Reggio Calabria, il capo dello Stato in visita ha incontrato gli universitari
che hanno criticato la riforma e lamentato "l’assenza di uomini capaci"
Napolitano, appello ai giovani
"Nuove generazioni in politica"
Dal presidente della Repubblica timori "di vuoti" strutturali per il Mezzogiorno
e preoccupazione per Gaza: "Imperativo assillante fermare questo conflitto" *
REGGIO CALABRIA - "E’ essenziale nella politica e nell’amministrazione un rinnovamento generazionale, e questo non si decide per decreto ma solo attraverso un vostro sforzo, un impegno, che bisogna a tutti i costi provocare in un sistema che è ancora molto chiuso". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rivolgendosi agli studenti universitari incontrati oggi nel corso del secondo (ed ultimo) giorno della sua visita a Reggio Calabria. Una visita che per Napolitano è anche occasione per tornare ad esternare le sue preoccupazioni sul futuro del Sud. Senza dimenticare "il conflitto che infuria nella Striscia di Gaza e tocca anche il vicino territorio israeliano".
I giovani. Alla facoltà di Architettura di Reggio Calabria, il presidente della Repubblica ha incontrato in privato i componenti del Consiglio degli studenti. Il presidente del Consiglio, Bruno Madaffari, ha letto al capo dello Stato un documento di tre cartelle in cui si rinnovano le critiche alla riforma del sistema universitario e si rivendica un ruolo nel processo di sviluppo della Calabria, deprecando "l’assenza in molti casi di uomini capaci".
La risposta di Napolitano è stata esplicita. Da un lato ha assicurato la sua attenzione e il suo interesse per una rivendicazione di partecipazione giovanile alla gestione della cosa pubblica, tanto più in quanto avanzata da giovani universitari che nel loro documento fanno riferimento per primi ai suoi richiami sull’importanza del sistema formativo e della ricerca e in particolare ai richiami contenuti nel messaggio di fine anno che spingono nord e sud del paese ad affrontare uniti la grave crisi economico-finanziaria.
Dall’altro lato Napolitano ha confermato la sua attenzione per quel che avviene proprio all’interno della scuola pubblica. "Il fatto stesso che io venendo in Calabria - ha detto - abbia voluto visitare l’università, sia a Cosenza che a Reggio Calabria, dimostra che io considero assolutamente vitale il sistema universitario e più in generale quello della formazione poiché si occupa del ’capitale umano’ che è uno dei target nelle politiche dei fondi strutturali europei. Il capitale umano rappresenta le forze di lavoro giovanili, la loro formazione a livello universitario e anche ad altri livelli. Parlare di questo significa - ha aggiunto Napolitano - valorizzare al massimo tutte le potenzialità anche per affrontare il problema che voi avete indicato di disponibilità o di assenza di uomini capaci". Subito dopo Napolitano ha aggiunto l’appello a darsi da fare e a prepararsi a sostituire quelli che non sono ritenuti capaci.
Il Sud. Giorgio Napolitano, a Reggio Calabria è anche tornato ad esprimere il timore "di vuoti" strutturali che caratterizzano le regioni del Mezzogiorno. Nel ricollegarsi ad un intervento per la riduzione del divario dello sviluppo tra il Nord ed il Sud delle regioni in ambito europeo, il capo dello Stato ha fatto riferimento a "un bilancio critico che fa tutt’uno con quello della strategia di nuova programmazione portata avanti in Italia nei confronti del Mezzogiorno tra gli anni 1998 e 2008".
Allo stato attuale, ha ammonito Napolitano, dall’aula magna dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, "non è nemmeno dato sapere se il quadro strategico nazionale approvato per il 2007-2013 resti tutt’ora valido e impegnativo, o se adesso sia destinato a seguire un puro e semplice vuoto di strategia verso il Mezzogiorno". Si tratta, ha spiegato, "di nodi che richiamano da un lato quel dovere di solidarietà tra Nord e Sud che è garanzia costituzionale dell’unità nazionale e quell’impegno all’autocorrezione e all’innovazione che deve essere portato avanti nel Mezzogiorno".
Gaza. "E’ ormai un imperativo assillante per la comunità internazionale fermare questo conflitto e agire sulla strada del dialogo e del negoziato che non deve essere compromessa e bloccata dal durissimo scontro in atto", ha detto il presidente della Repubblica a proposito del conflitto nella Striscia di Gaza. "Non occorre che io sottolinei - ha affermato - quanto ci angosci e che appaia devastante, al di la di ogni analisi delle responsabilità, il conflitto che infuria nella Striscia di Gaza e tocca anche il vicino territorio israeliano".
* la Repubblica, 16 gennaio 2009