbio, al ’caso’ di Riccardo III, l’ultimo re inglese della dinastia dei Plantageneti: i resti scoperti nel 2012 in un parcheggio in Inghilterra appartengono a lui al 99,9999%, smentendo così i dubbi posti mesi fa da alcuni studiosi.

La conferma, pubblicata sulla rivista Nature Communication, arriva dalle analisi del Dna condotte dall’università di Leicester, che in questo modo è riuscita, per la prima volta, a risolvere il più vecchio caso, finora, di identificazione di un individuo.

Il test ha inoltre permesso di scoprire informazioni sull’aspetto fisico del sovrano e un caso di falsa paternità nei suoi discendenti, che mette in dubbio la legittimità della successiva dinastia Tudor.

Per confermare che lo scheletro rinvenuto fosse proprio quello del monarca descritto da Shakespeare in una delle sue opere più famose, i ricercatori Turi King e Kevin Schu hanno condotto analisi integrative dei dati genetici e genealogici, trovando un perfetto abbinamento tra il Dna trasmesso solo per via materna (mitocondriale) dei frammenti ottenuti dai resti del re e quelli di alcuni discendenti ancora in vita.

Questo ha permesso di scoprire una falsa paternità, cosa che potrebbe mettere in dubbio la legittimità dei re Tudor poi saliti al trono. Sempre grazie all’analisi del Dna, i ricercatori sono stati anche in grado di dedurre con ragionevole certezza l’aspetto fisico di Riccardo III, corrispondente a quello di alcuni primi ritratti, dunque con capelli biondi e occhi azzurri.

* ANSA, 02 dicembre 2014 (ripresa parziale).


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: