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La Sala

L’AMORE NON E’ LO ZIMBELLO DEL TEMPO: "AMORE E’ PIU’ FORTE DI MORTE" (Cantico dei cantici: 8.6). Un omaggio a William Shakespeare* e a Giovanni Garbini** - progetto e selezione a cura del prof. Federico La Sala

lunedì 6 febbraio 2006 di Emiliano Morrone
SHAKESPEARE, SONETTO 116
Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments. Love is not love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove:
O, no! it is an ever-fixed mark,
That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,
Whose worth’s unknown, although his height be taken.
Love’s not Time’s fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle’s compass come;
Love alters not with his brief hours and (...)

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> L’AMORE NON E’ LO ZIMBELLO DEL TEMPO: "AMORE E’ PIU’ FORTE DI MORTE" (Cantico dei cantici: 8.6). --- Svelato il volto di William Shakespeare. Un quadro scioglie il mistero.

domenica 8 marzo 2009

La Stampa, 8/3/2009

-  LA STORIA

-  Svelato il volto di William Shakespeare

-  Un quadro scioglie il mistero. Alcuni studiosi ne sono convinti: il ritratto è stato dipinto quando era ancora in vita. Gli scettici: fare attenzione ai falsi

LONDRA. Occhi scuri, baffi e barba, labbra sottili: svelato il vero volto di William Shakespeare. La scoperta, è stata possibile grazie all’analisi di un quadro dipinto mentre lo scrittore era ancora in vita. Per l’annuncio ufficiale bisogna attendere fino a domani, ma il Times ha già anticipato oggi l’importante novità. Finalmente, quindi, si sa quale sia il vero volto di William Shakespeare, avendo i massimi esperti del settore stabilito con certezza che uno dei numerosi ritratti della gloria della letteratura britannica è stato dipinto prima della morte.

Il quadro in questione è stato realizzato sei anni prima che l’aedo morisse, ovvero quando aveva 46 anni. È stato dipinto nel 1610 ed è appartenuto per tre secoli alla stessa famiglia. Inizialmente lo aveva il conte di Southampton, che fu il mecenate di Shakespeare. Nessuno immaginava che l’uomo del dipinto potessere essere lo scrittore, tutti pensavano che si trattasse di Sir Walter Raleigh.

A dipingere l’opera fu un fiammingo, Cornelis Janssen, che lavorò a lungo in Inghilterra. Questo sarebbe l’unico ritratto di Shakespeare in vita, specifica il Times. Ce ne sono, infatti, altri due, entrambi dipinti dopo la sua morte da pittori che lo avevano conosciuto personalmente. L’esperto d’arte Alec Cobbe ha eseguito numerosi test scientifici per accertare l’originalità dell’opera. Anche Stanley Wells, uno dei massimi studiosi di Shakespeare, concorda con questa teoria. Altri ricercatori, invece, mantengono posizioni più caute. I curatori Erin Blake e Tarnya Cooper sono scettici soprattuttto per il moltiplicarsi di falsi difficili da scovare.


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