ITALIA: ABRUZZO. Il presidente della Repubblica visita le zone terremotate, si commuove davanti alle bare. Ringrazia per l’efficenza della macchina dei soccorsi. Poi si lamenta con i giornalisti ...

IL PRESIDENTE NAPOLITANO A L’AQUILA, A ONNA. Non sono qui per farmi fotografare.

sul terremoto bisogna parlare il linguaggio della verità, dice Giorgio Napolitano, che vede "irresponsabilità diffuse" di fronte alla tragedia di edifici antisismici ugualmente crollati travolgendo vite umane.
giovedì 9 aprile 2009.
 

[...] Di fronte allo spettacolo di edifici di recente costruzione, distrutti dal terremoto e che hanno provocato tante vittime, Giorgio Napolitano dice: "Deve esserci un esame di coscienza senza discriminanti né coloriture politiche, riguardo a chi ha avuto responsabilità. Nessuno in questi casi dovrebbe chiudere gli occhi".

"Bisogna vedere - ha aggiunto Napolitano - come sia potuto accadere che non siano state attivate indispensabili norme, che erano state tradotte in legge e chiedersi anche come non siano scattati i necessari controlli. Nessuno in questi casi nessuno dovrebbe chiudere gli occhi. Né chi vende, né chi acquista un immobile. Ma al di là delle responsabilità, bisogna decidere - ha sottolineato il presidente della Repubblica - cosa è possibile fare, affinché tutto ciò non accada mai più. E questo si può fare non con profezie o impossibili previsioni dei terremoti, ma rendendo sicuri gli edifici, anche quelli più antichi".

Anche sul terremoto bisogna parlare il linguaggio della verità, dice Giorgio Napolitano, che vede "irresponsabilità diffuse" di fronte alla tragedia di edifici antisismici ugualmente crollati travolgendo vite umane [...]


Diretta - CRONACA

-  Napolitano visita le zone terremotate
-  "Nei soccorsi generosità straordinaria"
-  Cdm: "Dopo Pasqua sospesi bollette e mutui"
*

Il capo dello Stato all’Aquila si commuove davanti alle bare. Ringrazia per l’efficenza della macchina dei soccorsi. Poi si lamenta con i giornalisti: "Non sono qui per farmi fotografare". Recuperati altri corpi, il bilancio è di 279 vittime. Il Viminale: si scaverà fino a Pasqua. Nuove forti scosse nella notte e all’alba. Un migliaio i feriti, 28 mila i senza casa, quasi 18 mila nelle tendopoli. Domani all’Aquila i funerali di Stato. Il Cdm rinvia a dopo Pasqua il decreto sugli aiuti ma dà il via libera a un’ordinanza che sospende bollette e mutui

12:19 Cdm, dopo Pasqua sospesi bollette e mutui Il Cdm ha rinviato a dopo Pasqua il decreto sugli aiuti per le zone terremotate, mentre ha dato via libera a un’ordinanza per sospendere i termini relativi, fra l’altro, a mutui e bollette per i cittadini coinvolti dal sisma. Il decreto contenente gli stanziamenti tornerà sul tavolo del Cdm la settimana prossima. Dovrebbe essere stato anche rinviato lo stanziamento di circa 70 milioni di euro che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti aveva previsto in favore della Protezione civile

12:14 Appello Croce rossa: donare solo materiale nuovo A tutti coloro che in queste ore stanno raccogliendo materiali e generi di prima necessità per le popolazioni colpite dal sisma, la Croce Rossa Italiana rivolge un appello "a donare solo materiale rigorosamente nuovo e confezionato", specificando che "a differenza di quanto erroneamente riportato da numerosi organi di informazione, la Cri non accetta beni usati di qualsiasi genere" e invita ad attenersi alle indicazioni riportate sul sito dell’associazione: www.cri.it.

11:51 Al via Consiglio dei ministri su aiuti per terremoto E’ cominciata a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri. Al centro, il pacchetto di misure che il governo intende varare in favore delle zone colpite. Prima della riunione, incontro fra il premier, Umberto Bossi e Roberto Maroni, sul decreto sicurezza. Nel frattempo i tecnici del governo hanno lavorato per le ultime limature ai provvedimenti sull’emergenza Abruzzo

11:49 Napolitano: non sono qui per farmi fotografare Napolitano, poco prima di entrare nella tendopoli allestita all’ingresso di Onna, si è lamentato con il gruppo dei giornalisti e dei fotografi che gli impedivano l’ingresso lanciando un pressante invito a "farsi da parte" e un esplicito "non rompete". "Non sono venuto qui per farmi fotografare, lasciateci entrare tranquillamente" ha detto il capo dello Stato

11:37 Napolitano giunto a Onna Giorgio Napolitano è giunto a Onna, il borgo dell’Aquila che con 39 vittime su 300 abitanti, è il simbolo della tragedia del terremoto abruzzese. Il capo dello Stato ha attraversato la frazione ridotta a un cumulo di macerie e si è recato alla tendopoli allestita in un campo vicino che ospita gli sfollati

11:36 Chiodi, Napolitano ha promesso che vigilerà Chiodi ha aggiunto poi che "il Capo dello Stato ci ha promesso che quando sarà passato questo momento di emotività non saremo dimenticati, che lui vigilerà". "Napolitano - ha spiegato il presidente della Regione - ha detto che tutto verrà seguito da lui, nei limiti delle sue competenze, nei prossimi mesi e anni; che la situazione dell’Abruzzo sarà una priorità e questa è una cosa molto importante. Il presidente era informato però l’ho visto più volte, davanti alle parole di Bertolaso, sbarrare gli occhi e sorprendersi per i dati di quella che, come ha detto lo stesso capo della Protezione civile, è la più grossa emergenza che il paese vive dall’unità d’Italia perché è la prima volta che viene coinvolta un’intera città, un’intera popolazione"

11:28 Chiodi, Napolitano ha detto lo Stato c’è Nei territori dell’Abruzzo "lo Stato c’è". E’ la considerazione che, secondo quanto riferisce il presidente della Regione Gianni Chiodi, ha espresso Giorgio Napolitano durante l’incontro con Bertolaso. "Il presidente ha apprezzato moltissimo la presenza dello Stato in queste zone e ha osservato - ha proseguito Chiodi - che paradossalmente lo Stato è fortemente presente proprio in un posto dove di fatto lo Stato non c’è più perché sono inagibili tutte le strutture che lo rappresentano"

11:17 Napolitano davanti alla casa dello studente Giorgio Napolitano si è fermato dinanzi alla casa dello studente, in via XX settembre, dove sono morti diversi giovani nel crollo della palazzina. Napolitano si è fermato a parlare con i vigili del fuoco che stanno ancora scavando per cercare altri eventuali corpi di giovani rimasti sotto le macerie

11:16 Sotto le macerie teca con spoglie di Celestino V La volta della basilica di Santa Maria di Collemaggio all’Aquila è crollata nel punto in cui si trova la teca che custodisce le spoglie di papa Celestino V, rimasta quindi sotto un cumulo di macerie. La reliquia del "papa del gran rifiuto" si salvò nel terremoto del 1703, quando venne giù il soffitto dell’edificio costruito nel 1287. Il sisma di lunedì scorso ha fatto precipitare la volta della chiesa romanica

11:14 Napolitano incontra speleologi, pompieri e militari Giorgio Napolitano si è intrattenuto per circa un’ora nel centro di coordinamento che la Protezione civile ha allestito nella scuola allievi ispettori della Guardia di finanza all’Aquila. Uscendo dalla palazzina il Capo dello Stato, accompagnato da Bertolaso, ha stretto la mano a una decina di uomini che in questi giorni si sono adoperati nei soccorsi alla popolazione colpita dal sisma: speleologi, vigili del fuoco e militari dell’esercito

11:02 Napolitano: generosità straordinaria "Sono qui per dovere e sentimento. Sono qui per ringraziarvi per tutto ciò che state facendo, uno sforzo di efficienza e di generosità straordinaria nell’ambito dell’organizzazione dello Stato e della mobilitazione dei cittadini" ha detto Giorgio Napolitano al termine dell’incontro con Bertolaso che ha illustrato la macchina dei soccorsi. Il capo dello Stato ha poi iniziato un sopralluogo sui luoghi più colpiti iniziando dalla casa dello studente nel centro storico dell’Aquila. La tappa successiva sarà la piccola frazione di Onna, il paese completamente distrutto dal sisma. Napolitano si recherà poi alla tendopoli di San Demetrio, allestita per accogliere 500 sfollati. La mattinata si concluderà con il ritorno alla caserma di Coppito dove dovrebbe svolgersi un incontro con la stampa

* la Repubblica, 09.04.2009 - ripresa parziale, per aggiornamenti - cliccare sul rosso.


Ansa» 2009-04-09 14:23

TERREMOTO, NAPOLITANO: OCCORRE ESAME DI COSCIENZA

L’AQUILA - Di fronte allo spettacolo di edifici di recente costruzione, distrutti dal terremoto e che hanno provocato tante vittime, Giorgio Napolitano dice: "Deve esserci un esame di coscienza senza discriminanti né coloriture politiche, riguardo a chi ha avuto responsabilità. Nessuno in questi casi dovrebbe chiudere gli occhi".

"Bisogna vedere - ha aggiunto Napolitano - come sia potuto accadere che non siano state attivate indispensabili norme, che erano state tradotte in legge e chiedersi anche come non siano scattati i necessari controlli. Nessuno in questi casi nessuno dovrebbe chiudere gli occhi. Né chi vende, né chi acquista un immobile. Ma al di là delle responsabilità, bisogna decidere - ha sottolineato il presidente della Repubblica - cosa è possibile fare, affinché tutto ciò non accada mai più. E questo si può fare non con profezie o impossibili previsioni dei terremoti, ma rendendo sicuri gli edifici, anche quelli più antichi".

Anche sul terremoto bisogna parlare il linguaggio della verità, dice Giorgio Napolitano, che vede "irresponsabilità diffuse" di fronte alla tragedia di edifici antisismici ugualmente crollati travolgendo vite umane. Il capo dello Stato cita la frase di "un’esponente dell’opposizione" che ha detto "nessuno è senza colpe". "Credo che abbia ragione", commenta. Napolitano chiede "un esame di coscienza" che superi le preferenze politiche di ognuno "riguardo a chi ha avuto ragione e chi ha avuto torto o responsabilità in queste cose". L’esponente dell’opposizione che dice "nessuno è senza colpa", commenta Napolitano "é uno che di solito non è incline a fare affermazioni di questo genere". Lo dice come un’annotazione incoraggiante. "Qui non si tratta di liberarsi di ogni responsabilità ma - spiega il capo dello Stato - di capire veramente come sia potuto accadere che non ci sia stata l’attivazione indispensabile di norme di prevenzione che erano state tradotte in legge, o che ci sia stato un difetto nei controlli previsti. Sono irresponsabilità diffuse dei soggetti che in definitiva sono coinvolti nella costruzione di un palazzo o nell’acquisto di una casa. Nessuno in questi casi dovrebbe chiudere gli occhi. Né chi costruisce, né chi acquista, né chi è chiamato a fare i controlli". "E’ necessario un esame di coscienza - ribadisce Napolitano - per capire cosa è indispensabile e urgente fare perché mai più ciò accada non affidandosi a profezie o previsioni impossibili ma rendendo sicuri gli edifici di nuova costruzione e anche quelli più antichi".

"Quella che forse mi resterà più impressa dopo questa visita credo sia l’immagine di quella strada di Onna che il sisma ha praticamente disintegrato". Così si è espresso il presidente della Repubblica dopo la sua breve visita nelle zone più colpite dal sisma. "Lì - ha aggiunto Napolitano - non era questione di cemento o di solidità delle strutture: lì si era esposti alla forza brutale della natura". Il capo dello Stato ha concluso poi che porterà con sé anche l’immagine "di tutti quei volti di persone che hanno perso la casa, i familiari e soprattutto di quelli che hanno perso i loro bambini".

Napolitano esprime soddisfazione, "una soddisfazione che inorgoglisce il nostro Paese", rispetto ai soccorsi e agli interventi per assicurare una prima sistemazione agli sfollati del terremoto. "Si è fatto moltissimo, con questo "molto singolare e molto italiano sistema di Protezione civile, che somma soccorritori che appartengono ai corpi dello Stato e volontari". Ma bisogna anche pensare, aggiunge, al dopo, e anche a un dopo successivo. Il "dopo" riguarda la creazione, come si è fatto in occasione di altri terremoti, di alloggi provvisori ma più accoglienti delle tende, in attesa che si ricostruiscano le case che si potranno ricostruire. Perché, sottolinea il capo dello Stato, c’é anche da valutare la situazione di chi non potrà più tornare nella casa che abitava. Ma queste valutazioni, aggiunge, bisognerà farle ancora dopo. "Verrà il tempo per determinare, sulla base di valutazioni concrete e aggiornate, l’orientamento su cosa fare per questo, per maturare un orientamento che oggi sarebbe prematuro annunciare. Oggi dobbiamo solo dire che ci deve essere continuità di impegno da parte dello Stato. Molte delle persone che ho incontrato oggi mi hanno detto: ’Non dimenticateci’. Il mio impegno è questo. Bisogna continuare con lo stesso slancio di questi giorni e trovando le risorse finanziarie necessarie".

Al termine della visita nelle zone terremotate dell’Abruzzo Napolitano si dice "molto colpito" da tutto ciò che ha visto. "Ogni immagine resterà impressa nella mia mente". In particolare, il capo dello Stato parla con "ammirazione" dello sforzo sinergico per i soccorsi, che ha visto sommarsi l’intervento dello Stato centrale con quello delle Regioni e dei Comuni. E anche delle organizzazioni volontarie. La stessa ammirazione, Napolitano la esprime verso la popolazione ricoverata nelle tendopoli: "Ho visto una grande dignità, compostezza e spirito di adattamento. Molti si sono espressi dicendo ’Siamo vivi!’, un’espressione che dice l’apprezzamento per aver avuta salva la vita, una consapevolezza che fa accettare tutti i sacrifici necessari per tornare alla normalità". In particolare, Napolitano ha parlato del triste spettacolo della devastazione del borgo di Onna, dove le case si sono sbriciolate e ha trovato la morte il 20-30% degli abitanti. "Lì non c’entra nulla il cemento. Quelle erano povere case contadine, esposte alla furia della natura". "Tra le cose che ricorderò - conclude - c’é la voce di chi mi ha parlato dei suoi cari rimasti sotto le macerie".


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