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EU-ANGELO E COSTITUZIONE . "CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1 Gv., 4. 1-16).

ITALIA: PASQUA 2009. DOPO GIOVANNI PAOLO II, NON IL "DOMINUS" RATZINGER, MA PIRANDELLO, FREUD, DANTE, GIOACCHINO DA FIORE, E LA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI. Un ’biglietto di auguri’ per l’Italia - di Federico La Sala

L’ordine simbolico della madre - con il figlio ("mammasantissima" - con il "padrino" e la sua "andragathia" ) è finito.
domenica 12 aprile 2009 di Federico La Sala
IL "GRANDE RACCONTO" EDIPICO DELLA CHIESA CATTOLICO-ROMANA E’ FINITO. *
* Tutte le parole in rosso, rimandano ad articoli di approfondimento - per leggerli, cliccarvi su.
SEGNI DEI TEMPI.
EQUIVOCATO O EQUIVOCO?
BENEDETTO XVI, IL "DOMINUS" RATZINGER, PRESO IL POTERE COME IL "DOMINUS" BERLUSCONI.... HA PENSATO DI POTERE E DOVERE RESTAURARE IL VECCHIO ’GIOCO’ E HA RI-LANCIATO LA SUA PAROLA D’ORDINE E LA SUA TEOLOGIA, QUELLA DEL DIO MAMMONA=CARITAS (Benedetto XVI,"Deus caritas est", 2006). (...)

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> ITALIA: PASQUA 2009. DOPO GIOVANNI PAOLO II, NON IL "DOMINUS" RATZINGER, MA PIRANDELLO, FREUD, DANTE, GIOACCHINO DA FIORE, E LA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI. --- Un episcopato da rievangelizzare (di don Aldo Antonelli).

giovedì 26 marzo 2009

Un episcopato da rievangelizzare

di don Aldo Antonelli

Dalla rabbia allo sconcerto. E’ l’aggravamento di sentimenti cui mi sento costretto nell’ascoltare un episcopato “fortilizzato” nel corto perimetro della propria autoreferenzialità e prigioniero di una fedeltà feticista che scambia, appunto, la fede per feticismo, l’obbedienza per sottomissione e il rispetto per culto della personalità.

Avevo, ma inutilmente, sperato che di fronte alle critiche intra ed extraecclesiali i vescovi si fossero interrogati sui problemi reali degli uomini e delle donne di questo terzo millennio, mentre me li ritrovo arroccati nella stanca ma altèra ripetizione di vecchi proclami, più preoccupati di difendere se stessi che di servite quella comunità “per la quale” sono stati costituiti. La loro, ormai, è una contro testimonianza. La Chiesa che emergeva dal Vaticano II era una Chiesa più attenta a lavare i piedi dell’umanità che non preoccupata di curare le vesti che portava addosso. La chiesa che invece loro sognano è “un popolo di colli storti”, per dirla con le parole di Bernanos nel suo “Diario di un curato di campagna”.

Con tutta la buona volonta non riesco a capire da quale scuola vengano questi vescovi.

Ho ormai l’impressione che tocchi a noi, semplici sacerdoti e semplici fedeli, rievangelizzarli, ricordando loro che “Il precetto del Magistero non è che comando umano: ma la coscienza è voce di Dio”, come già affermava San Tommaso.

Tocca a noi ricordare quanto, ai tempi del Concilio, e ai tempi della sua innocenza, Joseph Ratzinger stesso scriveva: “Al di sopra del papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica. L’enfasi sull’individuo, a cui la coscienza si fa innanzi come supremo e ultimo tribunale, e che in ultima istanza è al di là di ogni pretesa da parte di gruppi sociali, compresa la Chiesa ufficiale, stabilisce inoltre un principio che si oppone al crescente totalitarismo”.


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