Canova e l’antico attravero il legame profondissimo tra la sua arte e la città
di Antonia Storace
NAPOLI - Svelati i corpi delle Tre Grazie, così Canova e l’antico apre al pubblico. Immaginate l’emozione dell’apertura della cassa? Ho visto la mostra in anteprima per voi grazie alla conferenza stampa che si è tenuta nella Sala del Toro Farnese del MANN, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e vi racconto del profondo legame tra il grande artista e la città.
Si intitola Canova e l’antico, la mostra allestita nelle sale espositive del MANN e dedicata ad Antonio Canova. Ma avrebbe potuto chiamarsi anche Canova e Napoli, per quel legame profondissimo che il Maestro dei marmi ebbe con la mia terra, della quale scrisse: “Per tutto sono situazioni di Paradiso”, in riferimento alla rete di grazia ideale e concreta sul cui basamento Napoli si regge.
“Il Canova ha avuto il coraggio di non copiare i greci e di inventare una bellezza, come avevano fatto i greci: che dolore per i pedanti! Per questo continueranno ad insultarlo cinquant’anni dopo la sua morte, ed anche per questo la sua gloria crescerà sempre più in fretta. Quel grande che a vent’anni non conosceva ancora l’ortografia, ha creato cento statue, trenta delle quali sono capolavori!”. Con queste parole, Stendhal esprimeva il suo pensiero su Canova. Citarle equivale a carpire, fin da subito, la grandezza di un talento creativo senza eguali.[...]
(per proseguire la lettura, cfr. l’intero art. di Antonia Storace)).