IL "GRANDE RACCONTO" EDIPICO DELLA CHIESA CATTOLICO-ROMANA E’ FINITO. *
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SEGNI DEI TEMPI. EQUIVOCATO O EQUIVOCO?
BENEDETTO XVI, IL "DOMINUS" RATZINGER, PRESO IL POTERE COME IL "DOMINUS" BERLUSCONI.... HA PENSATO DI POTERE E DOVERE RESTAURARE IL VECCHIO ’GIOCO’ E HA RI-LANCIATO LA SUA PAROLA D’ORDINE E LA SUA TEOLOGIA, QUELLA DEL DIO MAMMONA=CARITAS (Benedetto XVI,"Deus caritas est", 2006).
Semplicemente, fuori dalla grazia ("charis") di Dio!!!
PERSA LA BUSSOLA, E PERSA L’EGEMONIA CULTURALE E SPIRITUALE, IL VATICANO E LA CEI NON SANNO PIU’ CHE FARE E SI PREPARANO A SCATENARE L’INFERNO IN ITALIA E NEL MONDO!!!
NONOSTANTE GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II, SAN GIUSEPPE E’ ANCORA UN "GOJ", UNO STRANIERO. Luigi Pirandello insegna. LA "SACRA FAMIGLIA" DELLA GERARCHIA CATTOLICO-ROMANA E’ ZOPPA E CIECA: IL FIGLIO HA PRESO IL POSTO DEL PADRE DI GESU’ E DEL "PADRE NOSTRO" E FA IL SANTO "PADRINO".... CON "MAMMASANTISSIMA".
LA TRAGEDIA E’ FINITA, MA TUTTA LA GERARCHIA SI STRINGE INTORNO AL SUO "PAPA’" E CONTINUA LA RECITA "COSTANTINIANA".
DALL’ALTO DEI CIELI GESU’, GIUSEPPE E MARIA SORRIDONO E SOLLECITANO A INCAMMINARSI PER "LA DIRITTA VIA"...
RESTITUIRE L’ANELLO DEL PESCATORE A GIUSEPPE... E ANNUNCIARE LA BUONA NOTIZIA!!! E A RI-APRIRE LA DIVINA COMMEDIA!!!
L’amor (charitas) che muove il Sole e le altre stelle ... non ha niente a che fare con "mammona", "mammasantissima", "padrini", e... "andranghatia".
AMORE E’ PIU’ FORTE DI MORTE!!! ED E’ IL FONDAMENTO DELLA LEGGE DEI NOSTRI PADRI E DELLE NOSTRE MADRI COSTITUENTI, DELLA NOSTRA COSTITUZIONE - DELL’ITALIA.
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Federico La Sala (25.03.2009)
Un episcopato da rievangelizzare
di don Aldo Antonelli
Dalla rabbia allo sconcerto. E’ l’aggravamento di sentimenti cui mi sento costretto nell’ascoltare un episcopato “fortilizzato” nel corto perimetro della propria autoreferenzialità e prigioniero di una fedeltà feticista che scambia, appunto, la fede per feticismo, l’obbedienza per sottomissione e il rispetto per culto della personalità.
Avevo, ma inutilmente, sperato che di fronte alle critiche intra ed extraecclesiali i vescovi si fossero interrogati sui problemi reali degli uomini e delle donne di questo terzo millennio, mentre me li ritrovo arroccati nella stanca ma altèra ripetizione di vecchi proclami, più preoccupati di difendere se stessi che di servite quella comunità “per la quale” sono stati costituiti. La loro, ormai, è una contro testimonianza. La Chiesa che emergeva dal Vaticano II era una Chiesa più attenta a lavare i piedi dell’umanità che non preoccupata di curare le vesti che portava addosso. La chiesa che invece loro sognano è “un popolo di colli storti”, per dirla con le parole di Bernanos nel suo “Diario di un curato di campagna”.
Con tutta la buona volonta non riesco a capire da quale scuola vengano questi vescovi.
Ho ormai l’impressione che tocchi a noi, semplici sacerdoti e semplici fedeli, rievangelizzarli, ricordando loro che “Il precetto del Magistero non è che comando umano: ma la coscienza è voce di Dio”, come già affermava San Tommaso.
Tocca a noi ricordare quanto, ai tempi del Concilio, e ai tempi della sua innocenza, Joseph Ratzinger stesso scriveva: “Al di sopra del papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica. L’enfasi sull’individuo, a cui la coscienza si fa innanzi come supremo e ultimo tribunale, e che in ultima istanza è al di là di ogni pretesa da parte di gruppi sociali, compresa la Chiesa ufficiale, stabilisce inoltre un principio che si oppone al crescente totalitarismo”.
"Per chi suona la campana"
di Mario Mariotti *
L’uomo, nelle proprie esperienze esistenziali, si incontra con le sofferenze, col dolore, col male, con la morte. Il grande mistero del perché di tutto questo viene riempito con il concetto del Dio religioso, e l’uomo trova dentro a se stesso due tristi ospiti: il timore della morte ed il timore di Dio. Siccome egli non se le sente di imputare al Creatore il negativo del creato, dato che lo stesso Creatore potrebbe prendersela con lui, ecco che egli imputa a se stesso, al proprio peccato originale, le cause del negativo, e cerca di tenersi buono il Creatore placandolo con dei sacrifici, ed elabora il marchingegno del capro espiatorio, per riuscire a riconciliarsi con Dio onnipotente e per salvarsi dalle morte.
Nel caso del cristianesimo è il Signore stesso a svolgere questa funzione, e determinarsi come l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo, e determinarsi come Colui che prende su di se tutti i peccati degli uomini, e suicidarsi attraverso i custodi della Legge di Mosè, ed offrire egli uomini stessi le possibilità di riconciliarsi con il Padre usufruendo dei propri meriti, (del Figlio), attraverso i sacramenti amministrati della casta sacerdotale.
Il Dio religioso, il concetto del Dio religioso, però, include una contraddizione che non funziona... Essendo onnipotente, tutto dipende della Sua volontà, ed essendo buono, dovrebbe curare le proprie creature; ma, nonostante l’onnipotenza e la bontà, le proprie creature devono sperimentare la sofferenza, il dolore, il male, la morte. Secondo questa logica Dio sarebbe responsabile ad esempio, delle malattie che colpiscono gli uomini, lebbra, tubercolosi, cancro ecc.. (non si muove foglia che Dio non voglia), e al tempo stesso dovrebbe svolgere la funzione delle medicine, della polichemioterapia, degli antibiotici, dei chemioterapici per salvare le vite di coloro che sono colpiti dalle precedenti malattie.
Secondo questa logica, il progresso delle scienze e la diffusione dei servizi sociali toglierebbero spazio all’intervento di Dio, che oggi lo vedrebbe ristretto, attraverso il miracolo, solo in rapporto al cancro (Dio dovrebbe fare solo da chemioterapico), perché i sulfamitici e gli antibiotici, dove sono in funzione i servizi sociali, sono riusciti e vincere la lebbra e la tubercolosi, per cui Dio resterebbe disoccupato... Al vertice di questa piramide di alienazione ci sono gli enunciati di Benedetto XVI, che vuole coinvolgere negli esercizi spirituali gli abitanti delle varie Korogocho del Pianeta, proclama deviante l’uso del preservativo, trova fisiologico che i poveri si ammalino di AIDS, invita le Multinazionali e curare gratuitamente i milioni di disperati colpiti da questo terribile male, dichiara che le Chiesa e vicina e questi malati (dopo averli lasciati ammalare), e che e solidale con loro. ....
Sicuramente le Multinazionali farmaceutiche lo ascolteranno, come le Santa Sede destinerà le entrate dell’8 per mille (quelle rimaste dopo aver curato le migliaia di Eluane tenute in vita della nutrizione e dell’idratazione coatte), ai malati di AIDS, le cui cure oggi sono costosissime e perciò stesso inaccessibili a tutti quelli che devono sopravvivere con meno di un dollaro al giorno.... Io mi chiedo se si può essere più alienati di così, arrivando e contrastare la ricerca e la scienza, quasi che esse togliessero spazio a Dio, e non fossero, invece, quello che sono; gli strumenti laici che permettono all’amore del Padre di raggiungere le proprie creature, di prolungarne la presenza nella terra dei viventi, di migliorare la qualità della vita. Cosa di più assurdo della contrapposizione fra Fede e Scienza, quasi che fossero realtà separate, quasi che la Seconda togliesse spazio a Dio, e la Prima dovesse crescere e prosperare sull’ignoranza degli uomini e sulla sofferenza di coloro che si trovano ad essere colpiti dalle malattie oggi ancora incurabili!?
E chi riuscirà a far capire a “Sua Santità”, (fra virgolette, perché questa, secondo la dottrina, è una bestemmia, dato che il Papa è ancora vivo, e, quindi, immerso nel “temporale”, e non può già essere santo), che l’intervento di Dio nel mondo laico, che Egli si serve degli uomini, che è Lui ad avere dato loro il dono, lo strumento della ragione, dell’intelligenza, per progredire nella ricerca e per trovare gli strumenti che possono rendere efficace l’amore di Dio, Il Suo amore, per tutte le proprie creature?
E così, in questo frangente storico, mentre i ciechi pontificano per confondere le idee ai guerci, mentre il Tempio conferma la propria fedeltà all’Impero, e le pecore si lasciano guidare e tosare da un povero miliardario che mette in pratica il “Beati i poveri in spirito” camuffando S. Santità Mammona con l’immagine e l’ossequio a Nostro Signore Gesù Cristo, e così, dicevo noi ci troviamo sempre di più impegolati in un criptofascismo dal volto mammoniano che, quatto, quatto, sta trasformando la qualità delle persone, soffocando l’etica nel liquame dell’egoismo e dell’indifferenza più schifosa!
Quale una delle ultime porcate? Se passerà la legge che la clandestinità è reato, i dottori e gli insegnanti dovranno, saranno costretti a denunciare rispettivamente i malati e gli scolari? Dottori ed insegnanti fascisti per procura, delegati a questi incarico dagli immarcescibili e turbocompressi difensori della sacralità della vita? Quale mirabile esempio di pedagogia della fratellanza e della solidarietà.
E noi dobbiamo proprio continuare a pensare che questi non siano “cavoli nostri”, che queste porcate non ci riguardino perché, per ora, non ci toccano personalmente? Quando capiremo che la campana suona anche per noi?
Mario Mariotti