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MILANO. VIA CONCHETTA ....

A PRIMO MORONI, IN MEMORIA. E ALLA SUA LIBRERIA "CALUSCA" E AL CENTRO "COX 18" - IN QUESTI GIORNI SIGILLATO E SOTTO SEQUESTRO. Una nota di Federico La Sala

domenica 25 gennaio 2009
"CHI" SIAMO NOI, IN REALTÀ. Relazioni chiasmatiche e civiltà.
Lettera da ‘Johannesburg’ a Primo Moroni, in memoriam [19 marzo 2000] *
Caro Primo
Se dico: il diritto romano e il diritto tedesco sono entrambi
diritti, ciò è ovvio. Se invece dico: il diritto, questo
astratto, si realizza nel diritto romano e nel diritto
tedesco, questi concreti diritti, il nesso diventa mistico
(K. Marx, L’analisi della forma di valore, Bari, Laterza,
1976, p. 76).
Se dico: un uomo e una donna sono (...)

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> A PRIMO MORONI, IN MEMORIA. E ALLA SUA LIBRERIA "CALUSCA" E AL CENTRO "COX 18" -- "Primo Moroni: difendere la libertà diffondere la libertà ovunque" (Sempre poco allineati - a c. dell’ Archivio Primo Moroni)

sabato 19 marzo 2016

Primo Moroni: difendere la libertà diffondere la libertà ovunque

Sempre poco allineati. Esistenze indipendenti

A cura dell’Archivio Primo Moroni. Con la partecipazione di Sergio Bologna, Giairo Daghini.

Primo Moroni nacque a Milano nel 1936. Interrotti anzitempo gli studi in una scuola di avviamento professionale, si cimentò prima come addestratore di cani e poi come cameriere nella trattoria del padre. Irrequietezza e contrasti lo spinsero ad abbandonare la famiglia, a perfezionarsi alla scuola alberghiera di Stresa e a lavorare all’estero. In Costa Azzurra, all’hotel Negresco di Nizza, divenne capocameriere, chef de rang.

Nel 1953 si iscrisse al Partito comunista. Molti ed eterogenei furono dunque gli universi sociali con i quali entrò in contatto: dall’alta borghesia, cólta e spregiudicata nei comportamenti, alla solida comunità delle sezioni di partito. Frequentando i locali notturni milanesi, Moroni scoprì la passione e l’inclinazione per il ballo e iniziò a studiare danza classica. Partecipò a importanti concorsi internazionali distinguendosi nel charleston (vinse un campionato europeo) e nel rock’n roll, giungendo alle finali dei campionati mondiali. Un incidente al ginocchio, durante un’esibizione, mise fine alla sua carriera di ballerino.

Autodidatta, nella sua formazione culturale e politica Moroni trasse alimento dalla frequentazione della Casa della cultura. Centro organizzativo di concerti, spettacoli, mostre d’arte, presentazioni di libri, la Casa aveva i suoi principali punti di riferimento in Rossana Rossanda e Mario Spinella.

Nel 1963 lasciò il Pci. Per alcuni anni lavorò come investigatore privato e poi come addetto alle vendite di importanti editori (Fabbri, Mondadori, Vallardi). In breve, grazie alla tenacia e alle indubbie capacità, divenne responsabile di settore per la Antonio Vallardi.

Influenzato dagli autori della beat generation, dal movimento milanese dei capelloni, da riviste come «Quaderni Piacentini» e «Classe operaia», maturò una nuova cultura politica. Sul finire del 1967 si licenziò dalla Vallardi e con la liquidazione aprì, assieme ad altri, il circolo «Si o Si club». Oltre a gestire un ristorante, organizzare concerti, spettacoli, letture di poesia, dibattiti politici e culturali aperti a migliaia di iscritti, il club introdusse nel dibattito temi di forte rilevanza sociale come l’aborto e la questione femminile.

Nel 1970 si sposò con Sabina Miccoli, dal matrimonio con la quale nacque la prima figlia Maysa. Il club chiuse nel 1969 e nell’inverno 1971-72 Moroni aprì la libreria Calusca nel quartiere Ticinese che divenne un punto di riferimento nazionale per la diffusione delle pubblicazioni dei movimenti di estrema sinistra, un luogo di incontro per militanti e insegnanti e di reperimento di materiali sulla storia del movimento operaio.

Moroni non militò nei gruppi della sinistra extraparlamentare formatisi dopo il Sessantotto ma, attraverso la libreria, svolse un’opera di collegamento e riflessione trasversale sulle lotte sociali e sui loro riferimenti storici, per l’intero arcipelago di gruppi e movimenti.

La Calusca fu anche editore. Molto rilievo ebbe «Primo maggio», rivista di storiografia militante fondata da Sergio Bologna. A partire dalla Calusca, Primo e Sabina svilupparono una rete nazionale di distribuzione editoriale, la Cooperativa Punti Rossi che, formata da 65 tra librerie e centri di documentazione, permise la circolazione di produzioni editoriali alternative, di base e locali fino ad allora escluse dalla distribuzione commerciale.

Con la fine degli anni Settanta lo scenario mutò profondamente. Mentre la ristrutturazione economica andava distruggendo i poli industriali, iniziò la proliferazione dei gruppi armati. L’attività di diffusione di materiali di informazione politica molto radicali comportò alcune perquisizioni da parte della polizia, mentre numerosi habitués della Calusca furono arrestati in relazione alla loro militanza. A seguito di questi processi, la libreria registrò un sensibile cambiamento della domanda culturale, sempre più orientata verso psicoanalisi, medicina e alimentazione alternative, esoterismo e poesia.

Negli anni Ottanta Moroni orientò il suo impegno soprattutto verso le questioni giudiziarie e carcerarie che coinvolgevano molti suoi compagni. Attento al ruolo modernizzante dei movimenti, fu tra i primi a valorizzare le potenzialità controculturali dei gruppi punk milanesi impegnati nell’occupazione di nuovi spazi di socializzazione e autoproduzione musicale e culturale.

Nella primavera 1986 iniziò un nuovo rapporto sentimentale con Anna Pellizzi, dal quale nacque Chiara. In questi anni lavorò come ricercatore esterno per il Consorzio Aaster fondato e diretto da Aldo Bonomi, dedito ad analisi territoriali, sociologiche e culturali. Pubblicò, con Balestrini, L’orda d’oro, dove ricostruiva la storia dei movimenti politici e controculturali della nuova sinistra. Nel 1992 riaprì la libreria Calusca City Lights, in omaggio al poeta-libraio-editore Lawrence Ferlinghetti, all’interno del centro sociale autogestito Cox 18 di Milano e partecipò alla nascita delle riviste «Altreragioni» e «DeriveApprodi».

Morì a Milano nel 1998.


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