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TOUR MONDIALE DI "TUTTO DANTE". A LONDRA, IL 5 APRILE ...

A LONDRA BENIGNI, CON DANTE, SENTE GIA’ IL PROFUMO DELLA PRIMAVERA ITALIANA. Da noi non è morto nulla, è tutto vivo. Io sto in Italia, lo sento. Non sto in un posto dove ci sono i cadaveri - Un’intervista di Alessandra Bonomolo - a cura di pfls

sabato 21 marzo 2009 di Federico La Sala
[...] "Conosco bene la situazione dei giovani in Italia, perché io vengo da là. Ma io non fuggo perché non sono un cervello, giusto per quello... Pensa se ci fosse stata questa fuga dei cervelli nel Rinascimento e avessero lasciato andare all’estero persone come Michelangelo, Leonardo, Galileo, Dante. Il solo pensiero fa impressione. Tutte le arti e tutti i poteri moderni sono imitazioni delle arti e dei poteri italiani, del nostro Rinascimento. Qualsiasi impero è un’imitazione del nostro, (...)

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> A LONDRA BENIGNI, CON DANTE, SENTE GIA’ IL PROFUMO DELLA PRIMAVERA ITALIANA. ---- NAPOLI. Sono arrivati da trenta Paesi del mondo e da tutte le regioni italiane. Centocinquantamila in marcia contro la mafia.E a sorpresa anche Saviano sul palco.

sabato 21 marzo 2009


-  Centocinquantamila in marcia contro la mafia
-  E a sorpresa anche Saviano sul palco

Una folla enorme ha sfilato in via Caracciolo insieme a Libera e ai familiari di 500 vittime della criminalità organizzata. Sono arrivati da trenta Paesi del mondo e da tutte le regioni italiane. A sorpresa sul palco anche Roberto Saviano.

È cominciata con l’inno d’Italia ed è finita, a sorpresa, con Roberto Saviano. A Napoli si è tenuta la marcia per la quattordicesima giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafia. Secondo l’associazione Libera, promotrice di una tre giorni dedicata all’impegno antimafia, al corteo hanno partecipato 150 mila persone. La presenza dello scrittore è stata tenuta nascosta fino all’ultimo minuto. Poi è salito sul palco e ha letto alcuni nomi delle vittime della criminalità organizzata: quello di Anna Politkovskaja, di sei immigrati africani uccisi a Castelvolturno, delle vittime della faida di Scampia e di Annalisa Durante, uccisa a Forcella a soli 14 anni. Saviano ha chiuso la lettura destinando un pensiero "anche a tutte le vittima di mafia che non conosciamo ancora".

LE FOTO La marcia dei centomila nel lungomare

I familiari delle vittime aprono il corteo. La marcia è cominciata con i 480 familiari delle vittime della criminalità organizzata che hanno cantato l’inno di Mameli esponendo le fotografie dei loro cari scomparsi. Sono state proprio le famiglie delle vittime della mafia ad aprire il corteo che ha raggiunto piazza del Plebiscito. Migliaia di persone hanno affollato il lungomare napoletano. Quando la testa del corteo arriva a Piazza Plebiscito, la coda è ancora alla Rotonda Diaz: un serpentone di 2 chilometri e mezzo, composto, allegro, colorato ma silenzioso.

Tanti striscioni da tutta Italia e da 30 paesi del mondo. Al centro del lungo corteo uno striscione nero con scritta bianca "Tu potrai dirmi che sono un sognatore ma non sono l’unico" di un liceo di Marano e quello degli immigrati della provincia di Caserta "Contro la camorra e il razzismo". A Napoli sono arrivate persone da trenta paesi del mondo e da tutte le regioni italiane. Dal Piemonte sono arrivati in 1500, mille dalla Sicilia, a bordo di due navi, 300 dalla Toscana, 800 autobus di studenti delle scuole di tutto il Paese. Negli alberghi partenopei sono stati ospitati la notte scorsa 480 familiari delle vittime.

La lettura dei nomi delle vittime. La manifestazione si è conclusa sul palco di piazza Plebiscito dove i famigliari delle vittime e i rappresentanti delle istituzioni cittadine si sono alternate a leggere i nomi delle quasi 500 persone che hanno perso la vita a causa della criminalità. La lettura è stata conclusa da Roberto Saviano, salito a sorpresa sul palco.

Don Ciotti: "Meno parole e più fatti". "Migliaia e migliaia di persone sono qui oggi per un abbraccio alla città - dice don Luigi Ciotti, presidente nazionale dell’associazione Libera che ha promosso la tre giorni dedicata all’antimafia - è un segno di attenzione a chi si impegna tutti i giorni contro la criminalità organizzata. Oggi siamo qui per ripetere che occorrono meno parole e più fatti".

"Trasformiamo la rabbia in qualcosa di positivo". Un lungo applauso ha accompagnato anche il discorso di Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, giovane mamma uccisa dalla camorra mentre accompagnava i figli a scuola. "Aveva 39 anni - ha detto la ragazza tra la commozione dei presenti sul palco - è stata uccisa senza alcuna logica e spiegazione. Occorre trasformare la rabbia in qualcosa di positivo. Quello che abbiamo vissuto non deve capitare più a nessuno. Impegnarsi per la memoria non è né stupido né inutile. Voglio ringraziare tutti e finalmente lo posso dire grazie a Napoli".

* la Repubblica-NAPOLI, 21 marzo 2009 - per vedere foto e video, clicca sul rosso.


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