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La Sala

L’AMORE NON E’ LO ZIMBELLO DEL TEMPO: "AMORE E’ PIU’ FORTE DI MORTE" (Cantico dei cantici: 8.6). Un omaggio a William Shakespeare* e a Giovanni Garbini** - progetto e selezione a cura del prof. Federico La Sala

lunedì 6 febbraio 2006 di Emiliano Morrone
SHAKESPEARE, SONETTO 116
Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments. Love is not love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove:
O, no! it is an ever-fixed mark,
That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,
Whose worth’s unknown, although his height be taken.
Love’s not Time’s fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle’s compass come;
Love alters not with his brief hours and (...)

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> L’AMORE NON E’ LO ZIMBELLO DEL TEMPO: "AMORE E’ PIU’ FORTE DI MORTE" (Cantico dei cantici: 8.6). --- L’amore è uno straordinario ’motore’ per l’evoluzione ("Plos Biology").

mercoledì 16 settembre 2015

L’amore è il motore dell’evoluzione

Le coppie che si scelgono fanno più figli e li curano meglio *

L’amore è uno straordinario ’motore’ per l’evoluzione: le coppie che si scelgono hanno infatti più figli e li curano meglio, aumentando così la probabilità di tramandare i propri geni. La scoperta, descritta sulla rivista Plos Biology, è stata fatta sui fringuelli diamante mandarino (o diamantini), che come l’uomo sono monogami, molto esigenti nello scegliere il partner e condividono le cure dei figli.

Noi esseri umani infatti siamo piuttosto complicati quando si tratta di trovare un compagno: riusciamo a trovare la persona giusta con cui mettere su famiglia spesso dopo tanti flirt, rifiuti umilianti, ripensamenti e qualche colpo di fortuna. Ma dal punto di vista dell’evoluzione l’essere così esigenti non è una perdita di tempo ed energie, quando bisognerebbe semplicemente moltiplicarsi? No, secondo la ricerca coordinata da Malika Ihle, del Max Planck Institute for Ornithology, che ha calcolato costi e benefici dell’amore su una popolazione di 160 uccelli. Ad alcuni di essi è stato consentito di scegliersi liberamente e di rimanere insieme, mentre nell’altra metà del gruppo, un po’ come i genitori d’altri tempi, si è intervenuti separando le coppie formate spontaneamente e facendo accoppiare tra loro gli esemplari ’dal cuore spezzato’.

I risultati sono stati sorprendenti: le coppie che si erano scelte avevano avuto il 37% in più di pulcini nati vivi, mentre le coppie ’forzate’ avevano il triplo di uova non fecondate e molti pulcini morti dopo la schiusa. Inoltre nelle prime 48 ore, periodo critico per la cura dei piccoli, i padri ’non innamorati’ erano meno diligenti nell’accudirli

* ANSA, 15 settembre 2015


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