NAPOLITANO: REGIONI MEZZOGIORNO SUPERINO INERZIA
COSENZA - Giorgio Napolitano, in visita all’Universita’ della Calabria, ha chiesto alle regioni meridionali di superare ’’ogni forma di inerzia e di stanca gestione dell’esistente’’ per affrontare i problemi particolari che affliggono quest’area del paese. Il Capo dello Stato ha anche segnalato ’’deleterie contrapposizioni tra Nord e Sud e vecchie e nuove sordita’ verso le esigenze del Mezzogiorno’’.
RICERCATORI,NESSUN FUTURO "Le scelte legislative di questo Governo danno una sola opportunità ai ricercatori delle università italiane: abbandonare il proprio Paese per lavorare all’estero". E’ un passo della lettera aperta che "i precari invisibili della ricerca dell’Università della Calabria" avrebbero voluto consegnare stamattina al Presidente della Repubblica.
"Per motivi di sicurezza, secondo quanto ci è stato spiegato - ha detto uno dei ricercatori precari - non ci è stato consentito di parlare col Capo dello Stato per consegnargli la lettera, ma abbiamo voluto ugualmente fare sentire la nostra voce di fronte a quello che ormai si presenta come un disfacimento del mondo universitario. Il nostro futuro, a causa dei provvedimenti del Governo, è ormai cancellato e non abbiamo alcuna speranza eppure i precari della ricerca e della docenza svolgono un ruolo essenziale per il buon andamento delle attività universitarie. L’abolizione dei provvedimenti che prevedono un’imponente riduzione dei finanziamenti all’università e il drastico ridimensionamento del turnover per il reclutamento di nuovo personale è una condizione assolutamente necessaria. Il Governo, in questo senso, deve compiere un passo indietro e il presidente Napolitano può svolgere un ruolo decisivo".
Il Presidente Napolitano in occasione della intitolazione dell’Aula Magna dell’Università della Calabria a Beniamino Andreatta: "Prezioso per l’Italia sarebbe oggi il contributo della sua competenza e della sua fantasia, della sua passione e del suo coraggio".
"C’è da dire quanto prezioso per l’Italia sarebbe oggi il suo contributo: il contributo della sua competenza e della sua fantasia, della sua passione e del suo coraggio, del suo senso dell’interesse pubblico al servizio di visioni anticonvenzionali dei problemi dell’economia e di scelte limpide e rigorose". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo all’Università degli Studi della Calabria, ad Arcavacata di Rende, in occasione della cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna al Prof. Beniamino Andreatta.
Napolitano in Calabria: "Deleteria
contrapposizione tra Nord e Sud"
Proteste dei giovani dell’Onda: "Con la riforma precari costretti a emigrare"
COSENZA - Giorgio Napolitano, in visita all’Università della Calabria, ha chiesto alle regioni meridionali di superare "ogni forma di inerzia e di stanca gestione dell’esistente" per affrontare i problemi particolari che affliggono quest’area del paese. Il Capo dello Stato ha anche segnalato "deleterie contrapposizioni tra Nord e Sud e vecchie e nuove sordità verso le esigenze del Mezzogiorno".
Ricordando Beniamino Andreatta, Napolitano ha sollecitato a ritrovare la "passione" dell’ex ministro della Difesa, "la passione di un uomo del Nord per il Mezzogiorno" che "veniva portata avanti con il sentimento di un dovere nazionale". Una tradizione questa, spiega Napolitano, che "vide via via illuminati uomini del Nord impegnati in prima persona nei primi anni del secolo per la rinascita del Mezzogiorno".
Ebbene, ha auspicato il Capo dello Stato, se "quella tradizione riprendesse vigore sarebbe una risposta a deleterie contrapposizioni fra Nord e Sud, alle vecchie e nuove sordità verso le esigenze del Mezzogiorno". Sarebbe, ha aggiunto duro Napolitano, "una risposta eloquente a ogni forma di scoramento, di inerzia e di stanca gestione dell’esistente in seno alle nostre stesse regioni meridionali".
Al suo arrivo all’Università della Calabria, il presidente della Repubblica è stato accolto da una manifestazione organizzata dagli studenti dell’Onda. Una decina di ragazzi sono stati allontanati dalla polizia mentre un loro portavoce spiegava che la contestazione non era rivolta al Capo dello Stato. "La visita di Napolitano in Calabria", ha riferito uno studente che indossava una maglietta bianca con su scritto ’Precari invisibili della ricerca Unical’, "è per noi l’occasione di rilanciare la nostra protesta contro l’attuale sistema universitario".
I giovani volevano consegnare infatti al presidente una lettera aperta per denunciare come "le scelte legislative di questo governo danno una sola opportunità ai ricercatori delle università italiane: abbandonare il proprio paese per lavorare all’estero". "Per motivi di sicurezza, secondo quanto ci è stato spiegato - ha detto uno dei ricercatori precari - non ci è stato consentito di parlare col Capo dello Stato per consegnargli la lettera, ma abbiamo voluto ugualmente fare sentire la nostra voce".
* la Repubblica, 15 gennaio 2009
Visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in Calabria il 15 e il 16 gennaio
La visita inizia giovedì 15 gennaio ad Arcavacata -Rende con la partecipazione del Capo dello Stato alla cerimonia di intitolazione dell’Aula Magna dell’Università degli Studi della Calabria al Prof. Beniamino Andreatta, fondatore e primo Rettore dell’Ateneo, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico.
Trasferitosi a Lamezia Terme nel pomeriggio, il Presidente Napolitano incontra il Rettore e alcuni componenti del Senato accademico dell’Università degli Studi "Magna Grecia" di Catanzaro. Partecipa, poi, alla inaugurazione della nuova Aula consiliare in occasione del 40° anniversario dell’istituzione del Comune e, in questa sede, incontra una rappresentanza delle Associazioni impegnate nella lotta al racket e alla criminalità organizzata.
In serata il Capo dello Stato arriva a Reggio Calabria e visita, in forma privata, il Museo nazionale della Magna Grecia.
Venerdì 16 gennaio il Presidente Napolitano si reca all’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria dove è allestita la mostra dedicata a Antonio Quistelli. Quindi interviene al Convegno Internazionale "Mezzogiorno Euromediterraneo. Idee per lo sviluppo". (All’introduzione del Rettore Giovannini seguono le relazioni dei professori Alessandro Bianchi e Lucio Villari e del Commissario per le Politiche Regionali dell’Unione Europea, Danuta Hubner. Sono previsti anche interventi del Presidente della Reale Accademia di Scienze Economiche e Finanziarie di Spagna, Jaurne Gil Aluja e del Direttore del Censis, Giuseppe Roma).
Nel pomeriggio, prima del rientro a Roma, il Capo dello Stato partecipa alla inaugurazione del nuovo Centro polivalente dell’Associazione "Piccola Opera Papa Giovanni" dedicato alla cura e alla riabilitazione di bambini e giovani disabili.
La visita di Napolitano all’università della Calabria mi ha lasciata indignata ed amareggiata. E’ stata l’ennesima iniziativa di facciata,voluta fortemente dal rettore Giovani Latorre. Ma all’unical tutto è facciata,e gli altri atenei calabresi non sono da meno. I giornali,i media,nessuno ha parlato di ciò che succedeva fuori dall’aula magna,mentre Napolitano riceveva gli encomi da chi in aula,invece,poteva starci. Gli studenti(e non solo i ricercatori) protestavano perchè non hanno potuto partecipare all’incontro,perchè avrebbero voluto farsi ascoltare dal Capo dello Stato,perchè,senza filtri e senza mezzi termini,avrebbero voluto spiattellargli in faccia la realtà calabrese. Napolitano,che è il Capo dello Stato italiano e dovrebbe rappresentare tutti i cittadini,farsi carico e portavoce di tutte le esigenze,in un paese che si dice pluralista,come il nostro,ha agito come il buon Virgilio suggeriva a Dante in un canto delle Divina Commedia "Non ti curar di lor ma guarda e passa". Nè ha preteso di avere la lettera che era stata scritta dai ricercatori dell’unical per illustrare quali erano le ragioni della protesta,lettera che non gli è stata fatta pervenire "per ragioni di sicurezza",manco fosse stato un pacco bomba,od una lettera delle Brigate Rosse. Si chiedeva solo attenzione ed ascolto,tutto quì. Ma in Calabria siamo abituati a questo genere di visite ufficiali,per le quali si spendono tempo ed energie a ripulire i sepolcri imbiancati della calabria,a mostrare le grandezze di questa terra,a porgere sorrisi e cortesie.In genere questo accade quando ci sono i nostri politici,nel mezzo. Fa una certa impresione vedere il rettore di un ateneo (in questo caso si è trattato di Giovanni Latorre) impegnato nel difficile compito del mediatore. Ma l’unical è stata anche capace,molti anni fa,di conferire una lauea ad onorem all’imprenditore Silvio Berlusconi,in ingegneria gestionale,nonostante il disappunto dell’allora preside di quella facoltà,l’illustre professore svizzero Guenot,il quale dopo un pò si ritirò dall’incarico.Pare che allora,Berlusconi,ringraziò con una bella cifra. Possono dirsi libere le università calabresi? Sono,a mio avviso,centri di potere,pozzi di denaro,e luoghi d’impiego. Il solito magna magna,insomma. Lodevole il discorso di Napolitano,che s’è mantenuto molto sul generico,come già aveva fatto nel dicorso di fine anno il 31 dicembre scorso.Non ha fatto il minimo accenno a ciò che è venuto fuori dall’inchiesta Why not-Saladino,ne a quella che è la vera questione calabrese,la fortissima emigrazione dei giovani dopo la laurea,che in Calabria non hanno futuro ne prospettive,se non quelle che conosciamo. A quali regioni meridionali si è rivolto,il presidente? I ragazzi non erano in aula,e tra qualche anno molti di loro non risiedaranno più neanche in Calabria. Chi sono le regioni meridionali?
Anna Rita Sarro
Reggio Calabria, il capo dello Stato in visita ha incontrato gli universitari
che hanno criticato la riforma e lamentato "l’assenza di uomini capaci"
Napolitano, appello ai giovani
"Nuove generazioni in politica"
Dal presidente della Repubblica timori "di vuoti" strutturali per il Mezzogiorno
e preoccupazione per Gaza: "Imperativo assillante fermare questo conflitto" *
REGGIO CALABRIA - "E’ essenziale nella politica e nell’amministrazione un rinnovamento generazionale, e questo non si decide per decreto ma solo attraverso un vostro sforzo, un impegno, che bisogna a tutti i costi provocare in un sistema che è ancora molto chiuso". Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rivolgendosi agli studenti universitari incontrati oggi nel corso del secondo (ed ultimo) giorno della sua visita a Reggio Calabria. Una visita che per Napolitano è anche occasione per tornare ad esternare le sue preoccupazioni sul futuro del Sud. Senza dimenticare "il conflitto che infuria nella Striscia di Gaza e tocca anche il vicino territorio israeliano".
I giovani. Alla facoltà di Architettura di Reggio Calabria, il presidente della Repubblica ha incontrato in privato i componenti del Consiglio degli studenti. Il presidente del Consiglio, Bruno Madaffari, ha letto al capo dello Stato un documento di tre cartelle in cui si rinnovano le critiche alla riforma del sistema universitario e si rivendica un ruolo nel processo di sviluppo della Calabria, deprecando "l’assenza in molti casi di uomini capaci".
La risposta di Napolitano è stata esplicita. Da un lato ha assicurato la sua attenzione e il suo interesse per una rivendicazione di partecipazione giovanile alla gestione della cosa pubblica, tanto più in quanto avanzata da giovani universitari che nel loro documento fanno riferimento per primi ai suoi richiami sull’importanza del sistema formativo e della ricerca e in particolare ai richiami contenuti nel messaggio di fine anno che spingono nord e sud del paese ad affrontare uniti la grave crisi economico-finanziaria.
Dall’altro lato Napolitano ha confermato la sua attenzione per quel che avviene proprio all’interno della scuola pubblica. "Il fatto stesso che io venendo in Calabria - ha detto - abbia voluto visitare l’università, sia a Cosenza che a Reggio Calabria, dimostra che io considero assolutamente vitale il sistema universitario e più in generale quello della formazione poiché si occupa del ’capitale umano’ che è uno dei target nelle politiche dei fondi strutturali europei. Il capitale umano rappresenta le forze di lavoro giovanili, la loro formazione a livello universitario e anche ad altri livelli. Parlare di questo significa - ha aggiunto Napolitano - valorizzare al massimo tutte le potenzialità anche per affrontare il problema che voi avete indicato di disponibilità o di assenza di uomini capaci". Subito dopo Napolitano ha aggiunto l’appello a darsi da fare e a prepararsi a sostituire quelli che non sono ritenuti capaci.
Il Sud. Giorgio Napolitano, a Reggio Calabria è anche tornato ad esprimere il timore "di vuoti" strutturali che caratterizzano le regioni del Mezzogiorno. Nel ricollegarsi ad un intervento per la riduzione del divario dello sviluppo tra il Nord ed il Sud delle regioni in ambito europeo, il capo dello Stato ha fatto riferimento a "un bilancio critico che fa tutt’uno con quello della strategia di nuova programmazione portata avanti in Italia nei confronti del Mezzogiorno tra gli anni 1998 e 2008".
Allo stato attuale, ha ammonito Napolitano, dall’aula magna dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, "non è nemmeno dato sapere se il quadro strategico nazionale approvato per il 2007-2013 resti tutt’ora valido e impegnativo, o se adesso sia destinato a seguire un puro e semplice vuoto di strategia verso il Mezzogiorno". Si tratta, ha spiegato, "di nodi che richiamano da un lato quel dovere di solidarietà tra Nord e Sud che è garanzia costituzionale dell’unità nazionale e quell’impegno all’autocorrezione e all’innovazione che deve essere portato avanti nel Mezzogiorno".
Gaza. "E’ ormai un imperativo assillante per la comunità internazionale fermare questo conflitto e agire sulla strada del dialogo e del negoziato che non deve essere compromessa e bloccata dal durissimo scontro in atto", ha detto il presidente della Repubblica a proposito del conflitto nella Striscia di Gaza. "Non occorre che io sottolinei - ha affermato - quanto ci angosci e che appaia devastante, al di la di ogni analisi delle responsabilità, il conflitto che infuria nella Striscia di Gaza e tocca anche il vicino territorio israeliano".
* la Repubblica, 16 gennaio 2009