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FILOLOGIA, ARTE, TEOLOGIA, E ANTROPOLOGIA. "CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1 Gv., 4. 1-16). Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica "Deus caritas est" (2006) e, ancora oggi, nessuno ne sollecita la correzione del titolo. Che lapsus!!! O, meglio, che progetto!!!

CANOVA E IL VATICANO: LE GRAZIE, AMORE E PSICHE. Una gerarchia senza Grazie (greco: Χάριτες - Charites) e un papa che scambia la Grazia ("Charis") di Dio ("Charitas") con il "caro-prezzo" del Dio Mammona ("Caritas"). Materiali per riflettere - a c. di Federico La Sala

mercoledì 19 dicembre 2012


Materiali per riflettere
Grazie
CANOVA, Le tre Grazie
Amore e Psiche
RINASCIMENTO ITALIANO, OGGI: LA SCOPERTA DI UNA CAPPELLA SISTINA CON 12 SIBILLE.
ALLE RADICI DELLA BELLICOSA POLITICA DEL VATICANO. LA GUERRA NELLA TESTA DELLA GERARCHIA DELLA CHIESA CATTOLICO-ROMANA E L’INDICAZIONE ’DIMENTICATA’ DI GIOVANNI PAOLO II.
LA CHIESA DEL SILENZIO E DEL "LATINORUM". Il teologo Ratzinger scrive da papa l’enciclica "Deus caritas est" (2006) e, ancora (...)

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> CANOVA E IL VATICANO. --- Paolina Borghese meglio di Venere è la miss dell’Arte per gli italiani. A sorpresa vince la statua di Canova (di Natalia Aspesi).

martedì 5 luglio 2011

Il Censis ha chiesto a uomini e donne di scegliere la bellezza preferita, dipinta o scolpita

A sorpresa vince la statua di Canova, surclassando le modelle di Leonardo e Tiziano

Paolina Borghese meglio di Venere è la miss dell’Arte per gli italiani

-  La Monna Lisa non rappresenta un ideale estetico: piace solo all’8,4%
-  Afrodite Callipige è apprezzata dal 70,4% dei maschi specie al Sud e nelle isole

di Natalia Aspesi (la Repubblica, 05.07.2011)

Pareva che le più belle e desiderate fossero Belén Rodríguez nuda, e Kate Middleton vestita, magari anche la di lei famosa sorella Pippa, blandamente callipigia. Ma si tratta di ragazze straniere, soprattutto vere, vive e contemporanee. Invece no, la figura femminile che più piace agli italiani, maschi e femmine, giovani e anziani, è una celebrità vecchia di duecento anni. È una signora di marmo semidistesa e seminuda, una Venere Vincitrice con in mano una mela, scolpita dal solerte Canova nel momento in cui la bella aveva 25 anni, già aveva sepolto un primo marito generale e il secondo, di gran casato italiano, ne aveva ordinato la statua, mentre lei si apprestava ad accumulare generosa una trentina di amanti in vent’anni. Si tratta naturalmente di Paolina Bonaparte in Borghese, star della sontuosa Galleria Borghese di Roma, una bellezza classica che attira frotte di scolaresche in gita culturale.

Si è arrivati a questa scelta bizzarra, certo non contemporanea ma forse postmoderna, attraverso un’approfondita indagine curata dal Censis per la Fondazione Marilena Ferrari, «che ha come obiettivo quello di avvicinare il pubblico all’arte soprattutto italiana» facendola uscire «dal contesto polveroso dei musei, per diventare un bene usufruibile e comprensibile a tutti». Anche la signora Ferrari non si immaginava «che sarebbe stata la femminilità elegante e pudica di Paolina ad avere la meglio su bellezze più celebrate. Una conferma che per essere amata l’arte deve essere conosciuta».

Elezione quindi di Miss Arte Italiana e ingresso sul web di un Atlante dell’Arte Italiana (www.atlantedellarteitaliana.it) «favorito da un livello di risoluzione molto alto, in modo da rendere le riproduzioni particolarmente fedeli all’originale». La consultazione è gratuita, e il sito può già contare su 14mila immagini di 1.700 autori italiani, e arriverà a 25mila immagini di 2.500 autori. Superando oltre i siti di molti musei, anche googleartproject.com, che consente tour virtuali in 17 musei tra cui gli Uffizi di Firenze, e promette di ingrandire i particolari di certe opere.

Comunque nel sito italiano, si fa clic e son lì, piccoline, a migliaia, le opere d’arte italiane e non solo, e in riferimento al sondaggio si possono ammirare dalla Scapigliata di Leonardo (classificata quarta) alla Suonatrice di liuto di Orazio Gentileschi (10°), dalla Fiducia in Dio di Lorenzo Bartolini (22°), alla Salomè con la testa del Battista ancora fresca di taglio, del Tiziano (29°): e la celeberrima Monna Lisa di Leonardo? Un disastro, piace come donna solo all’8,4% degli italiani, classificandosi al 62° posto: e forse l’avrebbero gradita di più con baffi e pizzetto Dada.

Volendo perder tempo, gli appassionati potranno votare online la propria Venere o Odalisca o Sibilla preferita, vuoi del Giorgione, dell’Hayez o di Andrea del Castagno, sulla pagina facebook.com/missarteitaliana, come appunto si trattasse di figure più semplici e note, di Miss, di Veline, di Showgirls, magari pure di Olgettine.

Per l’ironico gioco, esperti dell’arte e dei consumi di massa hanno selezionato 120 bellezze dall’antichità all’800, viste e riviste anche su scatole di cioccolatini e t-shirt, immortalate dai grandi artisti italiani più celebri; e le hanno sottoposte a un campione di 1032 persone tra i 25 e i 64 anni, dal che si è chiarito che anche i giovani ambosessi che magari tifano per Lady Gaga o i vecchi che un tempo sognavano Madonna, se li metti davanti a una signora scolpita o dipinta, regrediscono nei gusti sino ad appassionarsi per femmine taglia minimo 48, bellissime in tempi in cui la femminilità piaceva carnosa, ondulata e anche un po’ cellulitica. Nude naturalmente, perché vestite, anche allora erano forse più pompose ma certo meno attraenti: come la stessa Paolina ricoperta di sete e ricami e gioielli in un ritratto di François-Joseph Kinson o molto malmostosa in un dipinto di Robert Lefèvre. E per fortuna che gli esperti hanno deciso di eliminare dalla gara le immagini sacre, se no Miss Arte Italiana sarebbe stata certamente una Madonna, una santa, una vergine, una martire.

Tanto per non sbagliare, i votanti si sono appassionati a varie Veneri che comunque abbondavano nella lista sottoposta al campione. E infatti tra le prime venti Miss Arte Italiana la metà sono Veneri (del Tiziano, del Botticelli, del Cignani, del Canova, del Giorgione, dell’Allori, ecc.): la seconda classificata, dopo Paolina (amata più dalle donne che dagli uomini, mah!) è infatti quella meravigliosa sederona di Afrodite Callipige, anche di spessa caviglia, che volge la testa soddisfatta per ammirare il suo ampio didietro, conservata al Museo Archeologico di Napoli: approvata dal 70,7% dei maschi, dal 78,4% degli ultraquarantacinquenni, dal 71,4% di meridionali e isolani. Terza bellezza, «un’opera misconosciuta, una bellezza mediterranea, ma apprezzata specialmente al Nord (è Miss Padania)...»; cioè l’Odalisca di Francesco Hayez, gli occhi bassi, pronta a sottomettersi e a lasciar cadere il telo che le copre appena il seno.

I gusti son gusti, e infatti due anni fa ci fu una mostra a New York, più bel libro, intitolati Extreme Beauty in Vogue, che raccoglievano le fotografie più chic dei fotografi più esagerati, che pur immortalando le natiche sublimi della modella Gisele o un seno encomiabile della modella-attrice Lauren Hutton, poi divagavano nell’horror presentato appunto come estrema bellezza: una Vegetable face (Irving Penn) coperta di fette di cetrioli, un ventre nudo stretto da una cintura di castità (Irving Penn), un viso tumefatto con applicazione di bistecca sull’occhio pesto (Helmut Newton) e ancora di Arthur Penn Epic proportions, una signora grassissima nuda, seduta ed assopita. L’iniziativa punta a un vasto successo, tanto che si sta già preparando un’indagine per eleggere Mister Arte Italiana.


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